Covenant Protestant Reformed Church
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Un Compendio della Religione Cristiana

 

Introduzione al Compendio

Il Compendio della Religione Cristiana è un documento molto antico, usato nelle chiese Riformate da oltre 400 anni. Fu preparato la prima volta da Hermanus Faukelius, che fu installato come ministro della Chiesa Riformata di Middelburg nel 1599. Sotto richiesta dei suoi anziani, preparò questo documento che la gioventù della chiesa poteva memorizzare più facilmente delle piuttosto lunghe domande e risposte del Catechismo di Heidelberg.

Il Compendio non ebbe una posizione ufficiale nelle Chiese Riformate olandesi fino a quando il Sinodo di Dordrecht, 1618-1619, vide il suo valore di strumento di insegnamento e lo raccomandò per l’uso nelle chiese.

Il Compendio fin da allora è stato usato nelle chiese d’Olanda e nelle chiese olandesi in Sud Africa. Fu usato negli Stati Uniti dalla Reformed Church in America nella prima parte della sua storia. Fu tradotto in inglese dal reverendo Archibald Laidlie, un ministro nella RCA dalla Scozia, nel 1767.

 

Domanda 1. Quante cose ti è necessario sapere, affinchè tu godendo di reale conforto possa vivere e morire felicemente?

Risposta. Tre: primo, quanto grandi sono i miei peccati e miserie; secondo, in che modo posso essere liberato da tutti i miei peccati e miserie; terzo, in che modo esprimerò la mia gratitudine a Dio per tale liberazione.

 

 

LA PRIMA PARTE—DELLA MISERIA DELL’UOMO

 

D. 2. Da cosa conosci la tua miseria?

R. Dalla legge di Dio.

 

D. 3. Cosa ti ha comandato Dio nella Sua legge?

R. Ciò che è contenuto nei Dieci Comandamenti, che Egli ha rivelato nella Scrittura (Esodo 20, Deuteronomio 5:6-7, etc.), come segue:

I. Io sono Jehovah, tuo Dio, che ti ha portato fuori dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.

Non avrai altri dèi davanti a me.

II. Non ti farai alcun’immagine scolpita, o alcuna sembianza di alcuna cosa che è lassù nei cieli, o quaggiù sulla terra, o che è nell’acqua al di sotto della terra. Non ti prostrerai a loro nè le servirai; perché Io, Jehovah, tuo Dio, sono un Dio geloso, che visita l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e quarta generazione di coloro che mi odiano; e mostro misericordia a migliaia di coloro che mi amano, e osservano i miei comandamenti.

III. Non userai il Nome di Jehovah, tuo Dio, invano, perché Jehovah non terrà per innocente chi usa il Suo Nome invano.

IV. Ricordati del giorno di sabbath, per mantenerlo santo. Sei giorni lavorerai, e farai tutto il tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabbath di Jehovah, tuo Dio; in esso non farai alcun lavoro, tu, né tuo figlio, né tua figlia, il tuo servo, la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che è dentro le tue porte; poiché in sei giorni Jehovah fece i cieli e la terra, il mare, e tutto ciò che in essi è, e riposò il settimo giorno; perciò Jehovah ha benedetto il giorno di sabbath, e l’ha santificato.

V. Onora tuo padre e tua madre, così che i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che Jehovah, tuo DIO, ti dà.

VI. Non ucciderai.

VII. Non commetterai adulterio.

VIII. Non ruberai.

IX. Non porterai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

X. Non concupirai la casa del tuo prossimo, non concupirai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che sia del tuo prossimo.

D. 4. Come sono divisi i Dieci Comandamenti?

R. In due tavole.

 

D. 5. Qual è la somma di ciò che Dio richiede da te nei quattro Comandamenti della prima tavola?

R. Che io ami il Signore mio Dio, con tutto il mio cuore, con tutta la mia anima, con tutta la mia mente, e con tutta la mia forza: questo è il primo e grande Comandamento.

 

D. 6. Qual è la somma di ciò che Dio ti comanda nei sei Comandamenti della seconda tavola?

R. Che io ami il mio prossimo come me stesso: da questi due comandamenti dipende l’intera legge e i profeti.

 

D. 7. Puoi tu osservare tutte queste cose perfettamente?

R. In alcun modo: perchè io sono prono per natura ad odiare Dio e il mio prossimo, e a trasgredire i Comandamenti di Dio in pensiero, parola, ed opera.

