Covenant Protestant Reformed Church
Bookmark and Share

Giustificazione per Fede

Ron Hanko

 

Quando la Scrittura parla di giustificazione per fede, essa insegna varie importanti verità.

La giustificazione per fede mostra come il peccatore è realmente giustificato davanti a Dio. Spiega come la sentenza giustificante di Dio è applicata al peccatore, in modo che egli passa da uno stato di colpevolezza ad uno di innocenza.

Quando siamo giustificati per fede, la nostra fede è contata (imputata) a noi come giustizia (Genesi 15:6; Romani 4:5). Dio come Giudice accetta quella fede come nostra giustizia o innocenza.

Egli fa così, tuttavia, non perché la fede stessa è degna, o perché fede ed ubbidienza di fede sono in qualche modo accettate come un sostituto perfetto alla Sua legge. Piuttosto la fede è contata come giustizia a motivo del suo carattere. Come abbiamo visto, la fede nella sua più profonda essenza è un vincolo di unione con Cristo.1 Ciò spiega in che modo siamo giustificati per fede. La fede è contata come nostra giustizia non perché è un’opera sostitutiva o perché è degna in se stessa, ma perché ci porta in contatto con Cristo e la Sua perfetta giustizia.

Noi siamo veramente giustificati per la giustizia, ubbidienza, santità, ed opere di Cristo, che divengono nostre attraverso la fede. Ed è soltanto per fede che possiamo essere giustificati. Nient’altro che la fede si aggrappa a Cristo e alla Sua giustizia. E nient’altro che la giustizia di Cristo troverà mai accettazione presso Dio per la nostra giustificazione.

Né la fede è un’altra opera. Giustificazione per fede non significa, come molti credono, che Dio come Giudice ha deciso che invece di richiedere tutte le opere della legge richiederà da noi soltanto una cosa—soltanto un’opera—e cioè la fede.

La fede non è qualcosa che noi produciamo, non è qualcosa che ha origine in noi, come molti insegnano. Credere non è una decisione che fa il peccatore, egli non può farla fintanto che è perduto nei suoi peccati. La fede per la quale siamo giustificati è essa stessa il dono di Dio. Egli provvede non soltanto la giustizia di cui abbiamo bisogno per essere giustificati, ma anche il mezzo o la via per la quale quella giustizia diviene nostra.

La nostra giustificazione, quindi, è interamente opera di Dio. Da Lui sono tutte le cose necessarie per la nostra giustificazione. La giustizia che ci giustifica, la Persona che provvede quella giustizia, ed il mezzo col quale riceviamo la giustizia sono tutti doni di Dio.

Il fatto che la giustificazione è per fede significa, quindi, che non è per opere (Romani 3:28; Galati 3:16). Noi siamo chiamati a fare buone opere, esse anche sono ordinate per noi (Efesini 2:10), ma noi le compiamo come prova della salvezza e come segno di gratitudine per la salvezza ricevuta, non per guadagnare o meritare la salvezza. Le nostre opere non hanno niente a che fare con la nostra posizione davanti a Dio. Soltanto le opere di Cristo possono cambiare la nostra posizione e giustificarci.

Come dice la Scrittura: "Dov’è allora il vanto? Esso è escluso" (Romani 3:27). "Perché da lui, e per mezzo di lui, e per lui sono tutte le cose (inclusa la nostra giustificazione), al quale sia gloria per sempre" (Romani 11:36). Libera, graziosa giustificazione, data attraverso il dono della fede—che benedizione! E che Dio grazioso che giustifica in tal modo dei peccatori indegni!

("Justification by Faith," un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 198-199)

1Clicca qui per leggere l’articolo a cui si fa riferimento.

 

Per altre risorse in italiano, clicca qui.