Covenant Protestant Reformed Church
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Ecumenicità Biblica

Herman Hanko

 

L’Importanza dell’Argomento

Da un punto di vista ecclesiastico, la nostra età moderna è stata spesso descritta come l’era dell’Ecumenicità. Nessun altro singolo evento nella chiesa cattura i titoli della stampa ecclesiastica e l’immaginazione dei membri di chiesa come il movimento riguardante l’unità della chiesa. Questo movimento ha influenzato ogni parte della chiesa in una forma o nell’altra. Nessuna congregazione o denominazione è scampata. Quindi, nessuno che è interessato al benessere della chiesa può scansare la domanda: quale responsabilità ho io di unirmi a questa richiesta di unità?

Questa domanda non può essere evasa facilmente. Per la maggior parte, quelli che ne sono interessati e i leader dell’ecumenicità sono determinati nel portare l’intera chiesa di tutto il mondo sotto un unico tetto ecclesiastico. Questo è il loro scopo dichiarato. Essi non riposeranno finché il fratturato e frammentato corpo della Cristianità sarà unito, e le ferite del corpo di Cristo guarite. In altre parole, questa è la più urgente chiamata oggi nella chiesa. Scismi e separazioni non possono più essere tollerati. Non sarà più permesso che la chiesa presenti qualcos’altro che un fronte unito davanti al mondo. Così la nostra stessa vita e chiamata nel mondo diventa una questione riguardante il come porci nei confronti di questo importante movimento. Dovremmo collaborare con gli ecumenici? Dovremmo diventare parte di questo movimento? Dovremmo sostenere il suo scopo, partecipare alle sue attività e prestare il nostro aiuto nella realizzazione del suo obbiettivo? Ma se ciò è impossibile, allora cosa dovremo fare quando le pressioni degli ecumenici diventano irresistibilmente forti? L’alternativa potrà benissimo essere che ad ogni chiesa che dissente sarà negato il diritto di esistere. Se effettivamente questa diventa l’alternativa, dovremmo avere il coraggio di pagare questo prezzo?

Questo pamphlet è scritto per aiutare in qualche modo quelli che cercano di capire la loro chiamata nei riguardi dell’ecumenicità alla luce della Parola di Dio.

 

Varie Forme di Ecumenicità

Il movimento ecumenico ha assunto molte forme diverse. Oggigiorno vengono fatti tentativi per includere tutte le religioni nel mondo in una sincretistica religione universale e mondiale che abbraccerà tutti gli uomini. La teoria dietro questo movimento è che nessuna singola religione è in grado di scoprire tutta la verità, mentre ogni religione individuale ha il suo contributo unico da dare. Un’unione di tutte queste religioni produrrà un’unica religione di valore universale la quale legherà tutti gli uomini in una fratellanza comune sotto un dio universale. Allora le barriere che ora esistono tra il Cristianesimo (incluso sia il Protestantesimo che il Cattolicesimo Romano come anche l’Ortodossia), il Buddismo, il Giudaismo, il Maomettismo e tutti gli altri "ismi" potranno essere abbattute e un passo gigantesco sarà fatto verso la pace sulla terra. E’ incredibile con che estensione questa idea è stata promossa e realizzata nei nostri giorni.

Un’altra forma del movimento ecumenico è la formazione di varie organizzazioni che sono unioni di denominazioni nelle quali ogni denominazione conserva la sua propria struttura denominazionale ma cooperano con altre denominazioni in varie iniziative ecclesiastiche. Queste organizzazioni variano dai liberalissimi World Council of Churches (Concilio Mondiale delle Chiese) e il National Council of Churches (Concilio Nazionale delle Chiese) a organizzazioni più conservatrici come l’International Council of Christian Churches (Concilio Internazionale della Chiese Cristiane) e il Reformed Ecumenical Council (Concilio Ecumenico Riformato). Anche queste organizzazioni, chi più chi meno, si dirigono nella direzione dell’unita strutturale.

