Covenant Protestant Reformed Church
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Il Sigillo dei 144.000

Jason Kortering

 

La domanda che di frequente è posta ai giorni nostri è: come sopravvivrà mai la chiesa nel mezzo della corruzione e degli assalti del diavolo che sembrano aumentare in frequenza ed intensità? La questione diviene così urgente che siamo inclinati ad inquadrarla nel contesto della sopravvivenza e quasi trascuriamo il fatto che la chiesa deve fare molto più che sopravvivere, ella deve essere occupata a svolgere la sua chiamata! Noi chiediamo: come è possibile che nel nostro tempo di decadimento morale, grande apostasia nella chiesa nominalmente Cristiana, persecuzione dei Cristiani fedeli, sommosse sociali, guerre, calamità naturali, ed un incremento dei giudizi di Dio sugli uomini, la chiesa di Gesù Cristo continui a predicare la vera Parola di Dio, goda dei Sacramenti per come li ha istituiti Cristo, e sia protetta per mezzo della disciplina che Cristo ha istituito che la Sua chiesa debba esercitare? Così che il popolo di Dio non sia ingannato da falsi piaceri e sia condotto via per perseguire una vita di piaceri sensuali?

La risposta la troviamo nella porzione di Scrittura che ci piacerebbe considerare in questo capitolo. Il popolo di Dio è sigillato da Dio Stesso e questo è quanto fa tutta la differenza.

Noi leggiamo di questo in Apocalisse 7:1-8: "E dopo queste cose io vidi quattro angeli stare in piedi sui quattro angoli della terra, ritenendo i quattro venti della terra, così che il vento non soffiasse sulla terra, né sul mare, né su alcun albero. Ed io vidi un altro angelo ascendere dall’est, avente il sigillo del Dio vivente, ed egli gridò ad alta voce ai quattro angeli, a cui fu dato di colpire la terra e il mare, dicendo: ‘non colpite la terra né il mare, né gli alberi, finchè non abbiamo sigillati i servi del nostro Dio sulle loro fronti.’ Ed io udii il numero di coloro che erano sigillati, ed essi erano sigillati in centoquarantaquattromila da tutti le tribù dei figli di Israele." Poi abbiamo la lista delle seguenti tribù ognuna avente 12.000 sigillati: Giuda, Ruben, Gad, Ascer, Neftali, Manasse, Simeone, Levi, Issachar, Zabulon, Giuseppe, e Beniamino.

Questo capitolo sette di Apocalisse forma un interludio tra i capitoli sei e otto. Nei capitoli precedenti, l’attenzione di Giovanni è stata attratta alla visione dei sigilli. Cristo fu rivelato a Giovanni come Colui Che era in grado e voleva prendere il rotolo sigillato dal Dio Sovrano Che sedeva sul trono, aprirlo, e rivelarne e realizzarne in contenuti. Questo portò avanti i quattro cavalieri che nella loro totalità costituiscono i primi quattro sigilli. Il quinto sigillo ha rivelato che sotto l’altare vi erano le anime di coloro che furono uccisi per la Parola di Dio. A voce alta essi gridavano dicendo: "Quanto a lungo, Oh Signore, santo e vero, non giudicherai e vendicherai il nostro sangue su coloro che dimorano sulla terra?" Essi sono vittoriosamente liberati dai guai che segnano questo tempo presente, sono vestiti di vesti bianche di vittoria. Il sesto sigillo ha dispiegato una terribile schiera di distruzione nella natura. Ascoltiamo: "Ed io guardai quando egli ebbe aperto il sesto sigillo, ed ecco, vi fu un grande terremoto, ed il sole divenne nero come un sacco di capelli, e la luna divenne come sangue, e le stelle del cielo caddero sulla terra, proprio come un albero di fico scrolla i suoi fichi prematuri quando è scosso da un potente vento. Ed il cielo si dipartì come un rotolo quando è arrotolato insieme … Perché il gran giorno della sua ira è giunto, e chi sarà in grado di rimanere in piedi?" Apocalisse 6:12-17.

