Rev. Angus Stewart
La volta scorsa abbiamo visto che la chiesa di Dio non è edificata sulla
persona di Pietro, come confessato da Roma, ma sulla Persona di Cristo,
come confessato da Pietro.
Primo, Cristo è la "pietra" in quando è una Persona divina: "Tu sei il
Cristo, il Figlio del Dio vivente"
(Matteo 16:16). Egli è l’unico Figlio, infinitamente più alto di
qualsiasi altro figlio: "il
Figlio del Dio vivente." Questa gloriosa verità fu rivelata a Pietro dal
Padre di Cristo (17).
Si pensi ai milioni e milioni di eletti di Dio lungo molti secoli. Chi
può supportarli se non Cristo, la fondazione della chiesa, che è
pienamente Dio? Un santo uomo, come Pietro, non può supportarli, e tanto
meno uomini peccaminosi come i papi. Questa verità di Cristo quale
l’eterno Figlio di Dio, e tuttavia pienamente uomo, è esposta nei nostri
credi ecumenici, specialmente quello di
Nicene
(325 d.C.) e quello di Calcedonia
(451 d.C.). Tutti coloro che si sono sviati da questa verità, come gli
Ariani, gli Eutichiani, e i Nestoriani, hanno lasciato Cristo la sola
pietra e fondazione della chiesa. Quindi, Cristo non ha edificato le
loro chiese; il diavolo le ha edificate come "sinagoghe di Satana"
(Apocalisse 2:9; 3:9).
Secondo, Cristo è la "pietra" in quando servo unto di Dio: "Tu sei
il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (Matteo 16:16). "Cristo"
significa unto, unto per il Suo triplice ufficio in quanto il servo del
Signore, come profeta, sacerdote e re.
Egli è il profeta unto che dichiara la Sua infallibile Parola
nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Tutti coloro che aggiungono o
sottraggono dalla Parola di Dio (Apocalisse 22:18-19) o le cui
tradizioni contraddicono ed oscurano la Parola di Dio (Marco 7:6-13) si
dipartono da Cristo, il profeta unto e la fondazione della chiesa. E’
Cristo, il grande profeta, la tua pietra e la fondazione della tua
congregazione? Allora stai essendo edificato su Cristo come parte della
Sua chiesa.
Cristo è il re unto che governa sul Suo popolo. E tu Lo onori ed
ubbidisci (per la Sua grazia)? E la tua chiesa? Allora sei fondato su
Cristo la pietra. Ma chiese e Cristiani professanti che non si
sottomettono alla Parola di Cristo ma invece seguono la stoltezza del
mondo (libero arbitrio, political
correctness, femminismo, evoluzionismo, etc.) non sono parte del Suo
edificio, la chiesa: "Se mi amate, osservate i miei comandamenti," Gesù
ha detto (Giovanni 14:15).
Cristo è il sacerdote unto che ha offerto Se Stesso come un sacrificio
di sangue per il Suo popolo eletto. Tutti coloro che si volgono a
sacrifici senza sangue, come la messa, o che fanno dipendere l’efficacia
del Suo sacrificio sul supposto libero arbitrio del peccatore non sono
fondati su Cristo, la pietra della Chiesa.
Le parole di Cristo "Io edificherò la mia chiesa" (Matteo 16:18), si
riferiscono alla Sua unica ed universale chiesa (singolare), piuttosto
che alle molte chiese istituite (plurale). Qui abbiamo un’immagine
biblica per la chiesa, quella di un edificio. Cristo è la fondazione e
la vera chiesa è un edificio eretto su quella fondazione. Chiaramente,
la chiesa sta essendo costruita secondo un piano, un piano divino.
Quante pietre viventi saranno poste su questa fondazione?
Quando saranno poste? Perchè Dio non ha soltanto un piano ma anche un
programma di costruzione per l’edificazione della Sua chiesa, un piano
in cui è determinato il momento in cui ogni peccatore eletto sarà
aggiunto alla struttura. Un giorno la chiesa sarà completamente
edificata e sarà gloriosa! Vi può essere qualche bellezza in un edificio
costruito solo parzialmente, ma essa non è niente a confronto della
bellezza della completa struttura, il santo tempio del Signore nel nuovo
mondo!
Matteo 16:18 parla non soltanto di un’immagine della chiesa (un
edificio) ma dell’incremento della chiesa ("Io edificherò"). Ciò non
insegna che un giorno la maggioranza delle persone sulla terra saranno
pietre viventi, tanto meno che ognuno sarà convertito alla chiesa di
Cristo. Invece, significa che Cristo edificherà la Sua chiesa (sulla
terra ed in gloria) in modo che essa aumenterà nel tempo, dal suo
principio fino a che l’ultima persona è convertita prima del ritorno di
Cristo. Cristo edifica la Sua chiesa rigenerando e santificando i Suoi
eletti.