Ci sono anche molti movimenti tendenti all’unità istituzionale nei quali diverse denominazioni fondono la loro struttura denominazionale in una grande chiesa. Questi movimenti variano dalle unioni molto liberali che si trovano nella Consultations On Church Unity (COCU – Consultazioni sull’Unità della Chiesa) fino a giungere alla fusione di denominazioni conservatrici come è avvenuto tra varie branchie del Presbiterianesimo.

Non possiamo valutare ogni differente movimento in questo pamphlet. Possono essere impostati solo i principi generali.

Ma, guidati da questi principi generali, i membri santificati e illuminati del Corpo di Cristo saranno capaci di valutare da loro stessi ogni movimento.

 

L’Unità della Chiesa

Il titolo di questo pamphlet è "Ecumenicità Biblica" e, ovviamente, la Parola "Biblica" deve essere sottolineata. Ma ciò ci presenta un problema. La Bibbia ha molto poco da dire specialmente riguardo la chiamata della chiesa a vivere in unità sotto le circostanze nelle quali noi oggi viviamo. Non troverete alcun passaggio nella Scrittura che parla esplicitamente dell’ecumenismo come noi lo conosciamo.

Ma ciò non significa che dobbiamo abbandonare la Bibbia come nostra guida. Anzi, se fosse così, noi non avremmo nessuna direttiva da seguire perché la Scrittura è la nostra infallibile e quindi autorevole regola di tutto quanto riguardi la fede e la vita.

L’intera questione dell’ecumenismo ruota attorno alla questione più profonda dell’unità della chiesa. Su questa "unità" la Scrittura ha molto da dire. E, comprendendo cos’è l’unità della chiesa, possiamo anche valutare l’ecumenismo per esso come si manifesta, e capire quale sia il nostro ruolo appropriato e Scritturale nel mondo ecclesiastico odierno.

La parola "ecumenico" proviene da una parola greca che significa: "l’intera terra abitata." Perciò, nella storia antica della Chiesa, quando essa era circondata da diverse eresie concernenti la verità della Trinità e la Persona e nature di Cristo, la Chiesa proclamò dei concili "ecumenici" per accordarsi su questi problemi e determinare la verità della Scrittura. Questo uso della parola indica che essa si riferisce alla chiesa dal punto di vista della sua cattolicità; cioè, significava che la chiesa, per come si incontrava negli incontri conciliari, rappresentava l’intero mondo abitato. Solo quando vi era rappresentata l’intera chiesa, di tutto il mondo conosciuto, il concilio era considerato ecumenico.

Nel senso più stretto della parola, questo è ancora il significato di questo termine. Una chiesa ecumenica sarebbe una "chiesa mondiale". Ci sono molti aspetti del movimento ecumenico che non sono mondiali; ma anche questi di solito sono considerati passi indecisi nella direzione di una chiesa mondiale.

Per molti secoli, a partire dalla Pentecoste, c’è stata una sola chiesa istituzionale. Vi erano, di certo, molti rami provenienti da questa unica chiesa. Ma questi erano generalmente considerati movimenti settari effettivamente divorziati dalla tradizione della chiesa e destinati a scomparire. Questa unica chiesa istituzionale più tardi fu conosciuta come la Chiesa Cattolica Romana e continuò nella sua posizione di supremazia fino al 1054 quando la Chiesa Cattolica Romana d’occidente e la Chiesa Ortodossa d’oriente presero strade diverse. Questa situazione continuò fino al periodo della Riforma Protestante. Fu negli anni successivi alla Riforma Protestante che la chiesa divenne irrimediabilmente frammentata. Ci furono diverse correnti dalla stessa Riforma Protestante, come quelle Luterane e Calviniste. C’erano rami nazionali di Luteranesimo come anche rami di Chiese Riformate. Ma c’erano anche innumerevoli denominazioni differenti in aspetti piuttosto fondamentali all’interno di una particolare nazione. E’ questa frammentazione denominazionale che, nella mente di molti, ha distrutto l’unità della Chiesa ed ha reso necessario il movimento ecumenico. Le fratture dello scisma devono essere rimosse non solo dall’interno della sfere del Protestantesimo, ma anche tra il Protestantesimo e il Cattolicesimo Romano e tra il Cattolicesimo Romano e la L’Ortodossia Orientale devono essere curate antiche ferite e deve essere ristorata l’unità.

