Covenant Protestant Reformed Church
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Capitolo V

Il Detestabile Errore (Ana)Battista

 

Affermazione dell’Obiezione Battista

Contro la dottrina Riformata del patto difesa nella parte I di questo libro, è giunta l’obiezione del ministro Battista William Oosterman. Egli ha obiettato per parte di tutti i Battisti, specialmente coloro che si denominano "Battisti Calvinisti." La sua obiezione Battista è a seguire.

Durante il periodo della Riforma in Olanda, qualcosa come tra diecimila e cinquantamila Battisti furono messi a morte da parte di Chiese Cattolico Romane e Protestanti in cooperazione. Ciò fu il risultato di un deliberato rifiuto di ascoltare ciò che i Battisti stavano dicendo, mentre usavano Münster come un pretesto per etichettare "ogni Battista" come eretico. Lei seriamente mal rappresenta i Battisti e fa alcune false accuse, accuse del medesimo tipo di quelle che condusse i suoi antenati spirituali a trucidare i Battisti.

Ciò che segue sono citazioni dal suo trattamento del patto e le mie correzioni:

1. "Qui la fede Riformata, ovvero il Calvinismo, si separa da ogni Battista."

Dove è stato lei in tutto questo tempo? Perfino l’attuale manuale di denominazioni in America elenca i Battisti Riformati/Calvinisti come un gruppo separato di chiese. E che dire di Spurgeon, Carey, e le Gospel Standard Churches in Inghilterra, o il Trinity Pulpit in America?

2. "Ogni Battista erra seriamente … ogni Battista sostiene che i figli dei credenti sono pagani perduti al di fuori della chiesa … non vi sono bambini in quella chiesa."

Quanto falso! In quanto Battista che crede nella totale depravazione (e gli altri quattro punti del "Calvinismo"), io credo che tutti i figli sono "figli d’ira, proprio come gli altri" (Efesini 2:1-3), finchè siano vivificati. Lei confessa in seguito che alcuni dei vostri figli battezzati "crescono e diventano empi, increduli, e disubbidienti, e periscono. Dio non è il loro Dio." Bene, in quanto Battisti, noi abbiamo dato il benvenuto a credenti di ogni età nella nostra comunione e nelle nostre chiese, e ciò come MEMBRI. Se una persona di cinque anni comprende, crede, e si ravvede egli/ella è battezzato/a e diviene un membro. Lei è così lontano dalla verità che posso dire senza timore di sbagliarmi che la maggior parte delle chiese Battiste che conosco hanno bambini che sono membri. A differenza delle vostre chiese, noi diamo il benvenuto ad un bambino che crede in Gesù perfino quando i genitori non credono.

3. "Ogni Chiesa Battista nega a tutti i figli di essere membri."

Non conosco nessuna tale chiesa Battista in alcun luogo. Quante delle nostre costituzioni ha esaminato? Ha sentito parlare della Confessione Battista del 1689, molto simile a quella di Westminster?

4. "La Chiesa Battista non lascerà che i piccoli bambini vadano a Cristo, ma lo impedirà loro."

Fu nell’atmosfera adirata creata da false affermazioni simili a questa che i Protestanti Riformati olandesi uccisero i Battisti. Noi invitiamo tutti quelli che credono ad unirsi a noi, poiché la chiesa permette solo ai credenti di unirsi al corpo di Cristo. L’età non è una barriera, come è testimoniato da J. Edwards nel suo Una Narrativa di Conversioni Sorprendenti.

5. "Tra le altre implicazioni di questo tetro insegnamento … vi è quella che non vi è base per alcuna speranza dell’elezione e salvezza dei figli di credenti che muoiono nell’infanzia o nella prima fanciullezza."

Di nuovo falso. Potrei citare una decina di Battisti, ad iniziare con Spurgeon, che sostengono la veduta che tutti coloro che muoiono nell’infanzia, ED IN PIU’ ANCHE I FIGLI ABORTITI, sono eletti e saranno visti in cielo, a prescindere da chi fossero i genitori. Il pedobattista Dabney concordava con Spurgeon su questo. Ma quale speranza può lei offrire ad una madre addolorata che non fa aspergere un bambino? Il figlio è morto da pagano per mancanza di poche gocce d’acqua ed è all’inferno come pagano.

Con il recente risveglio del Calvinismo tra i Battisti, impariamo a gioire in ciò che abbiamo in comune e smettiamo ogni forma di mal rappresentazione.