Questo edificio della chiesa è interamente un’opera divina: "Io
edificherò la mia chiesa"
(18), non "L’uomo ed io
edificheremo la mia chiesa." Cristo solo raduna, preserva e difende la
Sua chiesa. Tutto questo è la Sua immutabile promessa: "Io
edificherò
la mia chiesa." Credi questo, caro santo, e continua nel buon
combattimento della fede!
Cristo dice, inoltre, "Io edificherò la mia chiesa,
e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa" (18). Le
porte dell’inferno sono tutte le forze di Satana, ovvero i suoi malvagi
angeli, il mondo empio e la falsa chiesa, presentati come una potente
città in costante guerra contro la chiesa ed il regno di Dio. Dunque
Cristo edificherà la Sua chiesa nonostante, e perfino attraverso, la
persecuzione (che purifica la chiesa), i martiri (che aumentano la
chiesa in cielo) e l’apostasia (che rimuove gli ipocriti dalla chiesa
istituita, e testa e prova i veri credenti). Cristo edifica la Sua
chiesa perfino nonostante i peccati dei membri e degli ufficiali della
chiesa. Dopo tutto, se Cristo non potesse edificare la Sua chiesa sulla
terra a meno che il Suo popolo fosse interamente santo, Egli non
l’edificherebbe affatto! L’edificio di Cristo include la progressiva
santificazione dei suoi membri e la preservazione e perseveranza di
tutti i santi, in modo che non una sola pietra vivente è perduta!
A seguire i link del
Credo di Nicene, e del
Credo di Calcedonia, menzionati nell’articolo.
Prof. Herman Hanko
Un lettore chiede: "La Scrittura contiene vari liste tribali
israelitiche (ad es. Ezechiele 48; Apocalisse 7:4-8; Genesi 35:22-26).
Nemmeno due di esse sono identiche. E’ questa mancanza di accuratezza?"
La Bibbia menziona le tribù di Israele in vari luoghi. In Genesi 49
leggiamo delle benedizioni che il patriarca Giacobbe pronunciò sui suoi
dodici figli. Ognuno dei dodici è menzionato per nome, e la lista è
conclusa con le parole: "Tutti questi sono le dodici tribù di Israele …"
(28).
Ezechiele 48 menziona tredici tribù: tutti i figli di Giacobbe, eccetto
Giuseppe, anche se i due figli di Giuseppe (Efraim e Manasse) sono
inclusi. Levi anche è menzionato, ma come non avente alcuna eredità
nella terra, perché il Signore è la sua eredità; cioè, i Leviti furono
ordinati al servizio nel tabernacolo, e, più tardi, nel tempio. Ma i
confini delle tribù, che anche sono date, sono molto differenti dai
confini registrati in Giosuè 13-19, i quali capitoli descrivono
l’eredità data alle tribù in sorte dopo la conquista di Canaan.
Apocalisse 7:4-8 presenta un’altra lista, data in connessione al sigillo
dei 144.000. Da ognuna delle dodici tribù elencate sono sigillati
12.000. Giuseppe ed uno dei suoi figli, Manasse, sono inclusi, ma non
Efraim, un altro dei figli di Giuseppe. Levi è menzionato come una tribù
separata, anche se Levi non aveva alcuna vera e propria possessione
nella terra di Canaan. L’unico figlio di Giacobbe che è omesso da questa
lista è Dan.
Ancora un altra lista si trova in Genesi 35:22-26. Qui soltanto i dodici
figli di Giacobbe sono menzionati insieme alle loro madri.
Dobbiamo fare alcune osservazioni generali sulle liste tribali. Anche se
Giacobbe ebbe dodici figli da Lea, Rachele, Bilah e Zilpah, vi erano in
realtà tredici tribù, perché Efraim e Manasse, i due figli di Giuseppe,
avevano eredità separate nella terra di Canaan. Ma soltanto dodici delle
tredici tribù ricevettero un’eredità, perché Levi, come ho menzionato
sopra, non ricevette alcuna eredità.
La benedizione della primogenitura era una parte importante della vita
dei figli di Israele. Essa includeva il diritto di governare sugli altri
figli, specialmente i maschi (questo è il motivo per cui i sogni di
Giuseppe riguardanti la sua signoria sugli altri risultavano così odiosi
per i suoi fratelli); una doppia porzione delle possessioni del padre; e
la benedizione del patto, che includeva la promessa di Cristo.
Anche se la regola nella linea del patto era che il primogenito dovesse
ricevere il diritto di primogenitura, Dio intervenne per dimostrare che
la Sua benedizione era su quelli che erano dalla Sua scelta sovrana. Ciò
fu evidente specialmente nel caso di Esaù e Giacobbe, perché, anche se
Esaù era il primogenito, Dio istruì Isacco e Rebecca di dare la
primogenitura a Giacobbe (Genesi 25:21-26).
Nel caso dei Figli di Giacobbe, il diritto di primogenitura fu diviso.
