Covenant Protestant Reformed Church
Bookmark and Share

Marzo 2008 • Volume XI, n. 23

 

 

Elezione, la Sorgente della Chiesa (1)

Rev. Angus Stewart

"Elezione" è una parola ricca, di conforto, per il figlio di Dio. Coloro che leggono, comprendono ed amano la Bibbia apprezzano la frequenza e la significatività di parole come: elezione, eletti, scegliere, scelti, predestinati, predestinazione, preconoscere, preconoscenza, ed amati. La verità e la consolazione dell’elezione è specialmente conosciuta ed abbracciata nelle chiese Riformate perché fu riscoperta e predicata con potenza nella Riforma del sedicesimo secolo ed esposta chiaramente nei credi Riformati, in modo notevole nei Canoni di Dordt (1618-1619) ed in particolare nel loro primo capo di dottrina ("Della Divina Predestinazione").

Di solito pensiamo all’elezione di individui: la scelta di Dio di particolari peccatori alla vita eterna in Gesù Cristo. Questo è vero e vitalmente importante, ma non è il tutto dell’elezione, perché essa è anche corporativa. La Bibbia insegna sia l’elezione di persone individuali che l’elezione della chiesa, il corpo di Cristo: Dio "ci ha scelti [i.e., la chiesa] in lui [i.e., Cristo], prima della fondazione del mondo, così che fossimo santi e senza colpa davanti a lui nell’amore" (Efesini 1:4).

Come correlare allora l’elezione di Dio di individui e la Sua elezione della chiesa? Primo, soltanto individui eletti sono membri della chiesa eletta. Secondo, l’elezione di particolari persone serve la chiesa eletta; ciò che è individuale serve ciò che è della comunità. Poiché l’elezione di individui serve la chiesa eletta, allo stesso modo l’elezione della chiesa serve il Cristo eletto (perché in tutte le cose Egli ha la preeminenza; Colossesi 1:18) e l’elezione di Cristo serve la gloria del Dio che elegge: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

A volte le persone si chiedono perché mai vi è un mondo. Perché vi è qualcosa piuttosto che nulla? La risposta è la creazione: Dio ha liberamente voluto fare l’universo.

Ecco una domanda simile: Perché mai vi è una chiesa? Data la caduta, perché non tutti gli uomini, uno per uno, sono non credenti? Perché vi sono alcune persone rigenerate che adorano il vero Dio? Inoltre, perché vi è una chiesa in ogni epoca? Perché vi è una vera chiesa in vari luoghi e non in altri? Perché la chiesa ha la grandezza che ha e non è più grande o più piccola? Perché consiste di certe persone e non altre? La risposta a tutte queste domande è l’elezione! L’elezione determina l’esistenza della chiesa, la sua continuazione, la sua locazione, la sua grandezza ed i suoi membri. Dall’alto in basso la chiesa è controllata e formata dalla graziosa ed incondizionata elezione di Dio in Cristo. Quindi le chiese Riformate hanno parlato dell’elezione come il cor ecclesiae, che in italiano significa il cuore (cor) della chiesa (ecclesiae). "Cuore" qui è usato nel senso di sorgente, o origine (Si pensi a Proverbi 4:23: "dal [cuore] sono le sorgenti della vita"). L’elezione è il cuore o sorgente della chiesa, incluse la sua esistenza e continuazione, e la sua locazione, grandezza e membri.

Dunque dall’elezione noi traiamo anche una definizione della chiesa: la compagnia dei predestinati (o eletti). Wycliffe e Hus (edificando su Agostino) usarono questa verità nelle loro battaglie con la Chiesa Romana. Questa veduta della chiesa fu ripresa e sviluppata dai Riformatori ed i loro successori, fino a questo giorno. Non è questo un nome glorioso per la chiesa di Cristo? La compagnia dei predestinati! Questa è la chiesa di cui tutti i veri credenti sono membri. Gioite, amati membri della chiesa, perché "i vostri nomi sono scritti nei cieli" (Luca 10:20)!

Dimostriamo ora che l’elezione è il cor ecclesiae dai versi di apertura di Efesini 1. Al verso 1, alla chiesa di Efeso ci si rivolge come ai "santi che sono ad Efeso … i fedeli in Cristo Gesù." Questa chiesa è "benedett[a] … secondo l’elezione [di Dio] in [Cristo] prima della fondazione del mondo" (3-4). Il verso 5 ci dice anche che essa è stata "predestinat[a]." Allora perché vi era una chiesa in Efeso? Perché era di quella grandezza ed aveva i membri che aveva? Era tutto secondo l’elezione eterna di Dio. L’elezione fu la sorgente e cuore di quella chiesa, com’è di ogni vera chiesa in qualsiasi epoca o paese.