  

Cos’è la Chiesa?

Se forse sembra che la questione centrale dell’ecumenismo è quella dell’unità della chiesa, una domanda più profonda e altrettanto importante è: cos’è la chiesa? Aspetti diversi e importanti della verità concernenti la chiesa sono portanti nel nostro tema.

Prima di tutto, le Scritture enfatizzano che la chiesa è la creazione di Dio. Le Scritture usano molte figure retoriche per descrivere la Chiesa. Essa è chiamata il corpo di Cristo (I Corinzi 12:27, Efesini 1:23 etc.), il tempio di Dio (Efesini 2:20-22), un sacerdozio regale e una nazione santa (1 Pietro 2:9), una vite e i suoi rami (Giovanni 15:1) e molte altre figure. Ma dappertutto l’enfasi è il fatto che la Chiesa è il l’opera delle mani di Dio. La chiesa è la creazione di Dio che Egli forma tramite Gesù Cristo. Il Catechismo di Heidelberg esprime questa verità riassumendo tutto ciò che la Scrittura ha da dire su questo punto:

Che cosa credi della santa cattolica chiesa di Cristo? Che il Figlio di Dio, dal principio alla fine del mondo, raccoglie, difende e preserva a Sè mediante il Suo Spirito e Parola, fra tutto il genere umano, una comunità eletta a vita eterna, nell'unità della vera fede; e che io ne sono un membro vivente, e lo rimarrò in eterno.

Che la chiesa è creazione di Dio comporta diverse verità fondamentali. Implica, in primo luogo, che la chiesa è l’oggetto del decreto Divino dell’elezione eterna. Dio sceglie la Sua chiesa prima della fondazione del mondo e sovranamente fissa i suoi limiti. "Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell'amore" (Efesini 1:3-4).

Secondo, questa chiesa di Dio eletta è una chiesa scelta in Cristo perché essa è redenta in Cristo. Cristo morì per essa sul Calvario e la acquistò con il Suo stesso sangue, rendendola di Sua unica proprietà. "Sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia, preconosciuto prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi" (I Pietro 1:18-20).

Terzo, questa chiesa è formata nel tempo per la potenza dell’irresistibile chiamata di Dio. Egli chiama il Suo popolo, che Egli ha scelto e per il quale Cristo morì, dalle tenebre alla luce, fuori dalla compagnia del mondo e all’interno della comunione del corpo di Cristo. "Rendendo grazie a Dio e Padre … egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio" (Colossesi 1:12-13).

E’ l’opera di Dio che forma la chiesa in un’unità. Ogni credente che la Domenica confessa il Credo Apostolico dice: "Io credo una santa cattolica chiesa." Questa è una verità che il credente confessa. La chiesa è un’unità. Questa unità è una realtà concreta. E’ una verità che il credente confessa per fede. Egli crede che questa sia una verità che caratterizza la chiesa in ogni tempo nella storia del mondo. Da questo punto di vista, egli non aspetta una futura manifestazione di questa unità. Egli crede che la sola chiesa di Dio è ora un’unità. Ed è un’unità perché Dio la rende tale. La vera unità della chiesa è opera di Dio. Nessuno sforzo umano può distruggere questa unità. Nessuno scisma può lacerarla in pezzi. Nessuna frattura denominazionale può farla cessare di esistere. E per la stessa ragione, nessuno sforzo umano può creare questa unità. Essa è opera di Dio

 

Cos’è l’Unità della Chiesa?

E’ dalle basi che possiamo determinare che cos’è la vera unità della chiesa.

Essenzialmente, l’unità della chiesa è un’unità del corpo di Cristo. E siccome è un’unità del corpo di Cristo, è un’unità che è in Cristo. L’elezione è in Cristo; la redenzione è in Cristo; la chiamata della chiesa è tramite Cristo. L’intera chiesa esiste in Cristo e ha la Sua vita da Lui. La sua vita viene da Cristo. La sua eredità le è data da Cristo. La sua esistenza nel mondo dipende da Cristo. La sua unità è l’unità di Cristo Stesso.

