Covenant Protestant Reformed Church
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Le Operazioni Sovrane di Dio

Herman Hoeksema

 

(Capitolo 61 di: Herman Hoeksema, Righteous by Faith Alone: A Devotional Commentary on Romans [Giusti per Sola Fede, un Commentario Devozionale a Romani], ed. da David J. Engelsma, Reformed Free Publishing Association, MI, USA, 2002; traduzione italiana: Francesco De Lucia)

 

Romani 9:22-23

Cosa se Dio, volendo mostrare la sua ira, e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati a distruzione,

e così che potesse far conoscere le ricchezze della sua gloria ai vasi di misericordia, che egli aveva già prima preparati alla gloria?

Questo testo è la seconda parte della risposta alla seconda obiezione sollevata contro lo sviluppo, da parte dell’apostolo, della verità della sovrana predestinazione di Dio: elezione e riprovazione. Due obiezioni erano state sollevate contro questa dottrina per come era stata presentata dall’apostolo nel contesto. La prima obiezione era: "Vi è ingiustizia presso Dio?" [v. 14]. L’apostolo aveva risposto a questa obiezione con un duplice esempio dalla Scrittura, mostrando che Dio Stesso reclamava a Sé il sovrano diritto di avere misericordia di chi avrà misericordia e di indurire chi Egli vuole.

La seconda obiezione sollevata contro la dottrina dell’apostolo era: "Perché trova egli ancora colpa? Perché chi ha resistito la sua volontà?" [v. 19]. Se Dio non soltanto mostra la Sua misericordia a chi Egli vuole, ma indurisce chi vuole, Dio non ha diritto di trovare colpa nell’uomo. A quest’ultima obiezione l’apostolo ha risposto con la figura del vasaio e dell’argilla, mostrando che Dio è assolutamente sovrano con la Sua opera: "Non ha il vasaio potere sull’argilla, per fare dalla stessa pasta un vaso ad onore, ed un altro a disonore?" La risposta dell’apostolo alla seconda obiezione includeva anche il fatto che l’uomo dovrebbe conoscere la sua posizione in relazione al Dio vivente: "O uomo, chi sei tu che replichi contro Dio? Dirà la cosa formata a colui che l’ha formata: ‘Perché mi hai fatta così’?" Questa era la prima parte della risposta alla seconda obiezione: Dio non ha diritto di trovare colpa se Egli mostra misericordia a chi vuole, ed indurisce chi vuole.

Nel testo l’apostolo ora continua la sua risposta alla seconda obiezione. La risposta è ancora che Dio è sovrano di fare come Gli piace, e che noi non dobbiamo essere critici di Dio. Ciò che l’apostolo dice è questo: cosa se è piaciuto a Dio di mostrare la Sua ira e di far conoscere la Sua potenza nei vasi di disonore? Diresti tu che Dio non ha diritto di rivelare così la Sua ira? E cosa se è piaciuto a Dio di far conoscere le ricchezze della Sua gloria ai vasi d’onore? Diresti tu che Dio non ha diritto di rivelare in questo modo la Sua misericordia?

Ma in questa seconda parte della risposta all’obiezione, il punto di vista è leggermente differente da quello della prima parte della risposta. Nella prima parte l’apostolo chiedeva se Dio non ha il diritto di fare vasi d’onore e vasi di disonore. In questa seconda parte della sua risposta, l’apostolo sta parlando piuttosto dell’operazione di Dio coi vasi d’onore e disonore nel tempo. L’apostolo ci dice che Dio sopporta, o tollera, questi vasi d’ira con molta pazienza nel tempo. Non ha Dio il diritto di fare questo? Cosa se Dio, volendo mostrare la Sua ira e far conoscere la Sua potenza, ha tollerato con molta pazienza i vasi d’ira preparati a distruzione? Questo è l’argomento.

Questo modo di fare di Dio coi vasi d’ira nel tempo ha un duplice scopo. Il primo proposito di Dio, nel tollerare con molta pazienza i vasi d’ira preparati a distruzione, è far conoscere la Sua ira e potenza. Il secondo proposito è far conoscere le ricchezze della Sua gloria ai vasi di misericordia.

 

Con Chi

Alla domanda: "Con chi Dio opera sovranamente?" è data una risposta con le parole vasi d’ira, da un lato, e con le parole vasi di misericordia, dall’altro. Con entrambi questi Dio opera sovranamente. Chi siano i vasi d’ira è chiaro. Essi sono gli stessi vasi preparati a disonore al verso 21, cioè, i reprobi. Ma il punto di vista della descrizione è leggermente differente. Vasi a disonore fa riferimento ai reprobi guardandoli dal punto di vista del loro destino finale. Vi sono vasi che sono vasi d’onore, e che voi mettete sulla mensola o sul vostro tavolo. Ma vi sono altri vasi che sono vasi di disonore, e voi li usate, diciamo così, come pattumiere. Il sovrano vasaio fa vasi d’onore e vasi di disonore. In Romani 9:22 i vasi di disonore sono chiamati vasi d’ira.