Noi non dovremmo farci sfuggire la canonica significatività di Efesini. Il tema di questa epistola è la chiesa in quanto corpo di Cristo. Questo glorioso soggetto è sviluppato attraverso i sei capitoli di Efesini. Allora in che modo questa grande lettera sulla chiesa in quanto corpo di Cristo comincia, dopo i suoi saluti (1:1-2)? Benedice Dio che ha benedetto la Sua chiesa secondo l’eterna elezione, perché noi siamo stati "scelti in [Cristo] prima della fondazione del mondo" (4) e "predestinati" (5). In altre parole, l’epistola inizia con la verità dell’elezione in quanto cuore della chiesa (cor ecclesiae). Questa è la prima cosa che la chiesa di Efeso (e la chiesa del Nuovo Testamento) deve sapere a riguardo di se stessa: che essa è eletta in Cristo. Ogni cosa, in Efesini, che riguarda la chiesa di Cristo, sgorga dalla, e deve essere compresa alla luce della, sua eterna elezione. In verità in ogni nostra lettura della Bibbia e in ogni nostro pensiero sulla chiesa, la sua elezione in Cristo è fondamentale, perché è la sua sorgente e cuore!


Chi è Salvato? (1)

Prof. Herman Hanko

Un lettore pone un paio di domande correlate: "(1) La Chiesa Cattolica Romana potrebbe mai essere capeggiata da un papa salvato? Se no, com’è allora che un numero molto piccolo di Cattolici Romani sono credenti?" "(2) Tutte le persone che non hanno udito il messaggio del vangelo vanno all’inferno? Cosa pensare dell’Africa un millennio prima che David Livingstone fosse lì?" Qui egli fa riferimento a Romani 10:14, che asserisce che udire la predicazione è essenziale alla salvezza.

(1) Se da un lato non sono molto interessato nel giudicare chi andrà o non andrà in cielo, queste domande portano alla luce alcuni punti interessanti che sono degni di considerazione nelle News. Roma afferma che tutti coloro che si trovano nella linea di Pietro, incluso Pietro stesso, sono papi. Tuttavia, tra Pietro e Gregorio I (590-604) vi furono uomini pii che hanno occupato la sede di Roma, specialmente nei primi anni. Essi non erano papi, come pretende Roma, né affermavano di essere "i vicari di Cristo sulla terra" e i capi infallibili dell’intera chiesa. Gregorio I dichiarò perfino che chiunque chiamasse se stesso "sacerdote universale" o desiderava di essere chiamato tale era un precursore dell’Anticristo!

Un papa di Roma salvato, ora o nel futuro, è un’impossibilità. Mentre la Parola di Dio maledice coloro che predicano un falso vangelo (Galati 1:8-9), il Concilio di Trento (1545-1563), che è il dogma ufficiale di Roma, maledice il vangelo di Cristo e coloro che lo credono. Ripetutamente dichiara che se qualcuno insegna che noi siamo giusti per fede soltanto in Cristo soltanto o nega che l’ostia nella messa deve essere adorata, etc. "che sia anatema." Da Trento in poi, il Romanesimo è degenerato perfino oltre, aggiungendo eresie addizionali, e.g., l’immacolata concezione (1854) e l’assunzione (1950) di Maria, l’infallibilità del papa (1870), etc. Roma sta anche divenendo sempre più sincretista, e fraternizzante con religioni pagane. II Timoteo 3:13 afferma: "uomini malvagi e seduttori andranno di male in peggio, ingannando ed essendo ingannati." I falsi insegnanti, i loro seguaci, e, quindi, le loro chiese, non migliorano o rimangono le stesse; esse si allontanano sempre di più dalla verità. Nessuno potrebbe essere il capo di un’organizzazione anticristiana così vasta e seguire Gesù Cristo, perché l’ufficio, il governo, la dottrina, i sacramenti, la disciplina e l’adorazione papale, sono idolatriche.

Inoltre, il Romanesimo non soltanto nega in principio il sangue dell’espiazione insegnando che la salvezza dipende dal (non esistente) libero arbitrio del peccatore (come anche l’Arminianesimo), ma nega anche la sufficienza della croce e mediazione di Cristo, con la sua dottrina del purgatorio, le sue opere meritorie dei santi, la sua Mariolatria, e il suo sacrificio non cruento della messa che essa dice sia una ripetizione del Calvario.