 

D. 8. Dio ti ha creato naturalmente così malvagio e perverso?

R. No affatto: ma egli mi creò buono e secondo la Sua stessa immagine, in vera conoscenza di Dio, in giustizia e in santità.

 

D. 9. Da dove procede allora questa depravazione che è in te?

R. Dalla caduta e disubbidienza di Adamo ed Eva in Paradiso; di qui la nostra natura è divenuta così corrotta così che siamo tutti concepiti e nati nel peccato.

 

D. 10. Quale fu questa disubbidienza?

R. Che essi mangiarono del frutto dell’albero, cosa che Dio aveva loro proibito.

 

D. 11. La disubbidienza di Adamo ci riguarda?

R. Certamente: perché egli è il padre di noi tutti, e noi abbiamo tutti peccato in lui.

 

D. 12. Siamo allora incapaci di fare qualsiasi bene da noi stessi, e proni ad ogni specie di malvagità?

R. Proprio così: a meno che siamo rigenerati dallo Spirito di Dio.

 

D. 13. Dio lascerà che tale disubbidienza e corruzione vada impunita?

R. In alcun modo: ma nel Suo giusto giudizio le punirà, sia nel tempo che nell’eternità, come è scritto: Maledetto è chiunque non continua in tutte le cose che sono scritte nel libro della legge, per compierle.

 

 

DELLA LIBERAZIONE DELL’UOMO

 

D. 14. Con quali mezzi puoi scampare a questa punizione, ed essere ricevuto di nuovo nel favore?

R. Per mezzo di un Mediatore tale che sia in una sola persona vero Dio ed un vero e giusto uomo.

 

D. 15. Chi è questo Mediatore?

R. Il nostro Signore Gesù Cristo, che in una sola persona è vero Dio ed un vero e giusto uomo.

 

D. 16. Gli angeli non potevano essere nostri mediatori?

R. No, perchè essi non sono nè Dio nè uomo.

 

D. 17. I santi non possono essere nostri mediatori?

R. No, perchè essi stessi hanno peccato, ed hanno ottenuto la salvezza in nessun altro modo che attraverso questo Mediatore.

 

D. 18. Saranno salvati tutti gli uomini dal Mediatore, Gesù, come tutti sono condannati in Adamo?

R. No, ma soltanto coloro che Lo ricevono per mezzo di una vera fede, come è scritto (Giovanni 3:16): Perché Dio ha tanto amato il mondo, che egli ha dato il suo unigenito Figlio, affinchè chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

 

D. 19. Cosa è la vera fede?

R. E’ una sicura conoscenza di Dio, e delle Sue promesse rivelate a noi nel Vangelo, ed un confidare di cuore che tutti i miei peccati mi sono perdonati a motivo di Cristo.

 

D. 20. Qual è la somma di ciò che Dio ha promesso nel Vangelo, e ci ha comandato di credere?

R. Quella che è compresa nei dodici articoli della cattolica Fede Cristiana, che sono come segue:

1. Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra

2. Ed in Gesù Cristo, Suo unigenito Figlio, nostro Signore,
3. Il quale fu concepito dallo Spirito Santo, nacque da Maria Vergine,
4. Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese all’inferno;
5. Il terzo giorno risuscitò dai morti;
6. Ascese al cielo, e siede alla destra di Dio, il Padre onnipotente;
7. Di là Ei verrà a giudicare i vivi e i morti.
8. Io credo nello Spirito Santo;
9. Una santa cattolica chiesa; la comunione dei santi;
10. La remissione dei peccati;
11. La risurrezione della carne;
12. E la vita eterna. Amen.

D. 21. Quando tu professi di credere in Dio il Padre, ed il Figlio, e lo Spirito Santo, intendi con questo tre dèi?

R. In alcun modo: non vi è che un solo vero Dio.

 

D. 22. Perchè allora nomini tre: il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo?

R. Perché Dio ha rivelato Se Stesso nella Sua Parola in modo tale che queste tre distinte persone sono il solo e vero Dio, e noi siamo anche battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 

D. 23. Cosa credi quando dici: Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?

R. Che l’eterno Padre del nostro Signore Gesù Cristo, Che dal nulla fece cielo e terra, ed ancora le sostiene per la Sua provvidenza, è il mio Dio e Padre, a motivo di Cristo Suo Figlio.