Ruben, il primogenito, non ricevette la benedizione, perché egli l’aveva
persa con l’incesto (49:3-4); né l’ebbero i due figli dopo di lui,
Simeone e Levi, perché essi avevano crudelmente sterminato i Sichemiti
(5-7; Genesi 34). Giuda, il quarto figlio di Giacobbe, ricevette il
diritto di primogenitura (8-12), e Giuseppe ricevette la doppia eredità
perchè entrambi Efraim e Manasse erano inclusi nelle dodici tribù.
Tuttavia, le liste delle tribù in Ezechiele 48 ed Apocalisse 7 non
seguono scrupolosamente le regole della primogenitura, almeno per quanto
concerne l’ordine.
Perchè abbiamo questi liste differenti nella Scrittura? Non è a motivo
di poca accuratezza da parte dei scrittori, perché una tale conclusione
ci condurrebbe ad un diniego dell’ispirazione infallibile della
Scrittura. Piuttosto, Dio voleva le tribù elencate proprio nel modo in
cui si trovano nel testo sacro.
Chiedere la ragione per la quale le liste differiscono è chiedere la
ragione per la quale Dio ha voluto queste liste differenti in questi
posti differenti. Questa domanda non ha una facile risposta, ed infatti
può essere risposta nel dettaglio soltanto considerando i loro contesti.
Per esempio, perchè Dan non è menzionato in Apocalisse 7? La figura dei
144.000 in Apocalisse 7 è il multiplo delle 12 tribù moltiplicate per
12.000 per ogni tribù. In Apocalisse, il numero 12 è un numero simbolico
che fa riferimento all’elezione della chiesa, perché 12 è 3 x 4, o
l’azione di tre su quattro. Se tre è il numero del Dio Triuno e quattro
il numero di questa creazione terrestre inclusa l’uomo, allora con 12 si
intenderebbe
l’azione di Dio sul Suo mondo nell’elezione sovrana. Dan sarebbe
allora omesso dalla lista, perché egli, non contento della sua eredità
datagli da Dio in Canaan, si spostò da Canaan per come data alle dodici
tribù (Giudici 18). Così Dan è anche omesso dai 144.000 perché questo
numero è simbolico dell’intera chiesa di Dio, sigillata dallo Spirito
Santo in modo che nessuno sarà perso durante i terribili giorni di
persecuzione precedenti alla seconda venuta di Cristo.
Non sto dicendo che tutto questo è assolutamente corretto, e si può
facilmente mettere in questione; ma sicuramente ciò illustra il bisogno
che c’è di fare esegesi della storia delle tribù e del contesto del
passaggio dove le liste tribali israelite si trovano.
Ma, in generale, sono persuaso che una risposta alla domanda si può
dare. Non possiamo avere alcun dubbio sul fatto che Israele come nazione
era una figura dell’intera chiesa di Cristo (Galati 6:16). Prendendo
questo in considerazione, possiamo concludere che dal principio stesso
della storia di Israele, il numero dodici era un dodici imperfetto.
Israele non è mai consistita di esattamente dodici tribù in tutta la sua
storia, ed ogni menzione di queste dodici tribù è difettiva in qualche
aspetto.
Colpisce che lo stesso è vero dei dodici apostoli. Essi non furono mai
veramente dodici. Prima della morte del nostro Signore, mentre i
discepoli erano dodici, Giuda fu traditore. Dopo l’ascensione del nostro
Signore al cielo, gli undici che furono lasciati furono supplementari
sia da Mattia (Atti 1:26), che, più tardi, da Paolo.
La ragione è che la perfetta realizzazione della chiesa, prefigurata da
Israele, ed edificata sul fondamento degli apostoli e dei profeti
(Efesini 2:20), si trova soltanto in cielo, dove tutti gli eletti
saranno radunati nella gloria eterna. I tipi e i simboli terrestri sono
solo questo, figure imperfette di una perfezione ancora a venire, un
dodici imperfetto che punta verso una perfetta chiesa eletta.
Speriamo che la lettura delle CR News continui ad essere per te motivo
di edificazione e di crescita nella grazia e nella conoscenza del
Signore Gesù Cristo (II Pietro 3:18)!
Ti segnaliamo, inoltre, che sulla
Sezione Italiana CPRC sono disponibili molti nuovi articoli, su
tanti argomenti biblici di interesse, come la dottrina di Dio, il patto
di Dio, la dottrina della chiesa, e vari altri. Per riconoscerli subito
basta che controlli, a lato dei titoli degli articoli, se c’è il
segnalino "NEW!" che vuol dire "NUOVO!"
Se comprendi la lingua inglese, ti segnaliamo sul sito web della nostra
chiesa una
nuova sezione sul Calvinismo. Oltre a molti sermoni audio,
inclusa una serie su "Romani 9, il Capitolo più evitato della Bibbia," e
a tante risorse in forma scritta, la sezione include un dibattito video
tra il nostro pastore, il rev. Angus Stewart, e il pastore Timothy L.
Ramsay, sull’argomento "Calvinism vs Arminianism." Non perdertelo!
Ti auguriamo un buon proseguimento, e a risentirci presto col nuovo
numero delle CR News di Novembre 2008, (DV)!