Covenant Protestant Reformed Church
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La Scrittura Interpreta la Scrittura: Spiritualmente

(Da: The Standard Bearer, Volume 63, 1 Novembre, n. 3)

Rev. Thomas C. Miersma

 

L’approccio storico-grammaticale alla Scrittura pone dinanzi a noi alcuni principi per mezzo dei quali giungere al significato della Parola di Dio permettendo alla Scrittura di interpretare la Scrittura. La Scrittura, se è vero che è la Parola di Dio ed è una, allo stesso tempo è ricca e diversificata, perché essa contiene parabole, visioni, salmi, simboli, tipi, ed altri elementi che devono essere tutti approcciati alla luce di principi generali che devono essere appropriatamente ed accuratamente applicati in armonia alla natura particolare del passaggio che stiamo studiando.

Le parabole devono essere trattate come un tutt’uno, perchè esse seguono le linee di una figura retorica estesa. Il significato dei tipi e dei simboli, ed il fatto che sono tipi e simboli deve essere determinato con attento studio, comparando la Scrittura con la Scrittura. I principi basilari di interpretazione devono essere applicati con sapienza, prudenza, e flessibilità. E’ esattamente il giudizio spirituale attento e sano mostrato dai Riformatori nella loro applicazione di questi principi che rende i loro commentari di permanente valore, particolarmente quelli di Giovanni Calvino.

Non è nostra intenzione ora considerare in maniera approfondita in che modo applicare questi principi ai problemi particolari nell’interpretazione dei tipi, delle parabole, ecc. Nel considerare i principi di interpretazione scritturale, vogliamo qui soffermarci non sugli aspetti meccanici dello studio biblico, ovvero sui principi storico e grammaticale, ma sul principio che la Scrittura interpreta la Scrittura spiritualmente. Questo principio è quello fondamentale, la fondazione su cui si basano gli altri, e che per i Riformatori era quello centrale.

Questo principio è parte fondamentale dell’approccio dei Riformatori alla Parola di Dio, ed esso è radicato nella verità che nello studio della Scrittura noi siamo istruiti da Dio, dal Suo Spirito nei nostri cuori. Formalmente questo principio significa che lo Spirito Santo interpreta i Suoi propri scritti come una sola unificata Parola di Dio dataci dallo Spirito di Cristo e che ci indica sempre Cristo. La significatività di ciò per il nostro studio della Bibbia è molto ampia, ma vi sono alcuni elementi che faremmo bene a tener presenti alle nostre menti. L’unità spirituale della Parola di Dio significa che essa non si contraddice. Essa non ha che un solo Autore. I passaggi più chiari della Parola di Dio spiegano quelli più difficili e comprensibili meno prontamente. Questa unità spirituale è più grande dell’unità della sua storia del dispiego della rivelazione di Dio a noi, e più grande della sua unità grammaticale nel significato di parole ed espressioni. Essa è radicata nel proposito della Parola di Dio di rivelare Dio come il Dio della nostra salvezza in Cristo. Essa è radicata da un’unità della verità. Questa Parola di verità deve essere acquisita e studiata per fede.

Tale unità spirituale della Parola di Dio significa che al di sotto dello studio della storia, del contesto, delle parole, e della grammatica, nel nostro studio biblico si trova un principio più profondo: l’unità della verita. Le dottrine, le verità, ed i concetti della Scrittura non sono in conflitto l’una con l’altra, ma formano un’unità essenziale che è spirituale e che può essere compresa soltanto per fede, nello Spirito. Non soltanto deve essere studiato l’uso scritturale di parole ed espressioni con le loro relazioni grammaticali, ma le verità e le dottrine, il contenuto delle Scritture deve essere studiato e confrontato, l’una con l’altra, in modo che il nostro studio consiste di comparare cose spirituali con cose spirituali, con quella sapienza che non è di questo mondo ma insegnata dallo Spirito Santo (I Corinzi 2:13). Tale studio appartiene all’ufficio di credente e all’unzione del figlio di Dio con lo Spirito di Cristo per comprendere la Parola di Dio. Esso è fatto in preghiera e con riverenza, con la disposizione di sottomettersi alla Parola di Dio.

Il principio che la Scrittura interpreta la Scrittura prima di tutto spiritualmente, e che è cosí che dobbiamo lavorare con la Parola di Dio, implica anche che dobbiamo conoscere le nostre Bibbie e la nostra dottrina bene. Noi approcciamo la Parola di Dio non soltanto per fede ma col contenuto della nostra fede nella mente e nel cuore. Studiamo la Parola di Dio alla luce di ciò che ci è stato insegnato ed abbiamo imparato come figli di Dio. In un tale studio della Parola di Dio, anche le nostre confessioni occupano un utile ed importante luogo. Esse sono l’espressione del contenuto della nostra fede, sono cioè l’espressione dell’opera dello Spirito di verità nella comprensione della Parola di Dio nella chiesa e ci danno in forma breve e chiara l’affermazione di quell’unità e verità spirituale della Parola di Dio che forma l’unità della Scrittura. E’ per questa ragione che a volte diciamo che un uomo Riformato approccia la Scrittura attraverso le confessioni, e per mezzo delle Tre Formule di Unità. Con questo non si intende dire che le confessioni si trovano al di sopra della Scrittura, ma piuttosto che sono un mezzo per porre dinanzi a noi il contenuto della nostra fede e l’unità della Parola di verità e quindi servono a condurre e guidare il nostro studio della Parola di Dio in armonia con la Sua verità considerata complessivamente.