 

D. 24. Cosa credi quando dici: Ed in Gesù Cristo, Suo unigenito Figlio, nostro Signore?

R. Che Gesù Cristo è l’eterno e solo Figlio del Padre, coessenziale con Dio il Padre e lo Spirito Santo.

 

D. 25. Non credi che Egli divenne anche uomo?

R. Sì, perchè Egli fu concepito dallo Spirito Santo, e nacque dalla Vergine Maria.

 

D. 26. E’ la Sua Deità quindi mutata in umanità?

R. No, perchè la Deità è immutabile.

 

D. 27. Come è divenuto uomo, allora?

R. Assumendo la natura umana in unione personale con la Sua divina.

 

D. 28. Allora portò dal cielo la Sua natura umana?

R. No, ma la prese su di Sè dalla Vergine Maria, per l’operazione dello Spirito Santo, ed è così divenuto simile ai Suoi fratelli

in ogni cosa, eccetto che il peccato (Ebrei 2:17 e 4:15).

 

D. 29. Perchè Egli è chiamato Gesù, cioè, Salvatore?

R. Perchè egli salva il Suo popolo dai loro peccati.

 

D. 30. Non vi è altro Salvatore?

R. No, perchè non vi è altro nome sotto il cielo dato agli uomini, per il quale noi dobbiamo essere salvati, che non sia il nome di Gesù (Atti 4:12).

 

D. 31. Perchè Egli è chiamato Cristo, cioè, Unto?

R. Perché Egli fu unto con lo Spirito Santo, ed ordinato da Dio il Padre per essere il nostro sommo Profeta, il nostro solo

Sommo Sacerdote, e il nostro eterno Re.

 

D. 32. Cosa ha fatto allora Gesù Cristo per salvarci?

R. Egli ha sofferto per noi, fu crocifisso e morì, fu seppellito e discese all’inferno, cioè, Egli soffrì i tormenti dell’inferno, e così divenne ubbidiente a Suo Padre, così che potesse liberarci dalla punizione temporale ed eterna dovuta al peccato.

 

D. 33. In quale natura ha Egli sofferto questo?

R. Soltanto nella Sua natura umana, cioè, in anima e corpo.

 

D. 34. A cosa ha contribuito allora la Sua Deità?

R. La Sua Deità, per mezzo della Sua potenza, fortificò in tal modo la natura umana assunta, che essa potè così sopportare il peso dell’ira di Dio contro il peccato, e liberarci da essa.

 

D. 35. Cristo rimase sotto il potere della morte?

R. No, ma Egli risuscitò dai morti il terzo giorno per la nostra giustificazione (Romani 4:25).

 

D. 36. Dov’è Cristo ora, quanto alla Sua natura umana?

R. Egli è asceso in cielo, e siede alla destra di Dio il Padre, cioè, esaltato nell’altissima gloria, molto al di sopra di tutte le creature (Efesini 1:20-21).

 

D. 37. A quale fine è lì, così altamente esaltato?

R. In modo particolare perché possa da lì governare la Sua Chiesa, ed essere il nostro intercessore col Padre.

 

D. 38. Non è allora con noi fino alla fine del mondo, come ci ha promesso? (Matteo 28:20)

R. Quanto alla Sua Deità, maestà, grazia e Spirito, Egli non è mai assente da noi, ma quanto alla Sua natura umana Egli rimane sempre in cielo, finchè ritornerà per giudicare i vivi ed i morti.

 

D. 39. Cosa credi a riguardo dello Spirito Santo?

R. Che Egli è il vero e coeterno Dio con il Padre ed il Figlio, e che Egli, essendomi dato dal Padre, attraverso Cristo, mi rigenera e mi conduce in tutta la verità, mi conforta, e dimorerà con me per sempre.

 

D. 40. Cosa credi a riguardo della santa cattolica chiesa?

R. Che il Figlio di Dio raccoglie a Sé per mezzo della Sua Parola e Spirito, dall’intera razza umana, coloro che sono scelti a vita eterna, per essere una sola chiesa, di cui io credo che sono, e sempre rimarrò, un membro vivente.

 

D. 41. Dove raccoglie Egli la Sua chiesa?

R. Dove la Parola di Dio è predicata in modo puro, e i santi sacramenti sono amministrati secondo l’istituzione di Cristo.