Tutti i testi che parlano dell’unità della chiesa enfatizzano questo. Nell’importante capitolo 12 di I Corinzi, dove l’apostolo descrive l’unità della chiesa come l’unità di un sol corpo, egli puntualizza esplicitamente il fatto che questa unità è in Cristo solo. "Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell'unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo." (v. 12) E’ vero lo stesso per ogni figura che la Scrittura usa per definire la natura della chiesa (Efesini 4:3-13; Giovanni 17:19-23; etc.)

Ma mentre questa unità della chiesa in Cristo significa molte cose, essa significa essenzialmente che questa unità è un’unità di fede e verità. Questa unità della chiesa in Cristo è un unità di fede perché il credente è innestato in Cristo per fede. L’unità della chiesa è realizzata tramite un’unica fede, operata da un unico Spirito, perché Egli è nei cuori di tutti quelli che appartengono alla chiesa. E questa fede è la confessione della verità come essa è in Cristo, poichè Cristo è la pienezza della rivelazione di Dio. Questa vera unità è l’unità della verità.

In I Corinzi 12 l’apostolo scrive: "Perciò vi faccio sapere che nessuno parlando per lo Spirito di Dio, dice: «Gesù è anatema», e che altresì nessuno può dire: «Gesù è il Signore», se non per lo Spirito Santo." (v. 3). L’apostolo enfatizza molto fortemente proprio questa verità in Efesini 4:3-6, 11-15: "Studiandovi di conservare l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. Vi è un unico corpo e un unico Spirito, come pure siete stati chiamati nell'unica speranza della vostra vocazione. Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, fra tutti e in voi tutti.. Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero e per l'edificazione del corpo di Cristo, finché giungiamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo, affinché non siamo più bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell'errore, ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo." La stessa verità è evidenziata nel passaggio di Giovanni 17 spesso male interpretato: "E per loro santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati in verità. Or io non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me per mezzo della loro parola, affinché siano tutti uno, come tu, o Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi uno in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato" (v. 19-21).

Quindi l’unità della chiesa è un unità di fede in Cristo. E questa fede è un’unità per la confessione della verità come essa è contenuta nelle Scritture, la testimonianza infallibile della rivelazione di Dio attraverso Cristo.

 

Unità Istituzionale

Non è corretto dire che l’unità della verità è la sola espressione dell’unità della chiesa di Cristo. Paolo parla del fatto che questa unità è anche una sola speranza della vostra vocazione ed un solo battesimo. Tuttavia rimane il fatto che alle basi dell’unità della chiesa c’è un unità di fede nella verità. E’ per questa ragione che la chiesa pone la sua confessione della verità sotto forma di credi, e chiama questi credi "Formule di Unità." Esse sono confessioni che la chiesa produce per esprimere la sua unità per mezzo della sua fede nella verità della Parola di Dio.

E’ in questo modo che l’unità basilare del corpo di Cristo viene a esprimersi nella vita istituzionale della chiesa. Questa unità è manifestata prima di tutto nella congregazione locale. Ogni congregazione locale è una completa manifestazione del corpo di Cristo. Con i suoi uffici stabiliti da Cristo per rappresentare il governo di Cristo, la congregazione manifesta pienamente il corpo di Cristo. E questa basilare ed essenziale unità di una congregazione è evidente nella sua confessione che essa produce attraverso la predicazione del Vangelo, attraverso l’amministrazione dei sacramenti e attraverso l’esercizio della disciplina Cristiana.

Ma questa unità della chiesa, come è espressa nella congregazione locale, si manifesta inoltre in vita denominazionale in cui diverse congregazioni si uniscono per degli scopi comuni. Esse partecipano per esprimere, in reciproca alleanza, l’unità che hanno in Cristo. Esse si uniscono insieme per impegnarsi nell’opera che è assegnata loro come la chiesa di Cristo nel mondo—opera che non possono svolgere come congregazioni individuali. Tale opera include l’istruzione di ministri del vangelo e il mandare missionari per portare il vangelo fino ai confini della terra

Ma in questa unità denominazionale, il principio dell’unità è la verità di Cristo. Solo quando denominazioni sono formate sulla base di una confessione reciproca della verità allora ci può essere qualche vera unità. E questa verità è la verità delle confessioni storiche della chiesa. Queste confessioni uniscono la chiesa di oggi con la chiesa di tutte le epoche e rendono l’intera chiesa di Cristo una santa cattolica chiesa.