I sei sigilli presi nella loro totalità rivelano che, fintanto che la terra continua, il proposito di Dio sarà vittorioso. Il cavallo bianco continuerà a cavalcare e con esso verranno guerre, spargimento di sangue, problemi nella società, e persecuzione dei santi. Nel mezzo di questo mondo, Dio continua a dire agli empi che il gran giorno della Sua ira, in cui chiama tutta l’umanità a dare conto, è giunto. Questi stessi segni assicurano la chiesa che si avvicina la fine, quando essi saranno liberati. Questa testimonianza sarà terribilissima proprio prima del ritorno di Cristo, quando tutte le forze della natura saranno scosse col giudizio.

Nella visione registrata in Apocalisse 7 è tempo per l’apertura del settimo sigillo. Questo settimo sigillo a sua volta consiste di sette trombe. Esse sono menzionate in Apocalisse 8:7 fino a 9:21 (le sette trombe a loro volte divengono sette coppe). Queste sette trombe sono un’ulteriore rivelazione dei terribili giudizi di Dio sul mondo.

Per comprendere il sigillo dei 144.000 dobbiamo essere in qualche modo a conoscenza di queste trombe. La prima tromba (Apocalisse 8:7) presenta una terribile grandinata con fuoco fiammeggiante che distrugge una terza parte della vegetazione. La seconda (Apocalisse 8:8) presenta la distruzione della vita nel e sul mare portata da una montagna infuocata. La terza tromba porta distruzione nei fiumi e nelle acque interne alla costa (Apocalisse 8:10-11). La quarta tromba è suonata ed una terza parte del sole, della luna e delle stelle viene oscurata, e ciò a sua volta influenza la vita dell’uomo (Apocalisse 8:12). L’angelo grida in cielo: "Guai, guai, guai agli abitanti della terra a motivo delle altre voci di tromba dei tre angeli che ancora devono suonare" (Apocalisse 8:13). La quinta tromba porta terribili demoni e spiriti malvagi che corrompono le menti degli uomini (le locuste dal pozzo senza fondo, Apocalisse 9:14). La sesta tromba porta sull’umanità grandi pestilenze, terribili guerre, carestie, etc., che in realtà costituiscono un incremento della distruzione portata dai cavalieri. Una terza parte è distrutta dalle trombe, il che mostra un incremento rispetto al quarto sigillo. Col suono delle trombe le cose sono avvicinate alla fine e la mano di Dio sta operando in più grande misura di giudizio sugli empi impenitenti che vacillano sull’orlo dell’inferno.

Nel mezzo della visione dei sigilli e delle trombe, Dio rivela a Giovanni una scena abbastanza differente. Possiamo immaginare quanto terribile deve essere stata questa visione. E’ terrificante da leggere, ma provate ad immaginare uno che ha realmente visto tutto questo drammatizzato in un sogno rivelatore davanti ai suoi occhi stessi! Giovani udì i re della terra, i grandi uomini, e gli uomini ricchi, e i capitani, e i potenti, i liberi e prigionieri, gridare dai loro nascondigli: "Montagne e rocce, cadete su di noi! Nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello!"

I quattro angeli che Giovanni vide al principio del capitolo sette erano precursori di coloro che avrebbero suonato le sette trombe. Il vento che doveva percorrere la terra e che era trattenuto dai quattro angeli (ad indicare che l’intera terra è coinvolta, nord, sud, est ed ovest) non deve essere separato dalle seguenti sette trombe, ma piuttosto il vento sarà l’occasione perché siano suonate le trombe. Appena i quattro angeli avranno rilasciato il vento, i sette angeli con le trombe nelle loro mani suoneranno e ne seguirà il risultato.

