Covenant Protestant Reformed Church
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Il Proposito Divino nell’Inciampare di Israele

Herman Hoeksema

 

(Capitolo 74 di: Herman Hoeksema, Righteous by Faith Alone: A Devotional Commentary on Romans [Giusti per Sola Fede, un Commentario Devozionale a Romani], ed. da David J. Engelsma, Reformed Free Publishing Association, MI, USA, 2002; traduzione italiana: Francesco De Lucia)

 

Romani 11:11

Io dico allora: Hanno inciampato affinchè cadessero? Così non sia, ma piuttosto attraverso la loro caduta la salvezza è giunta ai Gentili, per provocarli a gelosia.

Qui l’apostolo inizia una nuova sezione nel capitolo. Egli indica ciò introducendo questa sezione con la stessa espressione con cui l’ha inaugurato: Io dico allora. Nel primo verso egli aveva detto: "Io dico allora, Ha Dio respinto il suo popolo?" Lì egli ha posto una domanda riguardante la nazione di Israele considerata come un tutt’uno. La risposta era stata: "No, Dio non ha respinto Israele del tutto e completamente in modo che nessun Giudeo può più essere salvato." Anche se molti Giudei sono perduti e non ottengono la salvezza, i Giudei in quanto tali non sono esclusi dalla salvezza che è in Cristo. La conclusione che l’apostolo ha tratto è stata che l’elezione l’aveva ottenuta, ed il resto sono stati induriti secondo la predizione dell’Antico Testamento.

Nel testo l’apostolo in realtà pone la stessa domanda, ma ora con uno scopo più limitato. "Io dico allora, Non hanno coloro di cui sto parlando, i Giudei che sono stati induriti, inciampato in modo che cadessero?" Ancora una volta la risposta è: "Così non sia." Io credo sia meglio trattare questo singolo verso. Potremmo ovviamente prendere questa sezione considerata nella sua interezza, ma è meglio che procediamo lentamente qui. Perché è da qui che viene sviluppata la falsa veduta che in una qualche data nel futuro vi sarà la salvezza di tutti i Giudei.

Il verso 11 non presenta alcuna difficoltà a questo riguardo. Quando l’apostolo dice: "Hanno inciampato così che cadessero?" non sta pensando ad alcuna futura salvezza dei Giudei. Egli sta pensando alla salvezza dei Giudei che vivevano al suo tempo, perché egli dice che nella predicazione del vangelo il suo obiettivo è provocare i Giudei a gelosia.

Ma il testo solleva domande importanti. Cosa si intende con l’inciampare di questi Giudei? Ancora, in che modo questo particolare inciampare dei Giudei è stato la salvezza dei Gentili? In questo sta il proposito pratico del testo. Dopo tutto, l’apostolo non sta scrivendo ai Giudei, egli sta scrivendo ai Gentili. Questa parola concernente i Giudei è indirizzata a noi. E la domanda è: "Come può l’inciampare dei Giudei essere la nostra salvezza?" Il testo parla del proposito divino nell’inciampare di Israele.

 

L’Inciampare

Il testo presenta una difficoltà non facile da risolvere. L’apostolo comincia a parlare del resto di coloro di cui sta parlando nel contesto. Nei versi precedenti, egli aveva parlato del residuo eletto che aveva ricevuto la salvezza. Egli aveva affermato che il resto era stato indurito [v. 7]. Egli aveva affermato che il residuo era stato indurito. Nel testo egli si volge a quel resto che era stato indurito. Gli eletti erano stati chiamati fuori da essi. Il resto, quindi, sono i reprobi. L’apostolo chiede: Ha questo resto, questi Giudei che non hanno ricevuto la salvezza, che sono stati induriti, inciampato in modo che dovessero cadere?" La risposta è: "Così non sia." Piuttosto Dio intende provocarli a gelosia. Questo è dire che essi saranno salvati. Quando Dio provoca le persone a gelosia, esse sono salvate. Ora vedete la difficoltà.