L’espressione vasi d’ira si riferisce agli uomini per come essi si trovano nel mondo e che divengono l’oggetto dell’ira di Dio nel tempo? O l’espressione vasi d’ira significa che certe persone sono il prodotto dell’ira? Nel secondo caso Dio li ha concepiti in eterna ira ed in quella ira li ha formati per essere i portatori della Sua ira.

E’ chiaro sia dal contesto che da espressioni simili nella Scrittura che il significato è il secondo. Vasi d’ira non significa vasi che divengono oggetto d’ira nel tempo, ma che essi sono vasi che Dio forma per essere i portatori della Sua ira. L’intero contesto insegna che Dio sta facendo qualcosa. Dio è misericordioso, e Dio indurisce. In armonia col contesto, vasi d’ira sono vasi che Dio nel Suo consiglio ha concepito nell’ira. Secondo questo consiglio, Dio, nel tempo, forma questi vasi perché siano portatori della Sua ira.

Ciò è anche chiaro da passaggi simili nella Scrittura. Noi leggiamo più di una volta nella Scrittura di figli d’ira. Il significato non è figli che sono oggetto d’ira, ma figli che sono partoriti dall’ira. Essi sono nati dall’ira; l’ira è loro madre. Similmente, leggiamo di figli della promessa. Questi non sono figli che sono oggetto della promessa, ma figli che sono partoriti dalla promessa; la promessa è loro madre.

Ciò è altresì chiaro da quanto è aggiunto: preparati per la distruzione. Essere preparati a distruzione è essere costituiti ed istituiti in maniera tale che il fine deve necessariamente essere distruzione. L’intera costituzione ed istituzione dei vasi d’ira è tale che ogni cosa deve servire al raggiungimento di questo fine. Uscendo fuori dalla figura: vi sono uomini costituiti in maniera tale che ogni cosa serve a condurli a distruzione. Questa distruzione non è distruzione temporale, ma distruzione eterna. Per questo essi sono preparati.

Preparati da chi? L’Arminiano dice che questi vasi d’ira preparano se stessi, ma ciò è talmente contrario al contesto che non abbiamo bisogno di sprecare parole per confutarlo. Il testo insegna chiaramente che Dio li ha preparati per il raggiungimento di questo fine. Perché servissero questo fine, Dio li usa. Questo è il proposito di tutti i malvagi, come leggiamo nel Salmo 92 al verso 7: "Quando il malvagio fiorisce come l’erba … è affinché sia distrutto per sempre."

Gli altri vasi sono i vasi di misericordia. Anche questa espressione deve essere interpretata con lo stesso metodo usato per i vasi d’ira. Vasi di misericordia non sono meramente vasi che sono oggetti di misericordia, ma essi sono vasi che Dio ha eternamente concepito come tali. Dio ha eternamente concepito vasi che dovessero essere formati come vasi di misericordia ed essere portatori di misericordia.

Questi vasi di misericordia sono preparati alla gloria, la gloria di Dio. Dio è buono e la fonte sovrabbondante di ogni bontà. La radiazione di questa bontà è la gloria di Dio. Come la radiazione della luce del sole può essere chiamata la gloria del sole, così la radiazione della bontà di Dio è la gloria di Dio. E’ piaciuto a Dio di far sì che la Sua gloria fosse riflessa nel Suo popolo. Dio ha voluto che la Sua gloria fosse riflessa nel Suo popolo in un modo creaturale.

Leggiamo in Romani 8:29: "Perché quelli che ha preconosciuto, egli li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine di suo Figlio, così che egli potesse essere il primogenito tra molti fratelli." Questa è la Sua gloria. Quando l’apostolo parla di vasi di misericordiapreparati alla gloria, il significato è che Dio ha determinato che un popolo fosse il portatore della gloria di Suo Figlio. Dio ha determinato che la gloria unica di Suo Figlio dovesse essere riflessa nei vasi individuali di misericordia, così che in ultima analisi quella gloria potesse splendere mille volte tanto nella chiesa. Tuttavia, quella gloria è unica. Nei milioni di vasi di misericordia, la gloria unica di Cristo splenderà in modo che ognuno ne rifletta una parte.

Per quella gloria essi sono preparati. Questa è l’idea dell’espressione preparati da prima. I vasi di misericordia sono preparati da prima, essi sono preparati per quella gloria. Inoltre, ogni cosa è stata disposta in modo tale, cioè ogni cosa che accade nel tempo è stata preparata da prima in tal modo, che deve servire quella gloria per la quale i vasi di misericordia sono stati preparati.