Giovanni deve essere stato eccitato nell’udire l’angelo che ascendeva dall’est (il sole che sorge), gridare: "Non colpite la terra, nè il mare, nè gli alberi, finchè non avremo sigillato i servi del nostro Dio sulle loro fronti." A questo punto nella visione, l’attenzione è diretta alla chiesa di Gesù Cristo che è sulla terra. Cosa accadrà loro? L’apertura dei sei sigilli ha portato terribili giudizi di Dio sulla terra e questi aumenteranno man mano che si approssima la fine. Le trombe stanno per essere suonate, per rivelare un giudizio ancora più grande e un’orribile manifestazione di depravazione e morte. Dio sa che l’interesse di Giovanni (che è un servo di Dio che deve scrivere queste cose per dirle alle chiese) è accentrato nel benessere della chiesa. Queste parole sono per noi.

La chiesa è sigillata da Dio. Questo garantisce la sua sicurezza nel mezzo del mondo che sta essendo piagato e scosso dal giusto Dio.

Noi dobbiamo chiedere: cosa significa che alcuni sono sigillati, e, tra l’altro, sulle loro fronti? La Scrittura parla ripetutamente dei figli di Dio come essendo sigillati. Alcuni esempi: "Nel quale voi avete anche confidato, dopo che avete udito la parola di verità, il vangelo della vostra salvezza, nel quale anche, dopo che avete creduto, voi foste sigillati con lo Spirito Santo di promessa," Efesini 1:13. "Ora colui che ci ha stabilito con voi in Cristo, e che ci ha unti, è Dio, il quale ci ha anche sigillati, e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori," II Corinzi 1:21-22- "E non contristate lo Spirito Santo di Dio, per mezzo del quale voi siete sigillati per il giorno della redenzione," Efesini 4:30. Da questi testi concludiamo quanto segue: Primo, che il Dio vivente li sigilla. L’angelo è il Suo messaggero per adempiere la Sua volontà. Egli è la fonte della salvezza e lontano da Lui vi è solo morte e distruzione. Secondo, questo sigillo è una prova di appartenenza a Lui. Quando Dio attraverso lo Spirito Santo sigilla una persona, Egli designa che quella persona appartiene a Lui. Ciò significa che il sigillo che è posto sul figlio di Dio ha la sua fonte nel consiglio sovranamente libero dell’elezione divina. Eternamente, Dio ha sigillato a Se Stesso il Suo popolo, attraverso il decreto di elezione, e, quanto è oltre, questi eletti sono sigillati per mezzo del sangue di Gesù Cristo. Il loro marchio è in realtà il sangue dell’espiazione. Ciò era manifesto in modo tipico nell’Antico Testamento quando Israele segnò gli stipiti della porta col sangue (Esodo 12:21-23), e Dio sigillò i Suoi col sangue. Questo è anche significato nel Sacramento del Santo Battesimo nella chiesa del Nuovo Testamento. Il marchio del sigillo è essenzialmente la verifica di essere stati acquistati dal sangue di Gesù Cristo. Terzo, il sigillo distingue una persona, separa colui che è sigillato da coloro che non sono sigillati. Da questa ragione il marchio è posto sulla fronte. Questo rappresenta il fatto che il sigillo del figlio di Dio per mezzo dello Spirito Santo non è solo interno, ma diviene anche manifesto nel mondo. Di certo, secondo i passaggi citati, lo Spirito Santo è Colui Che sigilla il popolo di Dio nei loro cuori per mezzo della predicazione del vangelo. Egli dà un nuovo cuore di carne che rimpiazza un vecchio cuore di pietra. Egli ci dà la rivelazione in modo che conosciamo Dio. Egli ci riempie del divino amore in modo che rispondiamo a Dio. Per l’operazione dello Spirito Santo siamo sigillati in un infrangibile ed immutabile patto eterno di amicizia con Dio. Questo sigillo diviene manifesto nella nostra vita. Nella visione, il sigillo è sulla fronte, rappresentando così la visibilità di esso. Voi potete dire chi è che è sigillato! Potete vedere chi sono i figli di Dio dal loro cammino di fede nel mezzo di una malvagia generazione.