La domanda è questa: è possibile che i Giudei reprobi, quelli che sono stati induriti ed hanno inciampato, ritorneranno e saranno salvati? Ciò è impossibile. Dio non fa mai questo, né con Giudeo né con Gentile. La Scrittura insegna che a questo punto vi è uno stato di indurimento dal quale è impossibile ritornare. Questo è chiaro, per esempio, da un passaggio come Ebrei 6 [:4-6]: "E’ impossibile per coloro che sono stati una volta illuminati, ed hanno gustato il dono celeste, e sono stati resi partecipi dello Spirito Santo, ed hanno gustato la buona parola di Dio, e le potenze del mondo a venire, se cadranno via rinnovarli di nuovo a ravvedimento." Ciò si verificò con quei Giudei che erano stati induriti. Questo si verifica con le persone oggi che sono così indurite da Dio. Inoltre, è ovvio che questo resto, dal momento che si riferisce ai reprobi, non può essere provocato a gelosia ed essere salvato. Quindi noi comprendiamo che l’apostolo non sta parlando di quei Giudei individuali che hanno inciampato, che caddero, e che furono induriti. Se ponete la domanda se quei Giudei potessero essere salvati, la risposta è no.

Invece, l’apostolo sta parlando del resto, cioè, dei Giudei reprobi nelle loro generazioni. Noi dobbiamo tenere questo a mente. Il riferimento è a quei Giudei che al tempo di Cristo inciamparono sulla pietra, il Cristo crocifisso, e che non entrarono nel regno nelle loro generazioni. L’apostolo sta pensando al Giudeo nelle epoche a venire. O, per dirla in modo differente, sta pensando al giudeo per come lo conosciamo oggi. Egli sta pensando ai figli di quei Giudei che sono inciampati.

La domanda che fa risaltare il significato del testo è questa: "Stai tu dicendo, Paolo, che vi era al tuo tempo un residuo che era salvato, e che il resto fu rigettato per sempre, in modo che non vi è salvezza più per alcun Giudeo?" Noi risponderemmo sì a questa domanda. La caduta delle persone è la loro fine, anche nelle loro generazioni. Io credo che Dio non ritorna mai a salvare una generazione che una volta è stata composta di figli di Dio ed è poi caduta via, eccetto nel caso dei Giudei! Io non dico che non vi può essere qualche individuo da tale generazione che è riportato indietro ed è salvato. Ma sono eccezioni. Per la gran parte, non è vero dire che Dio ritorna a salvare una certa generazione che ha inciampato ed è caduta.

Possiamo vedere ciò nel nostro paese. Possiamo vedere questo perfino nella nostra città [Grand Rapids, Michigan, Hoeksema non era impressionato dalla pietà della città, nemmeno nei tardi anni ’30—N.d.E.]. Il nostro paese, e perfino la nostra città, sono piene di persone che una volta appartenevano alla chiesa, come noi ora. Il nostro paese è pieno di persone che sono venute in questo paese per poter servire Dio secondo la loro coscienza. Dove sono oggi? Essi sono modernisti. Hanno abbandonato Dio. Hanno abbandonato la Sua Parola. Ciò è accaduto secondo l’operazione di Dio di indurimento: essi sono inciampati in modo che cadessero. Dio non ritorna mai a salvarli.

A proposito, ciò non è vero soltanto per quanto riguarda i quartieri poveri. Alcuni credono sia la loro chiamata speciale quella di fare opera missionaria tra i quartieri poveri a motivo di una errata concezione della Parola di Gesù di andare agli incroci delle strade [Matteo 22:9]. Ma chi si è allontanato dalla chiesa non vive soltanto nei quartieri poveri. Essi vivono anche nei distretti di alta classe. Potreste andare anche lì a fare opera missionaria.

Il punto che voglio stabilire è questo. Secondo me Dio fa un’eccezione nel caso dei Giudei. Dio non ritorna mai alle generazioni di coloro che inciampano e cadono via dalla chiesa, ma con i Giudei è differente. "Hanno essi inciampato così che cadessero?" come è generalmente il caso. Così non sia.

