Covenant Protestant Reformed Church
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Capitolo 6

Chiamati per Grazia

 

Quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati. – Romani 8:30

Nel capitolo precedente abbiamo parlato della rigenerazione, o nuova nascita. Abbiamo spiegato che la rigenerazione è quella meravigliosa opera di Dio tramite lo Spirito di Cristo grazie alla quale il peccatore è traslato dalla morte alla vita. La nuova nascita è una risurrezione spirituale. È impiantare un principio di nuova vita. La nuova vita è diversa dalla vecchia vita di peccato non solo in quanto è santa ma anche perché è celeste. La nuova nascita viene dall’alto. Per suo tramite diventiamo cittadini della Nuova Gerusalemme e, per principio, stranieri su questa terra.

Ma si supponga ora che nessun’altra operazione della grazia segua quella della rigenerazione: un tale peccatore rigenerato potrà forse da solo divenire un consapevole e vivente credente in Gesù? Nella nuova nascita il peccatore riceve nuove capacità e facoltà spirituali, il potere della fede, e la capacità di ravvedesi, l’abilità di abbracciare Cristo e i Suoi benefici. Ma se questo è tutto quello che viene operato in lui, potranno forse queste capacità da sole scaturire in un’attività che possa permettere al peccatore di credere e ravvedersi, entrare nello stato di riconciliazione e ricevere il perdono dei peccati? Forse risponderete: certo che no, quest’uomo rigenerato deve essere condotto a contatto con il vangelo! Beh, supponiamo allora che doniate a costui una Bibbia da leggere, o che qualche predicatore lo istruisca e lo metta al corrente della verità che è in Gesù Cristo: costui, unicamente tramite questo contatto con le Scritture, verrà ad una consapevole fede salvifica in modo tale da ravvedersi davvero e credere? Niente affatto. La meravigliosa opera della rigenerazione discussa nel capitolo precedente deve essere seguita da un’altra fase della grande opera della salvezza, un’opera che è anch’essa compiuta da quello stesso Spirito che ha rigenerato il peccatore. Il seme di nuova vita che è stato piantato nel suo cuore deve esser vivificato ad una produttività che porti frutto, e questo attraverso la chiamata. Il peccatore deve essere chiamato per grazia.

Nella Bibbia leggiamo molto spesso di questa chiamata del peccatore. L’apostolo Paolo scrive che "i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento" (Romani 11:29). Dice poi ai Corinzi: "Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili" (1 Corinzi 1:26). E in Ebrei 3:1 i "santi fratelli" sono chiamati "partecipi della celeste vocazione". L’apostolo Pietro ci ammonisce dicendo: "Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione" (2 Pietro 1:10). Il Signore Gesù ci dice di non essere "venuto per chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori" (Matteo 9:13). I santi sono detti "i chiamati da Gesù Cristo", e sono "chiamati ad esser santi" [Luzzi], e i "chiamati secondo il suo proponimento" (Romani 1:6-7; 8:28). In 1 Corinzi 1:23-24 l’apostolo afferma che la predicazione di Cristo crocifisso è uno scandalo per i Giudei e follia per i greci, "ma a quelli che sono chiamati, sia Giudei che Greci, noi predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio". I santi di Dio sono "una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce" (1 Pietro 2:9). Costoro sono chiamati mediante la sua gloria e virtù (1 Pietro 1:3). Non solo quindi le Scritture parlano esplicitamente della chiamata, ma forniscono anche le corrette illustrazioni di cosa essa dovrebbe essere. Esse chiamano il peccatore a ravvedersi e credere, gli assetati a bere, gli affamati a mangiare, gli spossati a riposarsi, i malvagi a voltarsi dalla loro via malvagia.

"O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro e senza pagare vino e latte!" (Isaia 55:1). "Volgetevi a me e siate salvate, voi tutte estremità della terra. Poiché io sono Dio e non c'è alcun altro" (Isaia 45:22). "Convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie. Perché mai dovreste morire, o casa d'Israele?" (Ezechiele 33:11). "Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo" (Matteo 11:28). "Ravvedetevi dunque e convertitevi" (Atti 3:19). "Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua" (Atti 16:31).