Infine, è un sigillo di sicurezza. Ciò segue da ciò che abbiamo appena detto. Si noti che il fatto che i 144.000 sono sigillati non significa che essi non soffriranno le piaghe, i giudizi comuni a tutta l’umanità. La chiesa negli ultimi giorni non sfuggirà i giudizi di Dio come Israele in Egitto. La Scrittura è ripiena di avvertimenti concernenti la Grande Tribolazione che la chiesa soffrirà: Matteo 24:19-24; II Tessalonicesi 2:2; II Pietro 3:18; Apocalisse 3:11-12.1 Il sigillo per mezzo dello Spirito Santo indica che la salvezza della chiesa è un’opera di Dio che Egli compie per mezzo dello Spirito Santo e nessuna potenza o forza malvagia distruggerà mai quell’opera di Dio. Egli è fedele e qualsiasi cosa inizi la porta a termina per la gloria del Suo nome.

Oltre a questo, la chiesa deve capire che quando Dio manderà grandi giudizi e terribili piaghe come le abbiamo descritte nel sesto Sigillo e le derivanti sette trombe, anche se la manifestazione esterna di queste cose cadrà su tutti gli uomini dovunque (esse copriranno l’intera terra perché i quattro angeli rilasceranno i quattro venti del cielo), tuttavia queste terribili cose non saranno date al popolo di Dio come giudizi. Quanto sicuramente Dio manda sole e pioggia, che suono buoni doni, a tutti gli uomini dovunque, e tuttavia lo fa con un doppio proposito e motivo (in quanto favore per il Suo popolo e in quanto segno d’ira sugli empi … così che la loro misura di iniquità sia riempita), così anche Dio manda le sue piaghe su tutti gli uomini per lo stesso doppio proposito (come giudizi ed ira sugli empi … segni della feroce brace che li infiammerà nella morte e nell’inferno, ma come segni di favore per il Suo popolo … assicurandoli che perfino nella tribolazione Egli opera tutte le cose per il loro benessere spirituale, cf. Giacomo 1:2-5, e li attira alle braccia amorevoli di redenzione in Gesù Cristo).2

Ora dobbiamo chiedere: chi è sigillato?

Giovanni non vide in maniera vera e propria la moltitudine di persone che avevano questo Sigillo sulla fronte, ma udì "il numero di coloro che erano sigillati, ed erano sigillati centoquarantaquattromila da tutte le tribù dei figli di Israele," Apocalisse 7:4.

Secondo i Dispensazionalisti, che dividono la Bibbia in varie epoche o periodi, con questo numero ci si riferisce all’Israele dell’Antico Testamento. Essi fanno riferire questo evento alla salvezza della nazione di Israele.

Molte serie obiezioni devono essere sollevate contro questa veduta. Primo, non si intende le letterali dodici tribù di Israele perché la lista esclude due tribù, e cioè Efraim e Dan. Inoltre Giuseppe è menzionato come una tribù, cosa che non ebbe mai eccetto che nei due figli Efraim e Manasse. Giuda è menzionata prima piuttosto che Ruben che era il più anziano e quindi è menzionato primo in altre liste, ad es. Numeri 1. Nessuno vuole rendere i 12.000 letterali come se ogni tribù avesse esattamente lo stesso numero di persone salvate, un fatto che sarebbe contraddetto dalla storia. L’enfasi qui è piuttosto sulla casa spirituale di Israele. L’Israele dell’Antico Testamento è qui rappresentativo del popolo di Dio di tutte le epoche in quanto redento in Gesù Cristo. Giuda è menzionata prima perché fu da Giuda che Cristo doveva nascere, cf. Genesi 49:10: "Lo scettro non si dipartirà da Giuda, né un legislatore dal mezzo dei suoi piedi fino a che giunga Shiloh, e a lui verrà la radunanza del popolo." Secondo, attraverso tutto il Nuovo Testamento ci si riferisce alla chiesa di tutte le epoche come "Israele." Si consideri Matteo 2:6 dove Cristo è presentato come un "Governatore, che governerà il mio popolo Israele," un riferimento all’intera chiesa di tutte le epoche.