L’interpretazione usuale delle parole Hanno essi inciampato? È che l’apostolo si riferisce al fatto che i Giudei non ricevettero il vangelo, ma lo hanno rigettato. Vi sono obiezioni a questa interpretazione. Primo, è evidente che l’apostolo si riferisce ad un evento preciso che al suo tempo era già accaduto, mentre la predicazione del vangelo continuava. Secondo, è difficile vedere come la reiezione del vangelo da parte dei Giudei potesse essere la salvezza dei Gentili. Il mero fatto che i Giudei rigettino il vangelo non spiega la salvezza dei Gentili. Terzo, vi sono sempre stati Giudei che hanno accettato il vangelo. La chiesa primitiva consisteva di Giudei e di Gentili.

L’apostolo parla di un inciampare che è la causa della salvezza del Gentili. Egli qui fa riferimento al fatto che essi hanno crocifisso Cristo. La Scrittura fa sempre riferimento a questo fatto quando parla dell’inciampare dei Giudei. E’ così nella parabola dei vignaioli in Matteo 21 [:33 e a seguire]. Il signore della vigna manda i suoi servi a questi vignaioli per ricevere il frutto della vigna, ma i vignaioli prendono i servi, ne battono alcuni di loro, e ne uccidono altri. Infine il signore manda suo figlio, ed essi lo prendono ed uccidono. Allora Gesù si volge ai Giudei e chiede: "Cosa farà egli [il signore] a questi vignaioli?" Essi dicono a Gesù: "Egli li distruggerà, e darà la vigna ad altri." Gesù risponde: "Non avete mai letto nelle scritture, La pietra che i costruttori hanno rigettato, essa è divenuta la testata d’angolo … Quindi io vi dico, Il regno di Dio sarà tolto da voi, e dato ad una nazione che ne porterà il frutto." In altre parole, la salvezza sarà presa dai Giudei e data ad altri.

Lo stesso troviamo in Romani 11. Israele non aveva ottenuto la salvezza. Perché no? Perché essi inciamparono sulla pietra angolare. Quindi, quando l’apostolo fa la domanda: "Hanno inciampato così che cadessero?" egli si riferisce alla crocifissione del Figlio di Dio. E la domanda è questa: "Il fatto che i Giudei hanno crocifisso Cristo è sufficiente affinchè essi siano rigettati per sempre? Hanno essi inciampato affinchè cadessero?" Vi è una differenza tra inciampare e cadere. Inciampare è essere offesi temporaneamente a motivo di Cristo. Inciampare non è necessariamente finale. Non sempre termina col cadere. Non dico questo così che qualcuno abbia una scusa per essere temporaneamente offeso a motivo di Cristo. Questo capitolo ci avverte esattamente a riguardo di questo inciampare. Noi inciampiamo quando camminiamo nel mondo. Quando camminiamo nel peccato. Ma ciò non è quanto intende il testo. L’apostolo sta parlando di un evento particolare riguardante l’inciampare: la crocifissione di Cristo. E l’apostolo chiede se questo inciampare non significhi necessariamente la loro caduta, in modo che non vi è mai più salvezza per quei Giudei. Era questo il proposito di Dio nel loro inciampare? L’apostolo risponde: "Così non sia. Non è così."

 

Il Suo Proposito Immediato

Cosa allora? La loro caduta è l’occasione della salvezza dei Gentili. Nell’originale, la parola caduta è diversa da quella usata nell’apertura del testo. La parola che l’apostolo ha usato nella seconda affermazione del testo dovrebbe essere tradotta trasgressione. La loro trasgressione, dice l’apostolo, è la salvezza dei Gentili.

E’ chiaro come ciò possa accadere. Primo, se i Giudei non avessero crocifisso Cristo, non ci sarebbe stato affatto il regno di Dio. Questo inciampare, la crocifissione di Cristo, era necessario per spargere il sangue dell’espiazione. Il proposito di Dio nell’avere Giudei reprobi che a quel tempo furono induriti era la croce.

Secondo, per mezzo della caduta di quei Giudei, la salvezza giunse ai Gentili, perché quell’atto dei Giudei fu la base della reiezione di Dio della nazione di Israele. In occasione di questo Dio si volse ai Gentili.