Da ciò è evidente quanto importante sia la chiamata intesa come parte dell’opera della salvezza per grazia. È tramite questa chiamata che il peccatore giunge ad un vero ravvedimento così che possa essere ripieno di quella tristezza che viene da Dio, e andare a bere all’acqua della vita, e mangiare al pane della vita, essere traslato dalle tenebre alla luce, da uno stato di inimicizia in uno di riconciliazione con Dio, e affinché creda nel Signore Gesù Cristo e sia salvato. Senza questa chiamata e fuori di essa, il vangelo del Cristo crocifisso è per il peccatore uno scandalo, pazzia, e profumo di morte a morte; ma per la salvifica efficacia di questa chiamata tutto ciò viene mutato affinché Cristo diventi per il peccatore la potenza e la sapienza di Dio, e affinché il vangelo sia un sapore di vita a vita.

La chiamata, quindi, è quell’opera della maestosa grazia di Dio in Cristo, tramite lo Spirito e attraverso la predicazione del vangelo, grazia alla quale il peccatore è mutato da tenebra a luce, così che si ravveda e abbracci coscientemente Cristo è i suoi benefici.

Dobbiamo richiamare l’attenzione su qualche elemento presente in questa meraviglia della salvezza.

Prima di tutto, deve essere evidenziato che questa chiamata ha luogo sempre tramite la predicazione della Parola. "Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c'è chi predichi? E come predicheranno, se non sono mandati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che annunziano buone novelle!»" (Romani 10:14-15). Alcune osservazioni su questo punto importante. Un predicatore è un uomo che è stato autorizzato da Cristo per parlare a Suo nome, e tramite il quale Cristo si compiace di proferire la Sua stessa Parola all’uomo. Perciò, egli deve essere mandato. Il peccatore deve ascoltare parlargli Cristo. Egli non deve udire la voce di un predicatore, la voce di un mero uomo, ma la voce di Gesù dirgli: "Vieni a me, e riposa". Il verso appena citato è tradotto più correttamente dalla American Revised Version: "How shall they believe in him whom (not: of whom) they have not heard?"i I morti devono ascoltare la voce del Figlio di Dio (Giovanni 5:25). Le pecore devono udire la voce del Buon Pastore (Giovanni 10:3, 27). La voce del mero uomo non ha alcun potere, anche citando le Scritture. Che utile potrebbe avere se dovessi dirvi che dovete ravvedervi? Non rispondereste forse che è meglio che mi faccia i fatti miei? O quale sarebbe l’effetto della mia parola, se io dovessi garantirvi che Cristo è morto per voi? Sarebbe una solida base per la vostra fede? Oppure vi aiuterebbe se dovessi invitarvi a venire a Cristo? Ma invece se è Cristo stesso a parlarvi e se è la Sua potente Parola a raggiungere il vostro cuore, allora si che vi ravvedrete, andrete a Lui, crederete e lo seguirete. "Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono" (Giovanni 10:27).

Ora è piaciuto a Cristo far si che la Sua stessa voce possa essere udita attraverso la predicazione della Parola. E questo significa che tutti coloro ai quali piacerebbe assumere l’autorità della predicazione non per questo sono predicatori. Un predicatore deve essere mandato. "E come predicheranno, se non sono mandati?" Costui deve essere chiamato e commissionato per predicare dal Signore Gesù Cristo stesso. Ma come può qualcuno essere sicuro di essere stato mandato da Cristo, per poter essere un ambasciatore di Cristo e affinché quindi Cristo possa parlare la Sua stessa potente e vivente Parola tramite la predicazione di costui? La risposta della Bibbia è molto chiara su questo: Cristo mandò e commissionò i Suoi apostoli, e tramite loro, la Sua chiesa a predicare il vangelo a tutte le nazione e ad ogni creatura. Questo è un mandato molto specifico. La predicazione del vangelo non è lasciata al capriccio e all’arbitrio di qualsiasi individuo che abbia il desiderio di predicare, ma è invece ingiunta alla chiesa e ad essa affidata. Cristo ha dato il Suo Spirito alla chiesa affinché possa guidarla in tutta la verità; e alla chiesa Egli ha anche affidato la Sua Parola, affinché possa osservarla, preservarla, e proclamarla fino ai confini del mondo. E la chiesa realizza questa santa chiamata attraverso il ministero che il Signore stesso ha istituito. Perciò, è un predicatore colui il quale Cristo chiama tramite la Sua chiesa, e nessun altro.

