Covenant Protestant Reformed Church
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L’Elezione della Chiesa

Ron Hanko

 

Nell’elezione Dio non ha soltanto scelto individui, ma ha scelto la chiesa ed ogni eletto individuo in un luogo in quella chiesa e nel corpo di Cristo (Salmo 132:13 comparato con Ebrei 12:22; I Pietro 2:9). Che gloriosa verità che è questa!

L’elezione non è arbitraria e a caso, ma con un proposito, qualcosa molto evidente nell’elezione della chiesa. La figura biblica per la chiesa dell’edificio o della casa è qui molto utile. Come un costruttore che sceglie i suoi materiali, Dio ha scelto ogni persona perché calzasse in un luogo in quell’edificio spirituale e nel corpo di Cristo (Efesini 2:20-22; I Pietro 2:5).

Dio edifica la Sua chiesa similmente ad un costruttore, ed un costruttore non tenterebbe mai di edificare una casa senza prima averla progettata. E’ la volontà di Dio, non la volontà degli uomini, che determina chi avrà un luogo in quella casa e quale luogo avrà. Proprio come le pietre e il legname di un edificio non possono determinare il luogo occuperanno in esso, gli uomini similmente non possono determinare con la loro scelta quale luogo occuperanno nella casa di Dio.

Dio non va fuori a radunare i materiali per la Sua casa così come li se li trova davanti. Piuttosto, avendo accuratamente pianificato la Sua casa spirituale, Egli dall’eternità "ordina" i materiali dai quali Egli edificherà quella casa nello stesso modo in cui fa un costruttore. Nel predeterminare tutte le circostanze della vita di una persona, Dio nell’elezione determina in che modo ogni persona sarà formata e modellata per calzare in quell’esatto luogo che Egli ha preparato per lui (Geremia 1:5).

Similmente, siccome quella casa deve essere edificata ferma e sicura, per durare nell’eternità, Dio ha anche scelto Cristo come sua Fondazione e Pietra Angolare (I Pietro 2:6). Tutta la casa è formata e adattata in base a Cristo.

Quando tutti gli eletti sono stati radunati e glorificati, quella casa spirituale sarà il luogo della dimora di Dio Stesso (Efesini 2:22). Tutta la sua gloria e bellezza saranno la Sua. Egli non sarà soltanto il designatore e costruttore della casa, ma il principale abitante anche.

C’è di più. Questa elezione della chiesa comanda e garantisce allo stesso tempo l’unità della chiesa (Giovanni 10:16; Efesini 1:9-10). Gli eletti sono tutti scelti in Lui, cioè, in Cristo, e ciò li rende uno in Lui (v. 4). Questa è la ragione per cui Paolo in Efesini 4:3 non ci dice di avere l’unità, ma di mantenerla. L’unità è implicita nel nostro essere scelti in Cristo, e poi radunati in Lui.

L’elezione garantisce anche la santità della chiesa (Efesini 1:4). Noi siamo scelti non perché siamo santi, ma affinchè possiamo essere santi. Questa santità è necessaria perché la chiesa deve essere la dimora di Dio. Dio mediante il Suo Spirito non dimorerà nel mezzo della lordura e dell’ empietà. Per usare ancora una volta la figura di un edificio, noi potremmo dire che l’elezione, il piano, garantisce la bellezza dell’edificio.

La grande opera del raduno e dell’edificazione della chiesa non è finita. Le sue glorie finali appartengono a quelle cose che sono ancora non viste. Ciò che vediamo ora non è quello che la chiesa sarà. Quando la chiesa è pienamente edificata, mostrerà le lodi di Colui che chiama gli eletti fuori dalle tenebre nella Sua meravigliosa luce, ed essa rimarrà come un eterno monumento alla Sua potenza, sapienza, e grazia.

("The Election of the Church," un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 230-232)

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