Con ringraziamento, dobbiamo anche ricordare che durante le epoche il vero popolo di Dio è venuto fuori da Roma ed è divenuto una parte della chiesa di Cristo. Attraverso la testimonianza di vere chiese e Cristiani individuali, alcuni cresciuti nelle tenebre del Romanesimo sono giunti a credere il vangelo biblico e così hanno abbandonato la prostituta Romana per la sposa di Cristo. Dunque la Parola di Dio chiama quelli che sono in Roma ed in altre false chiese: "Venite fuori da essa, mio popolo, che non siate partecipi dei suoi peccati, e che non riceviate le sue piaghe" (Apocalisse 18:4; cf. Confessione Belga, 28-29).

(2) La seconda domanda include un paio di altre verità della Scrittura. La semplice risposta alla domanda è: Sì, tutti quelli che non hanno udito il vangelo vanno all’inferno. Le Scritture sono chiare su questo: "Né vi è salvezza in nessun altro [che Gesù Cristo], perché non vi è alcun altro nome sotto il cielo dato agli uomini per il quale dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12).

La domanda, che io presumo è assunta dal lettore, è: Come può Dio giustamente mandare all’inferno chi non ha mai udito il vangelo? Due ragioni devono essere addotte. Primo, tutti gli uomini sono responsabili e punibili per il peccato di Adamo in Paradiso. Questa è la dottrina del peccato originale, insegnata da Paolo in Romani 5:12-14. Solo la colpa del peccato di Adamo è sufficiente per mandare l’intera razza umana all’inferno.

Secondo, tutti gli uomini sono giustamente puniti per il loro peccato perché essi conoscono il solo, vero Dio, ed essi sanno che è loro richiesto di adorare Lui e Lui soltanto. Questo è l’insegnamento di Paolo in Romani 1:18 e a seguire. L’ira di Dio è su coloro che ritengono la verità nell’ingiustizia, i.e., la sopprimono (18). La Sua ira è giustamente su di loro, "perché ciò che può essere conosciuto di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. Perché le cose invisibili di lui dalla creazione del mondo sono chiaramente viste, essendo comprese per mezzo delle cose che sono fatte, e cioè la sua eterna potenza e Deità, così che essi sono senza scusa" (19-20).

Cosa hanno fatto con loro conoscenza di Dio? "Non lo hanno glorificato come Dio, né sono stati grati, ma son divenuti vani nelle loro immaginazioni, e il loro stupido cuore si è ottenebrato. Professando di essere savi, son divenuti stolti, ed hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Dio in un’immagine fatta simile a quella dell’uomo corruttibile, e ad uccelli, e bestie a quattro zampe, e cose striscianti" (21-23). Quindi, essi peccano con conoscenza e sono senza scusa.

Si potrebbe argomentare, suppongo, che siccome sono totalmente depravati sono incapaci di adorare e confessare Dio. Ma mentre ciò in sé è vero, di chi è la colpa del fatto che sono incapaci di servire l’Onnipotente? E’ colpa di Dio? Mille volte: No! Dio fece l’uomo buono e retto, capace di servirlo in ogni aspetto, ma l’uomo perse questa capacità attraverso la sua propria stoltezza e ribellione contro Dio, quando egli determinò di seguire le menzogne di Satana (Ecclesiaste 7:29).

Obiettate che il peccato di Adamo non fu il vostro? La Scrittura dice che lo è e che voi siete puniti per il peccato di Adamo perché ne siete colpevoli. Questo è il peccato originale.

Soltanto la fede in Cristo ci salverà. Noi abbiamo il vangelo. Quale privilegio! Se non crederemo, sarà più tollerabile nel giorno del giudizio per Sodoma e Gomorra che per voi e me (Matteo 10:15). Ma per fede in Cristo abbiamo piena e libera salvezza. Grazie a Dio!


Per leggere articoli su dottrina e pratica biblica dal punto di vista confessionalmente Riformato delle Tre Formule di Unità (Confessione di Fede Belga, Catechismo di Heidelberg, Canoni di Dordrecht, [quest’ultimo al momento è in revisione]) vai alla Sezione Italiana della CPRC. Essa è in continua espansione.

Per ascoltare online il programma radiofonico in lingua inglese The Reformed Witness Hour (L’Ora del Testimone Riformato), clicca qui.