 

L’Ecumenismo Moderno Esprime Questa Unità?

Abbiamo solo bisogno di caratterizzare il moderno ecumenismo per dimostrare che non raggiunge lo scopo negli aspetti importanti di questa Scritturale unità della chiesa.

L’impeto per il moderno ecumenismo deve essere trovato storicamente nei campi missionari. Nell’opera missionaria della chiesa, essa era imbarazzata dal fatto che differenti denominazioni operavano negli stessi luoghi insegnando dottrine diverse. Le prime organizzazioni ecumeniche erano organizzazioni missionarie.

Ma questo oggi non è più vero. Il concetto di opera missionaria è stato escluso con un impellente sforzo nell’ecumenismo, ed è stato sostituito da ciò che è chiamato "servizio." La chiesa, si dice, è nel mondo per servire. L’originale Executive Committee of the Life and World Movement (un precursore del Concilio Mondiale delle Chiese) lo definisce aggressivamente quando dice in uno scritto ufficiale: "La dottrina divide, il servizio unisce."

Questo ha determinato la direzione di molto dell’odierno ecumenismo. La chiamata a servire è stato il fattore unificante nel movimento ecumenico. Ciò è vero specialmente per molti movimenti ecumenici liberali come il Concilio Ecumenico delle Chiese e il Concilio Nazionale delle chiese. Queste organizzazioni vedono la chiamata della Chiesa come un lavoro nelle aree delle relazioni interrazziali, politica nazionale e internazionale, problemi sociali di povertà, crimine etc. Una persona ha solo bisogno di leggere le ultime decisioni di queste corporazioni ecumeniche per vedere come esse hanno sostituito il vangelo delle Scritture con un vangelo sociale con l’implicita promessa di una paradiso qui sulla terra.

Con questa enfasi sul servizio è giunta una corrispondente non-enfasi sulla dottrina. In alcuni casi, la dottrina è stata semplicemente messa da parte come totalmente irrilevante. Questo è tutto vero tranne che per il cosiddetto movimento COCU. In altri casi, la base dottrinale di un organizzazione è così ampia che quasi ogni chiesa ne può diventare una parte senza sacrificare l’integrità dottrinale. Sicuramente ciò è vero per la base dottrinale del Concilio Mondiale delle Chiese.

Che nel moderno pensiero ecumenico la verità della Scrittura diventi irrilevante ed una barriera per l’unione non è affatto strano. Lo scopo è unità a tutti i costi. La preoccupazione dei leader ecumenici è ottenere una chiesa mondiale. Servizio è la cosa più importante. "La dottrina divide; il servizio unisce."

E questa nozione è a sua volta basata sulla premessa che la dottrina è relativa, soggetta a cambiamento, adattabile ad ogni nuova generazione. La Scrittura non è la regola infallibile ed ispirata per la vita e la fede. Lo è la storia della religione, affiancando le migliori idee religiose delle epoche passate. Oggi abbiamo bisogno di nuove espressioni che si adattino ai nostri tempi moderni, espressioni che abbiano come punto chiave la chiamata di essere al servizio del mondo.

Insieme a queste caratteristiche dell’ecumenismo ne giunge anche un’altra. Se il servizio è la sola (o, almeno, la principale) chiamata della chiesa allora è anche vero che la chiesa punta la sua vita nella direzione di qualche sorta di postmillenialismo. Insieme a tutta l’enfasi su un vangelo sociale, troviamo anche che l’enfasi si sposta dal ritorno di Cristo sopra le nuvole del cielo per distruggere questo mondo, ad un paradiso qui in terra. Lo scopo è un’utopia terrena dove tutti i problemi della vita sono risolti e dove soprattutto dove le tecniche della scienza moderna e l’influenza sociale della chiesa hanno unito tutti gli uomini in una in una comune fratellanza di uomini sotto un’universale paternità di Dio. Questo modo di pensare ha così infettato il movimento ecumenico che, nel desiderio di costruire una chiesa mondiale, il movimento ecumenico si è impantanato così profondamente in questioni politiche e sociologiche odierne che non può essere salvato.