Ciò vuol dire che ci prendiamo anche il tempo per conoscere le nostre confessioni, sia le Tre Formule di Unità che le nostre confessioni minori, come le formule per il Battesimo, per la Cena del Signore, ecc. Noi le usiamo anche nel nostro studio biblico come una guida ed uno strumento. Inoltre ciò significa che ci impegniamo nello studio della dottrina e della verità della Parola di Dio e della nostra eredità Protestante Riformata, la quale è unica, come anche significa essere impegnati nello studio diretto della Bibbia. In questa dottrina Riformata troviamo una regola o standard per guidare il nostro studio della Parola di Dio. Con essa comprendiamo meglio un passaggio alla luce dell’insegnamento a riguardo dell’intera Scrittura e del suo significato per come la Scrittura è stata studiata e la sua dottrina complessiva sistematizzata dalla chiesa nei secoli per l’opera di illuminazione e di guida dello Spirito in essa. Similmente, testando continuamente questi standard con lo standard più alto della Scrittura stessa, svilupperemo anche la nostra comprensione della verità della Parola di Dio ed arricchiremo la nostra eredità Riformata.

Come gli aspetti meramente meccanici dello studio biblico, quelli cioè storico-grammaticali, da se stessi sono insufficienti, così anche il principio dell’interpretazione spirituale della Scrittura è insufficiente senza di essi. Non possiamo ridurre lo studio biblico ad un mero metodo meccanico di interpretazione, ma non possiamo nemmeno, d’altra parte, prendere la verità del principio di interpretazione spirituale che sta alla sua base, e così poi approcciare la Bibbia meramente dal punto di vista del fatto che abbiamo fede in essa e che abbiamo l’unzione dello Spirito, e pensando che quindi non abbiamo bisogno di lavorare o studiare o non avere alcuna conoscenza della dottrina, della Scrittura, o della fede delle chiese di cui facciamo parte come membri, con la falsa idea che dopo tutto è lo Spirito che ci insegnerà, senza però i mezzi che Egli ha stabilito per farlo. Non possiamo adottare l’attitudine che si può semplicemente aprire la Bibbia e leggere, ed immediatamente ed intuitivamente comprenderla senza sforzo e senza conoscenza. Un tale approccio soggettivo e mistico allo studio della Bibbia non è né biblico né Riformato. Esso riduce lo studio biblico ad un mero scambio di opinioni, opinioni personali senza fondamento.

Siccome dipendiamo dall’opera illuminatrice dello Spirito Santo per comprendere correttamente la Parola di Dio, affinchè ci insegni ed impartisca sapienza, conoscenza e comprensione di mente e cuore, abbiamo anche la chiamata di adorarlo nella Sua divina opera in noi, riverirla, e fare cosí prestando attenzione alla Sua Parola con fedele e diligente studio biblico e preghiera. Senza dubbio saremmo riempiti di orrore ed offesi se il nostro pastore nel Giorno del Signore non facesse altro che entrare nel pulpito, decidesse di predicare su un testo mentre stiamo cantando, sbattesse sul pulpito la sua Bibbia, la aprisse e cominciasse a predicare senza alcuna preparazione, lavoro o considerazione di quanto dovrà dire. Fare così sarebbe disonorare Dio e sarebbe un’offesa alla chiesa di Cristo. Fare così sulla base dell’ufficio a cui è chiamato o sulla base dell’operazione interna dello Spirito in quell’ufficio, sarebbe una corruzione di quell’ufficio e dell’operazione dello Spirito. E’ forse diverso per uno che ha l’ufficio di credente, quando essenzialmente fa la stessa cosa nel momento in cui si mostra impreparato alle riunioni di studio biblico e mostra così di disprezzarlo? Quanto facilmente cadiamo esattamente in questa irriverente condotta, questa stessa attitudine irriverente verso la Parola di Dio e l’operazione del Suo Spirito?

Che la Scrittura interpreta la Scrittura spiritualmente significa che anche noi, con un’attitudine di riverente e santo timore, prendiamo la Parola di Dio e la studiamo costantemente e fedelmente, come il libro più usato a casa nostra, e significa fare cosí con un sincero rispetto per il Suo divino Autore. Inoltre significa che lo facciamo con tutti i talenti, i doni e le abilità che Dio ci ha dato, lavorando con la Parola di Dio come credenti così che possa davvero essere una lampada al nostro piede ed una luce sul sentiero della nostra vita. Noi mortifichiamo le scuse della nostra carne peccaminosa che dice: "Sono troppo stanco, non sono un lettore, non sono istruito, non ho il tempo." Da noi allontaniamo anche "… l’istruzione che fa errare dalle parole di conoscenza" (Proverbi 19:27), i divertimenti e le forme di empio intrattenimento di questo mondo, i libri mondani, la televisione, e ci prendiamo invece il tempo di studiare le Scritture "… che sono atte a renderti savio a salvezza attraverso la fede che è in Cristo Gesù" (II Timoteo 3:15), perché nella Parola di Dio si trova la sapienza spirituale e la conoscenza di Dio, che è la vita eterna.

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