Similmente Romani 11:26: "Così tutto Israele sarà salvato," è un riferimento all’intera chiesa, i figli di Israele secondo l’elezione e la chiesa del nostro tempo, Giudeo e Gentile.3 Questi stessi figli sono identificati come i figli di Abraamo (Romani 9:6), un ovvio riferimento non alla discendenza naturale di Abraamo, ma a quella spirituale. Qui essi sono chiamati appropriatamente "servi del nostro Dio," Apocalisse 7:3. Terzo, se coloro che sono sigillati fossero solo i Giudei della nazione di Israele, sarebbe poco significativo proclamare questo alle Sette Chiese dell’Asia Minore (Apocalisse 1:1-8). Queste chiese includevano Giudei e Gentili che erano stati portati insieme per la potenza del vangelo. Ad essi giunge la visione, le buone novelle della salvezza. Di conseguenza, ad ognuno di noi che siamo chiamati per mezzo del vangelo ad una fede vivente in Gesù Cristo giunge la buona notizia: siamo sigillati dal Dio vivente e tutte le tribolazioni che devono verificarsi per far ritornare il nostro Signore Gesù Cristo sulle nuvole del cielo, non ci separeranno dall’amore del nostro Dio, Romani 8:33-39. Infine, questa stessa verità è contenuta nella significatività dei numeri stessi.

I numeri hanno un significato rivelatore nella Scrittura. Il totale di 144.000 è il prodotto di 3 x 3 x 12 x 10 x 10 x 10. Tre è il numero del Dio triuno. Quattro è il numero dell’uomo che si estende nella vasta distesa della terra (quattro angoli quattro direzioni, l’intera terra). Tre volte quattro parla della potenza del tre sul quattro, o della potenza di Dio sull’uomo in tutta la terra, e quindi 12. Si consideri la potenza di Dio sulla vita di Israele per come rappresentata dal 12: Dodici figli di Giacobbe formarono le dodici tribù, dodici pietre nel Giordano dopo il passaggio miracoloso, Elia prese dodici pietre per l’altare su cui discese il fuoco di Dio, vi erano dodici porte al tempio, e così via.

Il numero dieci nella Scrittura dà l’idea di completezza, la piena e perfetta estensione. Così le dieci piaghe in Egitto formarono la completa espressione dell’ira di Dio su loro, le dieci vergini nella parabola di Cristo rappresentavano l’intera chiesa visibile4 di cui cinque erano sagge e cinque stolte. L’estensione di 10 x 10 x 10 indica la somma totale di tutti i dodici di generazioni in generazione mentre sono portati nella chiesa durante tutta la storia del mondo. Se mettiamo questo insieme possiamo capire che nell’Antico Testamento 3 x 4 era rappresentato nelle 12 tribù di Israele. Nel Nuovo Testamento il 3 x 4 era rappresentato nei 12 discepoli di Cristo. Moltiplicandoli insieme abbiamo il prodotto dei due per come Dio li unisce in Gesù Cristo, sia Giudei che Gentili che sono salvati per mezzo del sangue di Cristo (Efesini 2:11-12). Questo prodotto moltiplicato per 10 quindi ci indica che Dio radunerà la Sua chiesa da tutte le generazioni della terra, fintanto che essa continua, Egli radunerà a Sé tutto il Suo popolo, il completo numero di ogni generazioni fino a che tutte le cose saranno realizzate al ritorno di Gesù Cristo.5

Questo allora è il Vangelo del grande conforto per il popolo di Dio, sia Giudeo che Gentile: noi Siamo sigillati da Dio Stesso sulla base del sangue di Gesù Cristo per mezzo dell’operazione dello Spirito Santo. Noi abbiamo la certificazione che anche se Dio assoggetta gli empi a terribili giudizi, la Sua misericordia è sempre su noi mentre ci attira sempre più vicino a Sé. Nelle Sue mani noi riposeremo sicuri e contenti.