 

Una Basilare Negazione dell’Unità Scritturale

E’ evidente che questo è un approccio fondamentalmente sbagliato.

Se la vera unità della chiesa è basilarmente un’unità nella verità, allora la verità è importantissima. La vera unità può prevalere solo dove la Scrittura è l’infallibile regola della fede e della vita. La vera unità della chiesa può essere espressa solo dove le confessioni storiche della chiesa rimangono le viventi confessioni del popolo di Dio. L’unità può essere trovata solo dove la verità è sostenuta. L’unità può essere ottenuta solo crescendo costantemente nella verità della Scrittura.

La chiesa deve prendere la verità della chiesa nel passato e svilupparla sulle basi della Parola di Dio. Deve ricercare le Scritture costantemente, ed immergersi sempre più approfonditamente nelle gloriose verità della Scrittura. Allora ci sarà unità. Senza di questo, non ci potrà mai essere alcuna unità. Creare un’unità istituzionale esteriore che non è basata sulla verità della Scrittura è produrre un’unità contraffatta, una scadente finzione, un’unità della menzogna. E costruire una chiesa che è lo strumento della falsa religione e della menzogna di Satana, una chiesa che un giorno servirà come braccio destro dell’Anticristo. L’unità istituzionale della chiesa deve sempre essere un’espressione dell’unità del corpo di Cristo—un’unità in una sola fede.

In connessione a questo, è chiaro che la chiamata della chiesa non è una chiamata sociale. Questa è un’enfasi completamente non scritturale ed inappropriata. La chiamata della Chiesa è di predicare il Vangelo così che tutti gli eletti del corpo di Cristo, scelti prima del’inizio del mondo e redenti nel sangue del Calvario, possano essere portati nell’unità della chiesa. E’ solo quando la chiesa fa questo che essa non venderà il suo diritto divino di primogenitura per un piatto di minestra postmillenialista. Il postmillenialismo e l’universalismo di molto dell’odierno ecumenismo è in diretto conflitto con la Scrittura e distrugge la chiesa quale manifestazione del corpo di Cristo.

Ogni movimento ecumenico diviene una falsa espressione di unità nella misura in cui è colpevole di sottovalutare la verità della Scrittura.

Se è obbiettato che questo lascerà inevitabilmente la chiesa frammentata, allora un paio di punti necessitano di essere evidenziati.

In primo luogo, non è assolutamente provato che l’unità denominazionale e l’interezza organica sono cose desiderabili, anche per quanto riguarda le chiese che confessano gli essenziali della verità. Sicuramente questo è vero quando consideriamo il ruolo nazionale di ogni chiesa. Anche se denominazioni in terre straniere sono essenzialmente unite nella verità, è pienamente possibile che denominazioni individuali possano servire meglio al proposito della chiesa di Cristo nel mondo rispetto ad un’unione organica. Senza dubbio c’è spazio per organizzazioni come il Concilio Ecumenico Riformato (Reformed Ecumenical Council). Un’organizzazione vagamente compatta dove ogni singolo corpo Riformato e Presbiteriano mantiene le sua propria unità denominazionale ma dove chiese di queste confessione lavorano insieme per cause comuni è sicuramente un espressione legittima dell‘unità del corpo di Cristo. Ma tali organizzazioni devono seriamente affrontare le minacce del modernismo e dell’Arminianesimo che anche ora stanno elevando le loro brutte teste nel loro mezzo, e devono soffrire molto per preservare la verità, la quale è la loro sola base di unità.

Secondariamente, deve sempre essere ricordato che l’istituzione della chiesa deve esprimere l‘unità del corpo di Cristo. E questo corpo di Cristo è il numero dei santi eletti e redenti. Mentre la chiesa sulla terra non sarà mai perfetta, essa non deve mai innamorarsi della chiamata ammaliatrice dell’universalismo. Quando la verità è preservata, la chiesa sarà uno strumento per raccogliere gli eletti di Dio. Ma questa raccolta non abbraccerà mai la maggior parte dell‘umanità. La chiesa non deve essere sorpresa se, sebbene molti siano i chiamati, pochi sono i salvati. Nè la chiesa deve essere colta impreparata quando sorge l’apostasia. Questo continuerà a succedere in tutta la storia. E l’apostasia deve essere affrontata con fermezza e sulle basi della Scrittura. Perché l’apostasia è una minaccia all’unità della chiesa.

