Covenant Protestant Reformed Church
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I Nuovi Cieli e la Nuova Terra

Ron Hanko

 

La Scrittura parla spesso dei nuovi cieli e della nuova terra come la casa finale del popolo di Dio. Solo il fatto che essi siano casa è sufficiente a rendercela desiderabile, perché fintanto che siamo in questo mondo, siamo pellegrini e stranieri. Qui non abbiamo casa, non abbiamo paese o città che possiamo chiamare nostra (Ebrei 11:8-10, 13-16). Che grande cosa sarà alla fine andare a casa dopo un lungo, stancante pellegrinaggio, sapendo che nostro Padre, il nostro Fratello Maggiore, e tutta la nostra famiglia saranno lì, e che non dovremo mai più partire.

Come può essere una casa quando non vi siamo mai stati? Come possiamo desiderarla come casa? Come in una vera casa terrena, non è tanto il luogo che è importante quanto le persone che vi dimorano. Sono loro che conosciamo ed amiamo. Noi non abbiamo mai visto il paradiso, ma quelli che sono lì sono la nostra famiglia in Cristo, che noi conosciamo ed abbiamo imparato ad amare.

Noi potremmo chiedere, tuttavia, perché vi devono essere nuovi cieli. La risposta si trova nell’opera di Cristo. Creati per lui (Colossesi 1:16), i cieli devono essere rinnovati in Lui e per Lui così che essi sono un luogo adatto per Lui e per coloro che sono in Lui. Il primo cielo fu affetto dalla caduta di alcuni angeli, proprio come la terra lo fu dalla caduta dell’uomo. Satana, il capo di quella prima creazione celeste, cadde dal suo alto stato (Isaia 14:12) e trasse molti degli angeli con sè (Apocalisse 12:4). Dunque quella creazione celeste deve essere ristorata in Cristo.

Perché una nuova terra? Primo, perché Dio non abbandona l’opera delle Sue mani. La terra che Egli ha creato non è rigettata ed abbandonata a motivo del peccato, ma preservata e nella fine ristorata. E affinchè Cristo sia glorificato essa non è soltanto rinnovata al suo primo stato, ma innalzata ad una gloria perfino più alta.

Parte di quella gloria è che la nuova terra è unita coi nuovi cieli, quando il tabernacolo di Dio viene giù dal cielo da presso Dio (Apocalisse 21:1-2). Ma la grande gloria di quella creazione rinnovata è il fatto che vi dimora la giustizia. Essa deve essere ripulita e rinnovata così che vi possa dimorare la giustizia, e che ogni peccato e le opere del peccato possano essere distrutte. Non può rimanere niente di quanto le mani di luridi peccatori hanno realizzato. La giustizia che dimora lì è quella propria di Cristo, la giustizia che avremo in Lui.

Quando parliamo di queste cose e realizziamo cosa stiamo aspettando, riteniamo veramente tutte le altre cose nient’altro che perdita ed escrementi (Filippesi 3:8). Questo mondo e la vita di questo mondo, perfino i più grandi piaceri che questo mondo possa offrire, non sono che polvere e ceneri a paragone. Una persona che conosce il fatto che il paradiso è casa sua non si sentirà mai a casa sua in questo mondo, e così dovrebbe essere (II Corinzi 5:6-8). In questo modo le nostre speranze sono destate, e siamo così incoraggiati a sollevare i nostri occhi, aspettare la nostra redenzione promessa, e vivere come coloro la cui vita è già nascosta con Dio in Cristo nei cieli.

("The New Heavens and the New Earth," un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 328-330)

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