Terzo, quella nazione era interamente giudaica. Di conseguenza, la salvezza era giudaica. Non vi poteva essere salvezza per i Gentili fintanto che la salvezza era avvolta nelle ombre della legge. Ma quando Cristo viene crocifisso, l’involucro è tolto. La salvezza non è più giudaica, ma internazionale.

Quarto, per mezzo della crocifissione, Cristo Stesso è divenuto internazionale. Prima della crocifissione, Cristo era un Giudeo. Ma Egli morì e risorse. Dopo la Sua risurrezione, Cristo non era più un individuo Giudeo. Quando Egli ascese al cielo, fu assiso alla destra di Dio, e ricevette lo Spirito, Egli divenne internazionale. Lo Spirito che ricevette non era giudaico. Quello Spirito era internazionale. Per ricevere quello Spirito, Cristo dovette morire. E perché Cristo morisse, i Giudei dovevano inciampare ed essere induriti.

Questo è l’elemento pratico nel testo. Cosa diremo per quanto riguarda i Giudei? Li disprezzeremo? Li odieremo? Aiuteremo Hitler ed il resto nel mondo nel disprezzarli e rigettarli [sermone predicato nel 1938]? E’ vero che da un punto di vista naturale oggi essi contribuiscono a farsi odiare. Essi stessi provocano questa persecuzione. Ma la domanda è: assumeremo la stessa attitudine del mondo? Il testo risponde: "Così non sia." Al contrario, noi avremo pietà di loro. Non simpatizzeremo con coloro a cui è toccato combattere durante tutta l’antica dispensazione per portare la Parola di Dio? Non simpatizzeremo con coloro che dovevano essere induriti in modo che Cristo potesse essere crocifisso, in modo che la salvezza dovesse essere l’eredità dei Gentili?

 

Il Suo Scopo Ultimo

Il proposito ultimo di Dio non è che dovremmo dire che tra i Giudei non vi sono più eletti e che dovremmo disprezzarli, al contrario il testo aggiunge: "per provocarli a gelosia." Gelosia presuppone che avete qualcosa che amate, che è prezioso per voi, e che considerate esclusivamente vostra. Un esempio è vostra moglie. Voi amate vostra moglie. Ella per voi è preziosa, e la considerate esclusivamente vostra. La gelosia è il doloroso sospetto che ciò che considerate esclusivamente vostro è condiviso anche da qualcun altro. Allora avete il sentimento di gelosia.

Il testo dice che la salvezza è giunta ai Gentili "per provocarli a gelosia." La salvezza per anni ed anni era stata esclusivamente dei Giudei. Se voi chiedeste loro: "Jehovah di chi è Dio?" essi avrebbero detto: "Egli è nostro marito, e noi siamo Sua moglie." Essi guardavano i Gentili come ad una donna estranea. Ora Dio prende il Suo amore e lo dà ai Gentili anche. Ed i Giudei disprezzarono il Suo amore. Quando l’apostolo dice che Dio provocherà i Giudei a gelosia, egli intende che i figli di quei Giudei che furono induriti a suo tempo saranno salvati.

Il significato non è che i Giudei saranno convertiti meramente vedendo che i Gentili sono salvati. Piuttosto Dio li convertirà. Ma quando Dio li converte, la loro conversione prenderà la forma di una santa gelosia. Il Giudeo convertito dirà ai Gentili: "L’amore che tu hai è mio. Il Cristo che tu hai è mio, ed Egli è sempre stato mio." Il convertito ebreo parlerà proprio come il figliol prodigo. Quando rientrò in sé, cioè, quando fu convertito, cosa disse? Egli disse: "I servitori di mio padre hanno abbondanza, ed io soffro penuria" [Luca 15:17]. In altre parole, egli divenne geloso. Così sarà coi Giudei. Dio riceverà questi Giudei, nelle loro generazioni, anche se essi furono induriti e crocifissero Gesù. Dio li riceverà, non per renderli di nuovo Giudei, ma per portarli nel gregge affinchè vi sia un solo gregge ed un solo pastore [Giovanni 10:16].

Quale allora è la nostra chiamata? La nostra chiamata è manifestare ai Giudei l’amore di Cristo per renderli gelosi. E Dio li provocherà a gelosia affinchè essi siano salvati.

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