Coloro che sono sigillati saranno sicuramente salvati. Già nell’ultima parte di questo capitolo siamo diretti a sollevare i nostri occhi oltre la chiesa che in modo militante lotta in questo mondo e a vederla per come ella è redenta nel sangue dell’Agnello: "Dopo questo io guardai, ed ecco, una grande moltitudine, che nessun uomo poteva contare, da tutte le nazioni, e famiglie, e popoli, e lingue, stavano davanti al trono, e davanti all’Agnello, vestiti con vesti bianche e con palme nelle loro mani. Ed esse gridavano ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza al nostro Dio che siede sul trono e all’Agnello’," Apocalisse 7:9-10. Questo è descritto ulteriormente in Apocalisse 14:1 e a seguire: "Ed io guardai, ed ecco, un Agnello stava sul Monte Sion, e con lui centoquarantaquattromila avendo il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti … ed essi cantavano come se fosse una nuova canzone davanti al trono."

Il regno dei cieli è riservato a tutti coloro che sono sigillati. Sei tu uno di quelli? Ora comprendi come rispondere a questa domanda, vero? Riconosci che tutti i 144.000 confessano che essi non stanno vivendo per un grande regno di pace su questa terra, il loro occhio di fede è diretto ai nuovi cieli e alla nuova terra. Essi non vivono per se stessi e non cercano la lode degli uomini, essi riconoscono che sono morti nel peccato ed indegni della minima delle benedizioni di Dio. La loro grande gioia è essere sigillati dal sangue di Gesù Cristo e così esser resi degni per mezzo di Lui. Infine, coloro che sono sigillati non hanno che un solo proposito in questa vita ed in quella a venire. Essi desiderano lodare Dio, in eterno gridare la grandezza del nostro Dio che ci ha salvati nel sangue dell’Agnello. Se questa è la tua confessione, non dubitare, non puoi che essere sigillato per quel gran giorno.

1N.d.T. Vedasi "La Grande Tribolazione."

2N.d.T. Vedasi la sezione "Grazia Incomune" nella sezione italiana CPRC.

3N.d.T. In campo Riformato vi sono due interpretazioni di Romani 11:26, e l’altra e che esso fa riferimento a tutti gli eletti tra i Giudei nel NT. Vedasi a riguardo: Il "Mistero della Salvezza di Tutto Israele," di Herman Hoeksema, insieme agli altri articoli della sezione di sermoni su romani 9-11 sulla sezione italiana CPRC.

4N.d.T. Ho cambiato due parole nella traduzione, l’autore affermava che le dieci vergini rappresentano l’intera umanità, ma ciò non è vero. Le dieci vergini sono dette essere "vergini" proprio perché esteriormente e nominalmente si fregiano del nome di Cristo, e si proclamano Sua chiesa, che nella Scrittura è detta essere una "casta vergine," per come si manifesta in ogni congregazione locale (II Corinzi 11:2), anche se solo quelle che hanno l’olio nelle lampade, ovvero solo coloro che nella chiesa visibile sono unti dallo Spirito di Dio, simbolizzato nella Scrittura dall’olio, sono la vera chiesa "invisibile", il popolo eletto di Dio, il vero Israele (Giovanni 1:12-13; Romani 9:6; II Corinzi 1:21; I Giovanni 2:18-20, 27; etc.). Altri ministri PRC condividono questa veduta, vedasi ad esempio Mysteries of the Kingdom del prof. Herman Hanko.

5N.d.T. Consulta la serie "Dispensazionalismo" sulla sezione italiana CPRC, a riguardo dell’unità essenziale del popolo di Dio nelle varie epoche.

Per altre risorse in italiano, clicca qui.