 

Replica all’Obiezione Battista

Il Pastor Oosterman è inaccurato storicamente. Egli accusa che i miei antenati spirituali nel sedicesimo secolo hanno trucidato i Battisti, suggerendo che nel condannare l’errore Battista sono un figlio dei miei padri che hanno ucciso i profeti. Il mio antenato spirituale nel sedicesimo secolo era Giovanni Calvino. Calvino non trucidò i Battisti (in quei giorni erano chiamati "Anabattisti" o "Catabattisti," cioè, ribattezzatori). Al contrario, Calvino li confutava con la sana dottrina o li convertiva alla fede Riformata. Nel suo studio approfondito, Calvin and the Anabaptist Radicals, Willem Balke scrive:

La battaglia contro gli Anabattisti, che giunse ad un tale terribile climax a Münster poco prima che Ginevra si convertisse alla Riforma, fu combattuta con la parola e con la penna da parte del riformatore di Ginevra ed i suoi associati. Dovunque il governo di Ginevra intervenne, il risultato fu invariabilmente  la condanna, ma non lo spargimento di sangue. Nessuno, eccetto l’Antitrinitariano Serveto, fu condannato a morte.1

Calvino inoltre sposò una ex Anabattista.

Né è dimostrato che i Protestanti Riformati olandesi uccisero i Battisti, molto meno che parteciparono in carneficine di massa di quegli sfortunati. Come Calvino e virtualmente tutti i Protestanti di quell’epoca, la Chiesa Riformata in Olanda non tollerava libertà di religione. Di conseguenza, essi proibivano l’adorazione pubblica degli Anabattisti dovunque essi avessero qualche influenza sullo Stato.

Ma che essi fossero responsabili per l’uccisione degli Anabattisti è quantomeno dubbio. Nella sua autorevole storia degli Anabattisti, con i quali egli simpatizza, G. H. Williams parla soltanto dell’industria del clero Riformato nel confutare o convertire gli Anabattisti, non di alcuna industria nell’ucciderli. Egli nota, di fatto, che gli Anabattisti in Olanda guadagnarono sicurezza ed eventualmente libertà di adorare quando i Riformati giunsero al potere.2

Anche A. L. E. Verheyden, come Williams totalmente simpatizzante nei confronti degli Anabattisti, osserva che gli Anabattisti godevano di libertà dalla minaccia di morte nel nord dei Paesi Bassi quando il governo Calvinista rimpiazzò quello dei Cattolici Romani. Anche se i Mennoniti (Anabattisti) furono condannati dai predicatori Riformati come sediziosi ed eretici, "essi tuttavia erano liberi da serie minacce della camera di tortura, il patibolo, le forche, o l’affogamento."3

Il Pastor Oosterman potrebbe mostrare un pò più di gratitudine di quanto egli faccia per parte degli Anabattisti verso i miei antenati spirituali.

E’ un errore storico anche puntare alle diffuse e severe afflizioni degli Anabattisti del sedicesimo secolo come evidenza della loro pietà e sanezza nella fede. Soffrire per il proprio credo religioso non è necessariamente lo stesso che soffrire a motivo di Cristo. Il fatto è che gli Anabattisti erano eretici, del tutto a prescindere dalla loro reiezione del solo patto di grazia e del battesimo degli infanti. Essi negavano la predestinazione sovrana, il peccato originale, e la giustificazione per sola fede. Essi erano forti avvocati del falso vangelo della salvezza mediante il libero arbitrio dell’uomo naturale. Un prominente Anabattista, Menno Simons, negava la reale umanità del nostro Salvatore. Il credo Riformato, la Confessione Belga (Art. 18), esplicitamente condanna questa "eresia degli Anabattisti." E questi erano il meglio degli Anabattisti. I peggiori erano antitrinitariani e pretendevano di ricevere rivelazioni dirette dallo Spirito Santo.

Né lo spirito rivoluzionario degli Anabattisti dovrebbe essere accantonato con così tanta leggerezza ("usando Munster come pretesto per etichettare ‘ogni Battista’ come un eretico"). La rivoluzione Anabattista a Munster nel 1534 scioccò l’Europa e, comprensibilmente, fomentò il sospetto nei riguardi di tutti gli Anabattisti. Ma Münster non fu la sola rivolta Anabattista contro le autorità civili. Gli Anabattisti ebbero un ruolo prominente anche nella Rivolta dei Contadini in Germania nel 1525. Si pensi a Thomas Muntzer ed Andreas Karlstadt. La rivoluzione non fu l’aberrazione di pochi fanatici estremisti tra gli Anabattisti, ma marcò il movimento stesso negli anni ’20 e ’30 del 1500. Quindi, la Confessione Belga (Art. 36) distanzia la Chiesa Riformata dall’Anabattismo, confessando "noi detestiamo l’errore degli Anabattisti e degli altri rivoltosi, e in generale di tutti coloro che vogliono rifiutare le autorità e i Magistrati."