Per quanto riguarda il suo messaggio, questo predicatore è strettamente legato alla Parola di Dio come contenuta nelle Sacre Scritture. Egli non può aggiungere né sottrarre un apice o uno iota da questa Parola; nemmeno può cambiarla per assecondare le voglie del suo uditorio. L’intero consiglio di Dio deve essere proclamato, niente di più e niente di meno. Ai nostri giorni questa verità deve ben essere enfatizzata. Infatti, da un lato, molti dei pulpiti moderni si sono trasformati in podi di filosofia umana, e molti che si presumono essere ministri della Parola proclamano nient’altro che la parola dell’uomo, la quale è vanità. Sono date lezioni su ogni argomento concepibile dai luoghi dove si dovrebbe predicare il vangelo. Si designano addirittura domeniche speciali per questi scopi. Dall’altro lato, ci sono non pochi ai nostri giorni, non solo uomini ma anche donne e ragazzini, i quali predicano senza essere chiamati, sia di loro propria iniziativa e responsabilità, sia in quanto mandati da qualche società o istituto che opera separatamente dalla chiesa. Questi cosiddetti predicatori amano viaggiare lungo l’intero paese, pubblicizzare sé stessi sui giornali locali, preferibilmente con i più strani argomenti al fine di attirare le folle, ambendo ad aizzare un’onda di emotività che costoro amano chiamare "risveglio spirituale". Dopo di che, vendono Cristo come se fosse il più economico articolo del mercato religioso. Questo è un grande male, perché in tal modo la Parola di Dio viene corrotta.

La chiesa stia in guardia! A lei è stata affidata la chiamata di preservare e predicare la pura Parola di Dio tramite la quale Cristo manda la Sua stessa chiamata, e raccoglie la Sua chiesa.

Inoltre, anche se la chiamata ha luogo attraverso la predicazione del vangelo, non è la predicazione, né il predicatore, ma Cristo ad essere colui che chiama tramite la predicazione, con il Suo stesso Spirito. Infatti, a meno che Cristo chiami, non c’è predicazione. Cristo, colui che morì e risuscitò, colui il quale è esaltato alla destra di Dio e che ha ricevuto la promessa dello Spirito Santo, non solo è il contenuto del vangelo, ma Egli è anche il nostro Sommo Profeta, colui che chiama i Suoi a Salvezza tramite la Sua Potente Parola. È Lui che raccoglie la sua chiesa fuori dal mondo, non noi. Anche se gli è piaciuto chiamare uomini fuori dalle tenebra nella Sua luce attraverso la predicazione fatta da uomini, è sempre Lui colui che chiama. Egli apre gli occhi dei ciechi affinché possano vedere; Lui dona orecchie attente per udire la voce del Buon Pastore; illumina la mente così che possiamo comprendere le cose del regno di Dio; Egli piega la nostra volontà e il nostro cuore per farci prestare attenzione alla Parola di verità. La chiamata è un’opera di Dio tramite Cristo. Che siete salvati per grazia significa anche che per grazia siete stati chiamati.

Anche questo è da sottolineare tutt’oggi. Da un lato, colui che predica il vangelo deve continuamente tenere questo in mente, al fine di mantenersi umile. Egli non deve lasciare l’impressione da come predica che sia lui stesso al centro, che sia lui colui che chiama e salva le anime, mentre lo Spirito Santo è una sorta di assistente evangelista che è chiamato al momento giusto per finire l’opera del predicatore. Invece, il predicatore è solo uno strumento. Ma dall’altro lato, anche l’uditorio deve campire che il punto importante del sermone non è quello di essere compiaciuti, cioè quello di avere "un bel sermone", dal quale si venga intrattenuti per circa venticinque minuti. Piuttosto la grande domanda è sé tramite la predicazione essi ascoltano la chiamata di Cristo il Signore, la voce di Gesù che dice "Venite a me, e riposatevi". La chiamata è tramite la predicazione, ma è la chiamata di Dio attraverso Cristo. Siete chiamati per grazia!