 

D. 42. Quali benefici Cristo conferisce alla Sua chiesa?

R. Egli le concede la remissione dei peccati, la risurrezione del corpo, e la vita eterna.

 

D. 43. Di qual profitto ti è ora credere tutto questo?

R. Che io sono giusto in Cristo davanti a Dio (Romani 5:10).

 

D. 44. In che modo sei giusto davanti a Dio?

R. Solo per mezzo di una vera fede in Gesù Cristo.

 

D. 45. Come deve essere compreso il fatto che sei giustificato per sola fede?

R. Così: che soltanto la perfetta soddisfazione e giustizia di Cristo mi sono imputate da Dio, per le quali i miei peccati mi sono perdonati, ed io divengo un erede della vita eterna; e che non posso ricevere questa giustizia con nessun altro mezzo se non per fede.

 

D. 46. Perchè le nostre buone opere non possono essere la nostra giustizia davanti a Dio, o una sua parte?

R. Perché perfino le nostre migliori opere, in questa vita, sono imperfette, e contaminate col peccato.

 

D. 47. Allora le nostre buone opere, che tuttavia Dio redarguirà in questa vita ed in quella futura, non meritano niente?

R. Questa redarguizione non è data per merito, ma per grazia.

 

D. 48. Chi opera in te questa fede?

R. Lo Spirito Santo.

 

D. 49. Con quale mezzo?

R. Con l’ascolto della parola predicata (Romani 10:14-17).

 

D. 50. Come fortifica Egli quella fede?

R. Per mezzo della stessa Parola predicata e dell’uso dei santi sacramenti.

 

D. 51. Cosa sono i sacramenti?

R. Essi sono santi segni e sigilli istituiti da Dio, coi quali ci assicura che Egli per grazia ci concede remissione dei peccati, e vita eterna, a motivo di quell’unico e completo sacrificio di Cristo alla croce.

 

D. 52. Quanti sacramenti Cristo ha istituito nel Nuovo Testamento?

R. Due: il santo Battesimo e la santa Cena.

 

D. 53. Qual è il segno esteriore nel Battesimo?

R. L’acqua, con la quale siamo battezzati nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo.

 

D. 54. Cosa essa significa e sigilla?

R. Il lavacro dei peccati per mezzo del sangue e Spirito di Gesù Cristo.

 

D. 55. In che luogo Cristo ci ha promesso ed assicurato questo?

R. Nell’istituzione del battesimo, che è come segue: Andate, dunque, ed insegnate a tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo; Colui che crede ed è battezzato, sarà salvato, ma chi non crede, sarà condannato.

 

D. 56. Anche gli infanti devono essere battezzati?

R. Sì, perché essi, come gli adulti, sono compresi nel patto di Dio, e nella Sua chiesa.

 

D. 57. Qual è il segno esteriore nella Cena del Signore?

R. Il pane spezzato che noi mangiamo, e il vino versato che noi beviamo, in memoria delle sofferenze e morte di Cristo.

 

D. 58. Cosa è significato e sigillato con essa?

R. Che Cristo, col Suo corpo crocifisso e sangue sparso, ciba e nutre le nostre anime a vita eterna.

 

D. 59. Dove ci ha promesso Cristo tali cose?

R. Nell’istituzione della Cena del Signore, che è da S. Paolo (I Corinzi 11:23-26) così espressa: Perché io ho ricevuto dal Signore ciò che anche vi ho tramandato, che il Signore Gesù la stessa notte in cui fu tradito, prese del pane, e quando ebbe reso grazie, lo spezzò, e disse: ‘Prendete, mangiate, questo è il mio corpo, che è spezzato per voi, fate questo in memoria di me. Alla stessa maniera egli prese anche il calice, quando ebbe cenato, dicendo: ‘Questo calice è il Nuovo Testamento nel mio sangue, fate questo ogni qualvolta ne bevete, in memoria di me. Perché ogni qualvolta voi mangiate questo pane, e bevete questo calice, mostrate la morte del Signore, finchè egli venga.’

 

 

D. 60. E’ il pane mutato nel corpo di Cristo, ed il vino nel Suo sangue?

R. No, non più di quanto l’acqua nel battesimo è mutata nel sangue di Cristo.

 

D. 61. In che modo devi esaminare te stesso prima che ti accosti alla Cena del Signore?

R. Devo verificare se: 1. Aborro me stesso per i miei peccati, ed umilio me stesso davanti a Dio a motivo d’essi. 2. Credo e confido che tutti i miei peccati mi sono perdonati a motivo di Cristo. 3. Ho un sincero proponimento di camminare da qui in poi in ogni buona opera.