Già ai suoi giorni, Calvino espose l’errore dell’argomento che la sofferenza da parte degli Anabattisti era prova della sanezza della loro causa. Con riferimento specificamente alla morte del leader Anabattista Michael Sattler Calvino scrisse: "la morte di un uomo, chiunque egli sia, non può essere così preziosa da poter o dover in qualsiasi cosa pregiudicare la verità di Dio, in quanto potrebbe d’altro canto essere usata a prova di una erronea e perversa dottrina."4

Gesù non pronuncia beato chiunque soffre per le sue convinzioni religiose. Piuttosto Egli benedice coloro che sono perseguitati "a motivo mio," a motivo della verità (Matteo 5:11).

Di certo il Pastor Oosterman, che confessa di sostenere le dottrine della grazia, non desidera identificarsi con gli Anabattisti del sedicesimo secolo! O è davvero la posizione dei "Battisti Calvinisti" di oggi che gli Anabattisti del sedicesimo secolo erano i loro antenati spirituali?

Se l’aspetto storico dell’obiezione del pastore Battista alla mia spiegazione della dottrina Riformata del patto è errata, l’aspetto teologico d’essa è sorprendente. Oosterman ha da ridire sulla mia affermazione che i Battisti negano ai figli dei credenti di essere membri di chiesa, con il risultato che non vi sono bambini in una chiesa Battista. Questa analisi dell’ecclesiologia Battista è "errata," secondo Oosterman, è uno stabilire una falsa posizione, una "mal rappresentazione." Come i miei antenati spirituali si allega abbiano trucidato i Battisti letteralmente, io sono accusato di averli trucidati teologicamente.

Al contrario, la mia analisi della dottrina e pratica Battista della chiesa è una sobria affermazione di un dato di fatto. Non può nemmeno essere contestata. Per definizione, una chiesa Battista, che sia amica o nemica delle dottrine della grazia, nega ai figli dei credenti di essere membri nella chiesa. Essere un figlio di genitori credenti non qualifica qualcuno ad essere membro di chiesa in una chiesa Battista. Soltanto la confessione di fede da parte di uno che è grande abbastanza e maturo abbastanza per fare una tale confessione lo qualifica per essere membro in tale chiesa. Questo è il punto, come ognuno comprende perfettamente. Il punto non è se una chiesa Battista permette ad un essere umano molto giovane di fare confessione di fede e così di divenire membro della chiesa. Ma il punto è se una chiesa Battista riconosce che Gesù Cristo, il Re della chiesa, richiede che non soltanto i credenti siano ammessi nella chiesa, ma anche i figli dei credenti, e ciò in virtù dell’essere figli di credenti, del tutto a prescindere da una confessione di fede che preceda questo. La sostanza delle parole di Gesù in Luca 18:16 era: "Permettete agli infanti di venire a me coll’essere portati alla fonte battesimale dai loro genitori, e non glielo impedite, perché la chiesa, il regno di Dio nell’epoca presente, è costituito di tali infanti." Questo, ogni chiesa Battista si rifiuta di riconoscerlo. Se una chiesa Battista riconoscesse questo, cesserebbe, in virtù del fatto stesso, di essere Battista. E’, dunque, una fondamentale dottrina Battista che i figli siano esclusi dall’essere membri di chiesa.

Ed è poi realmente cosa comune per le chiese Battiste permettere a bambini di cinque anni di fare confessione di fede e così di andare alla tavola del Signore? Se è così, ho un’altra obiezione contro le pratiche di chiesa Battiste. Permettere a persone di cinque anni di confessare la loro fede e di venire alla cena del Signore è ecclesiasticamente irresponsabile ed una minaccia alla santità della cena.