Terzo, e in stretta connessione con quanto è stato detto, deve essere fortemente evidenziato che questa chiamata alla salvezza è appunto una chiamata divina, e che perciò viene a noi con autorità e potenza. Non è un appello umano e debole, non è un semplice invito che si può accettare o rigettare, né si tratta di una generosa offerta che uno può ricevere o declinare: essa è la Parola di Dio che va al peccatore quando Cristo lo chiama tramite la predicazione. E "la parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore" (Ebrei 4:12). E ancora: "così sarà la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non ritornerà a me a vuoto, senza avere compiuto ciò che desidero e realizzato pienamente ciò per cui l'ho mandata" (Isaia 55:11). Il predicatore deve essere conscio del fatto di essere un ministro della potente Parola di Dio; ciò significa che egli non può lasciare l’impressione che Cristo sia un povero e debole mendicante, uno che persuaderebbe volentieri gli uomini ad aprire i loro cuori a Lui e a lasciarlo entrare, ma che tuttavia è incapace di entrare se rifiutato. In molta della nostra moderna predicazione non c’è più posto per l’autorità e la potenza; e l’uomo, invece di essere convinto di peccato, umiliato nella polvere e nella cenere, riceve piuttosto l’impressione che in realtà farebbe un favore a Cristo nel caso dovessero abbandonare le loro vie malvagie e ravvedersi. Ma la chiamata di Dio è ha autorità. Quando vi dice, "Ravvedetevi"", guai a voi se non lo fate! Ma la Sua chiamata è anche potente. Quando Egli entra nella vostra anima e vi chiama tramite la predicazione della Parola, non è più in vostro potere quello di non ravvedervi e di non abbandonare le vostre vie malvagie, e questo perché la Parola di Dio è rapida e potente; essa realizza tutto il beneplacito di Dio.

Infine, questa chiamata divina è sempre efficace. Ciò non significa che il predicatore debba aspettarsi che tutti coloro che ascoltano la predicazione esteriore della Parola sono anche chiamati a salvezza. C’è sempre un duplice effetto: la predicazione è un odore di morte a morte, così come un odore di vita a vita. Ma gli eletti sono chiamati efficacemente. Essi ricevono l’orecchio per ascoltare, l’occhio per vedere, e un cuore volenteroso. Costoro ascoltano la Parola di Dio, e tremano. Sono dispiaciuti per i loro peccati e si ravvedono. Essi esclamano, "Dio, abbi pietà di me peccatore," e ricevono salvezza. Ascoltano la voce di Gesù dirgli personalmente, ""Venite a me, e vi darò riposo!" E gli eletti vanno a Lui e trovano riposo. Ascoltano la voce del Buon Pastore e sanno di far parte della Sue pecore. Ed essi lo seguono, e Lui dona loro la vita eterna; costoro non periranno mai, né alcun uomo li rapirà mai dalla Sua mano. Infatti i doni di Dio e la Sua chiamata sono senza pentimento, non per niente "quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati" (Romani 8:30).

Siamo chiamati per grazia irresistibile a virtù e gloria eterne!

(Capitolo 6 di: Herman Hoeksema, The Wonder of Grace, Reformed Free Publishing Association, MI, USA, 1982; traduzione italiana: Marco Barone)

i Letteralmente: "Come crederanno in colui che non hanno udito? (e non: in colui del quale)". Né la King James Version né alcuna traduzione italiana riportano il verso in questione in tal modo, modo che è tuttavia quello più corretto (si veda anche la sezione "Predicare e Testimoniare" delle risorse in italiano). [N.d.T.]

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