 

D. 62. Possono essere ammessi alla Cena del Signore coloro che insegnano false dottrine o conducono vite offensive?

R. No, a meno che il patto di Dio sia profanato, e la sua ira accesa contro l’intera chiesa.

 

D. 63. In che modo dobbiamo trattare tali persone?

R. Secondo la prescrizione dataci da Cristo (Matteo 18:15-17): Se tuo fratello peccherà contro di te, và e digli la sua colpa tra te e lui soltanto; se ti udrà, hai guadagnato tuo fratello, ma se non ti udrà, allora prendi con te uno o due in più, così che nella bocca di due o tre testimoni ogni parola possa essere stabilita, e se egli negligerà di udirli, dillo alla chiesa; ma se egli neglige di udire la chiesa, che ti sia come un pagano ed un pubblicano.

 

 

LA TERZA PARTE—DELLA GRATITUDINE

CHE DOBBIAMO A DIO PER LA REDENZIONE

 

D. 64. Dal momento che siamo salvati meramente per grazia attraverso Cristo, perchè dobbiamo allora fare buone opere?

R. Non per meritare con esse il cielo (cosa che ha fatto Cristo), ma perché questo ci è comandato da Dio.

 

D. 65. A quale proposito rispondono allora le tue buone opere?

R. A che io possa con esse testimoniare la mia gratitudine a Dio per tutti i Suoi benefici, e che Egli possa essere da me glorificato, ed anche che io possa essere assicurato della sincerità della mia fede, per mezzo di buone opere, quali suoi frutti, e che i miei prossimi possano essere edificati con esse e guadagnati a Cristo.

 

D. 66. Saranno salvati allora anche coloro che non compiono buone opere?

R. No, perché la Scrittura dice che né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né impuri, né ladri, né concupiscenti, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori, né simili, erediteranno il regno di Dio (I Corinzi 6:9-10) a meno che si volgano al Signore.

 

D. 67. Di cosa consiste la conversione dell’uomo?

R. Di un ravvedimento di cuore, e dell’evitare il peccato, e di un serio desiderio e compimento di ogni buona opera.

 

D. 68. Quali sono le buone opere?

R. Soltanto quelle che procedono da una vera fede, che sono fatte secondo la legge di Dio, e alla Sua gloria, e non quelle che sono fondate su istituzioni umane, o sulla nostre proprie immaginazioni.

 

D. 69. Possono osservare perfettamente la legge coloro che sono convertiti a Dio?

R. No affatto, ma perfino gli uomini più santi, fintanto che sono in questa vita, hanno soltanto un piccolo inizio di questa ubbidienza, e tuttavia tale che essi con un sincero proponimento iniziano a vivere non solo secondo alcuni, ma secondo tutti i comandamenti di Dio, come anche pregano costantemente Dio che possano progredire giornalmente in questo.

 

D. 70. Chi dobbiamo pregare per questo?

R. Non alcuna creatura, ma soltanto Dio, Che può aiutarci e ci udrà a motivo di Gesù Cristo.

 

D. 71. Nel nome di chi dobbiamo pregare Dio?

R. Soltanto nel nome di Cristo (Giovanni 16:23), e non nel nome di alcun santo.

 

D. 72. Per cosa dobbiamo pregare Dio?

R. Per tutte le cose necessarie per anima e corpo, che Cristo nostro Signore ha compreso nella preghiera che Egli Stesso ci ha insegnato.

 

D. 73. Quali sono le parole di questa preghiera?

R. Padre nostro che sei nei cieli: santificato sia il Tuo nome. Venga il Tuo regno. Sia fatta la Tua volontà come in cielo così anche sulla terra. Dà a noi oggi il nostro pane quotidiano. E rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi rimettiamo ai nostri debitori. E non condurci in tentazione, ma liberaci dal maligno, perché Tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen.

 

D. 74. Cosa desideri da Dio in questa preghiera?

R. 1. Che tutte le cose che tendono alla gloria di Dio possano essere promosse, e qualsiasi cosa sia ripugnante ad essa, o contraria alla Sua volontà, possa essere impedita. 2. Che Egli possa provvedermi tutte le cose necessarie per il corpo, e, quanto alla mia anima, che mi preservi da ogni male che potrebbe in qualsiasi modo essere dannoso alla mia salvezza. Amen.

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