Una comparazione del credo Presbiteriano, la Confessione di Westminster, con la Confessione Battista del 1689 rende chiaro che i Battisti negano l’essere membri di chiesa ai figli dei credenti. Westminster, al Capitolo 25 paragrafo 2, descrive la chiesa visibile come consistente "di tutti coloro, in tutto il mondo, che professano la vera religione, e dei loro figli." La Confessione Battista del 1689, un adattamento della Confessione di Westminster ai propositi Battisti, limita l’essere membri nelle congregazioni a persone che professano la fede del vangelo (26:2). In modo deliberato, essa esclude i figli dei credenti dall’essere membri di chiesa, tagliando la frase di patto da Westminster. Di pari passo col suo bandire i figli dei credenti dal corpo di Cristo, la Confessione Battista del 1689 trattiene i figli dal ricevere il segno dell’essere membri di chiesa, ovvero il battesimo (29:2): "coloro che professano ravvedimento verso Dio, fede in ed ubbidienza al nostro Signore Gesù, sono i soli soggetti appropriati di questa ordinanza [il battesimo]." Westminster, d’altro canto, sostiene che (28:4): "non soltanto coloro che professano fede in ed ubbidienza a Cristo, ma anche gli infanti di uno o entrambi i genitori credenti devono essere battezzati."

Il Pastor Oosterman non ha ragione per mettere in questione la perfetta accuratezza della mia affermazione che "ogni chiesa Battista nega l’essere membri di chiesa a tutti i bambini. Soltanto le pecore appartengono al gregge Batista, e non agnelli."

Ma è estremamente difficile per un Battista affrontare le implicazioni della dottrina Battista, come di fatto dovrebbe essere. Volesse Dio che le implicazioni forzassero alcuni di loro a riconsiderare la loro reiezione dei figli dei credenti!

Ogni Battista dovrebbe confrontarsi con le implicazioni della sua dottrina. Se i suoi figli sono al di fuori della chiesa, essi sono al di fuori della sfera della salvezza. Essi non differiscono dai pagani perduti. Perché la chiesa "è l’assemblea dei salvati, e non vi è salvezza al di fuori di essa" (Confessione Belga 28).

I Battisti non hanno base per avere alcuna speranza di salvezza per i loro figli che muoiono nell’infanzia o nella fanciullezza prima della loro confessione di fede personale e battesimo. So molto bene che i Battisti reclamano di avere speranza per la salvezza di tali bambini. Né sto dicendo di negare la salvezza dei figli dei Battisti. Ma sulla base delle loro proprie dottrine peculiari Battiste, il Battista stesso non ha base per sperare in tali casi. Se si appella all’innocenza naturale dei bambini, è contraddetto dalla dottrina biblica del peccato originale. Se si appella alla teoria che tutti i figli che muoiono nell’infanzia sono salvati, i figli dei non credenti come i figli dei credenti, come fa il Pastor Oosterman, è confutato dal fatto che questa teoria non è una verità biblicamente rivelata. E’ pura invenzione umana. Dio in nessun luogo ha promesso di essere il Dio dei figli degli empi. Al contrario, la storia sacra, quella del diluvio, di Sodoma, e della distruzione di Israele dei Canaaniti, come anche la dottrina biblica nel secondo comandamento, mette in guarda i non credenti che essi portano i loro figli all’inferno con loro. Vi è una sola base per i genitori credenti affinchè sperino che i loro figli che muoiono nell’infanzia siano eletti e salvati. Questa è la solida verità biblica che i figli dei credenti sono compresi nel patto di grazia, come il credo Riformato dei Canoni di Dordt insegna al Capo I, Articolo 17. Ma questa è esattamente la verità che ogni Battista ripudia. Nel fare così, ogni Battista distrugge ogni speranza di salvezza per i suoi figli che muoiono prima di aver confessato fede ed aver ricevuto il battesimo. Se io fossi un Battista, vivrei in terrore mortale al pensiero della possibilità della morte precoce di uno dei miei figli: al di fuori del patto, al di fuori della chiesa, e al di fuori della sfera della salvezza di Dio nel sangue e Spirito di Gesù.

La confusione che Oosterman fa tra la veduta Riformata della salvezza dei figli di patto e la dottrina Cattolico Romana della rigenerazione battesimale ("Il bambino è morto da pagano per mancanza di poche gocce d’acqua") è inescusabile. L’insegnamento di Roma è che il sacramento stesso rigenera ogni figlio che è battezzato. Questa è la sua dottrina della rigenerazione battesimale. La rigenerazione battesimale è la base della speranza dei Cattolici Romani che i figli battezzati che muoiono nell’infanzia sono salvati. L’implicazione della dottrina di Roma è che i bambini che muoiono senza aver ricevuto il battesimo sono esclusi dal cielo.

La fede Riformata ripudia la rigenerazione battesimale. Il battesimo degli infanti per la fede Riformata è il segno del patto di Dio con i figli dei credenti già prima del loro battesimo. Sulla base del patto coi loro figli, i genitori Riformati sperano nell’elezione e salvezza dei loro figli che muoiono nell’infanzia, che essi siano infanti battezzati o meno.