 

La Nostra Chiamata

La chiamata ecumenica della chiesa, dunque, è prima di tutto una chiamata negativa. Non c’è dubbio che il movimento ecumenico guadagnerà slancio con il passare del tempo. Aumenterà la velocità nel portare tutte le denominazioni sotto un solo tetto. Il Protestantesimo otterrà maggiore unità istituzionale nonostante le temporanee battute d’arresto durante il suo corso. E a breve (come già sta succedendo oggi) il Protestantesimo riattraverserà il baratro creato dalla Riforma e tornerà indietro tra le braccia di madre Roma. In grado maggiore o minore, i gruppi frammentati e le organizzazioni in competizione faranno come gli altri. E verrà eretta un’unica Chiesa mondiale.

La nostra chiamata è quella di condannare risolutamente e incessantemente questa falsa unità. Dobbiamo condannare questa falsa ecumenicità rinunciando di farne parte. Per ora siamo ancora liberi di scegliere se parteciparvi o meno. Ma potrebbe ben presentarsi il momento in cui la richiesta diverrà una pretesa. La pretesa diverrà così imperiosa che il rifiuto attirerà persecuzione e si realizzerà nella negazione del diritto di esistere. Ma anche allora la chiesa non deve ritirarsi. Essa deve valutare la sua unità nella verità di Cristo come più preziosa di oro e argento—più preziosa della vita stessa. Essa deve essere sempre guardinga verso i compromessi, deve essere sempre in allerta contro tutti quelli che vogliono derubarla della sua sola base di unità. Deve rimanere fedele fino alla fine affinché nessuno le tolga la sua corona.

Secondariamente, la chiesa ha una chiamata positiva. Questa chiamata consiste prima di tutto nel crescere e progredire nella Parola di Dio. L’unità diverrà una realtà positiva solo quando i credenti amano reciprocamente la Parola di Dio, solo quando si inchinano umilmente davanti ad essa e solo quando desiderano seriamente di crescere nella conoscenza di Dio in Cristo per come essa è data nella Scrittura. Dove l’amore per la verità si è raffreddato sotto la pressione del materialismo moderno, dove la ricerca della verità che caratterizzò i Bereani si è atrofizzata, dove le confessioni della chiesa sono diventate morte, in questi luoghi la chiesa diventa facile preda di false dottrine e di falsa unità. Dove la verità è predicata nella sua purezza e dove i santi sono entusiasti di crescere nella grazia, lì l’unità verrà ad esprimersi.

Poi, in terzo luogo, i santi devono cercare questa verità con altri santi che pure sostengono la posizione storica della chiesa. Le confessioni devono servire quali basi dell’unità. I bisogni non essenziali non devono essere d’ostacolo. Ma le confessioni sono della più grande importanza. Dove le confessioni concordano li deve prevalere l’unità. Così la chiesa non deve mai temere la discussione tra le denominazioni solo se la discussione è sulle basi della Scrittura e delle confessioni, solo se la discussione è senza timore, franca e schietta. Solo se i santi sono reciprocamente desiderosi di inchinarsi dinanzi alla Parola di Dio. Le cose che ci dividono non possono essere ostacoli all’unione.

E, di certo, l’obbiettivo è l’unità istituzionale. Quanto vicini a ciò arriveremo in questo mondo di peccato è difficile a sapersi. E’ perfino un punto discutibile se è la volontà di Dio che tale unità sia completa da questo lato della tomba. Ma il vero figlio di Dio deve restar sicuro che la sua fede in una santa cattolica chiesa non è una fede fuorviata, una fede vuota, fede in un’illusione. La chiesa di Cristo è una e rimarrà una, anche se tutte le potenze dell’inferno cercano di distruggerla. E questa chiesa sarà preservata fino a quando l’unità finale della chiesa si realizzerà nel tabernacolo di Dio.

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