Negando sia la dottrina Cattolico Romana della rigenerazione battesimale che la dottrina Riformata dell’inclusione degli infanti nel patto, i Battisti non hanno base per avere alcuna speranza di salvezza per i loro figli che muoiono nell’infanzia.

Nel rigettare la dottrina dell’unico e solo patto di grazia, basilare al quale è l’inclusione dei figli di credenti nel patto ed il loro battesimo come infanti, tutti i Battisti si separano dalla fede Riformata. Il Pastor Oosterman trova che questo giudizio sia obiettabile, perché alcuni Battisti odierni si attribuiscono il nome di Riformati. Essi suppongono che hanno diritto ad attribuirsi questo glorioso nome, perché confessano, in maniera più o meno sana, i "Cinque Punti" del Calvinismo.

Ma è lecito per i Battisti reclamare il nome Riformati quando rigettano una dottrina e una pratica corrispondente che sia la tradizione Riformata che i credi Riformati designano come essenziale alla fede Riformata? Può, allora, una chiesa negare anche, per esempio, la dottrina della predestinazione sovrana ed eterna, e tuttavia ancora reclamare di essere Riformata sulla base che sostiene altre dottrine che sono insegnate nella tradizione Riformata e confessate nei credi Riformati? Posso io, similmente, rigettare l’insegnamento così prezioso ai Battisti, ovvero "il battesimo dei soli credenti," ma ancora presentarmi al mondo come un Battista?

Qui giungiamo alla necessità pratica, da parte della fede Riformata, di distinguere nettamente se stessa dalla fede Battista in qualsiasi sua forma. Questa necessità pratica è la chiamata della chiesa Riformata di sostenere la verità del patto di grazia nella sua piena e ricca realtà, di avvertire i credenti Riformati contro l’abbandono di questa verità, e di esortare altri a ricevere la verità del patto e di praticare le sue richieste.

Predicatori di spicco nel movimento "Battista Calvinista" assoggettano la dottrina Riformata del battesimo degli infanti, e così la dottrina Riformata del patto, ad una denunzia mordace. Essi la castigano come falsa dottrina. Tuttavia, questi uomini sono pubblicamente accolti da associazioni, conferenze, e teologi Riformati e Presbiteriani come predicatori genuinamente Riformati. Ad essi sono date posizioni di onore nel promuovere e difendere "la fede Riformata." Rara è la vivace difesa del battesimo degli infanti contro questi "Battisti Calvinisti" da parte di Riformati e Presbiteriani che li ricevono come genuinamente Riformati. Ancora più rara è la aperta condanna della loro reiezione Battista del battesimo degli infanti e il loro ribattezzo Battista di membri di chiesa Riformati che defezionano alla chiesa Battista col linguaggio del credo Riformato, la Confessione Belga (Art. 34): "noi detestiamo l’errore degli Anabattisti."

L’effetto di questa accettazione acritica dei "Battisti Calvinisti" come Riformati è il mettere a rischio la dottrina Riformata del patto. Al meglio, la sua importanza è minimizzata, essa cioè non è considerata essenziale alla fede Riformata. Al peggio, l’aderenza da parte di persone Riformate al patto è indebolita, uomini e donne Riformati abbandonano le chiese Riformate per le chiese "Battiste Calviniste" o perfino per chiese Battiste che sostengono il libero arbitrio.

Vi deve essere una testimonianza chiara e senza compromessi all’importanza essenziale del patto di Dio in Cristo con i credenti e i loro figli. Vi deve essere un avvertimento penetrante ed inequivoco sul fatto che rigettare questa dottrina del patto costituisce un allontanamento dal, o opposizione al Cristianesimo Riformato storico e confessionale.

Noi diamo questa testimonianza e questo avvertimento.

Nel farlo, noi non desideriamo trucidare i Battisti.

Ma desideriamo la loro conversione alla fede Riformata.

Per altre risorse in italiano, clicca qui.


1 Willem Balke, Calvin and the Anabaptist Radicals, tr. William Heynen (Grand Rapids, MI: Eerdmans, 1981), 201-202.
2 George Huntson Williams, The Radical Reformation (Philadelphia: Westminster Press, 1962), 777-778.
3 A. L. E. Verheyden, Anabaptism in Flanders 1530-1650: A Century of Struggle (Scotsdale, PA: Herald Press, 1961), 83.
4 Cit. in Balke, Calvin and the Anabaptist Radicals, 176.