 

Cosa Essi Sono

Con questi due tipi di persone Dio opera sovranamente nel tempo. Egli tollera, o sopporta, i vasi d’ira preparati a distruzione, ed Egli sopporta i vasi d’ira in connessione alla Sua pazienza sui vasi di misericordia da prima preparati alla gloria. Sopportazione e pazienza non significano la stessa cosa nella Scrittura. Tolleranza, o sopportazione, è ira sospesa e sostenuta. Pazienza, in contrasto, è amore sospeso o sostenuto. La sopportazione dice al suo oggetto: "Desidero distruggerti ora, ma ti tollero, ti sopporto, fino a quando hai servito il Mio proposito." Ma la pazienza dice al suo oggetto: "Desidero glorificarti ora, ma sono paziente con te fino a quando ho raggiunto il Mio proposito."

Un paio di illustrazioni renderanno chiara questa differenza. Supponiamo che per un certo proposito è necessario per voi ospitare in casa vostra uno sconosciuto. Voi lo sostenete e gli provvedete tutto ciò di cui ha bisogno. Gli provvedete pane da mangiare, acqua da bere, vestiti per coprirsi, ed un letto per dormire. Ma mentre si trova in casa vostra e mangia il vostro pane, beve la vostra acqua, indossa i vostri abiti, e dorme nel vostro letto, vi ignora e si comporta come se voi non foste lì. Egli abusa perfino dei vostri figli, li maltratta, e li perseguita. Ma voi lo mantenete in casa vostra per il proposito che volete raggiungere con lui. Voi dite di lui: "Io ti sopporto, ti tollero, fino a quando non abbia raggiunto con te il mio proposito. Poi ti butterò fuori."

L’altra illustrazione è quella di un chirurgo che ha necessità di operare suo figlio. L’operazione è di una natura tale che non può essere somministrato alcun anestetico, ma il chirurgo deve comunque operare. Egli taglia la carne di suo figlio, e il figlio piange, implorandolo di fermarsi. Ma il dottore continua, anche se il suo cuore si strugge per questo, fino a che l’operazione è finita. Questa è la pazienza di cui sto parlando.

La prima è un’illustrazione delle operazioni sovrane di Dio coi malvagi: sopportazione. I malvagi sono nella casa di Dio. Se Dio non li volesse lì, tutto quello che Egli dovrebbe fare è toglierli di mezzo e farli cessare di esistere. Se Dio non li volesse lì, tutto quello che dovrebbe fare sarebbe far mancare loro la potenza, la forza, ed i talenti. Ma Dio provvede loro potenza, forza, talenti, cibo, da bere, e da vestire, ed essi fioriscono. Mentre questi malvagi sono nella casa di Dio, essi Lo ignorano oppure Lo maledicono in faccia. Essi perseguitano ed uccidono i Suoi figli. Tuttavia Dio continua a sostenerli. Egli dice loro: "Io vi tollero fino a che il Mio proposito con voi è stato raggiunto."

L’altra è un’illustrazione delle operazioni di Dio col Suo popolo. Questo popolo si trova nel mezzo delle sofferenze. Essi gridano a Dio, ma Dio non li libera. Perché no? Perché Egli è paziente verso di loro, e dice loro: "Non posso liberarvi fino a quando il Mio proposito è stato raggiunto." Dio sopporta con molta pazienza, cioè, pazienza verso il Suo popolo. Se voi chiedete perché Dio ha sovranamente determinato la via del peccato e della morte, la risposta è: Dio è paziente nei confronti dei vasi di misericordia in connessione con la Sua sopportazione dei vasi d’ira.

Quando Adamo affondò la razza umana nel peccato, anche gli eletti affondarono nel peccato. Essi soffrono e muoiono con la razza umana. Non solo soffrono e muoiono con la razza umana, ma dal momento che vivono nello stesso mondo, soffrono anche per mezzo della strumentalità dei vasi d’ira. Questo era il caso con Faraone ed il popolo di Dio in Egitto. Faraone usava la sua potenza per opprimere il popolo di Dio. Essi gridavano a Dio. E Dio sopportava Faraone così che potesse raggiungere il Suo proposito con lui.

Quando i vasi d’ira misero le mani sul Figlio di Dio, abusarono di Lui, Lo batterono, e Lo uccisero, fu perché Dio sopportava, con ira contenuta, i vasi d’ira preparati a distruzione, ed egli era paziente verso il Suo popolo così che il sangue dell’espiazione potesse essere sparso. Siccome il sangue dell’espiazione doveva essere versato, Dio sopportava i vasi d’ira con molta pazienza nei confronti del Suo popolo.

 

Il Loro Proposito

Il proposito del modo di operare sovrano di Dio è duplice. "Cosa," dice il testo, "se Dio, volendo mostrare la sua ira, e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati a distruzione?" L’ira di Dio è la reazione della Sua santità contro il peccato. Da prima della fondazione del mondo è piaciuto a Dio, che è luce e in cui non vi sono tenebre, che il fatto che Egli odia le tenebre e il peccato dovesse essere reso noto. Questo è il Suo proposito. Questo deve essere conosciuto.

Non ha Dio il diritto di fare questo? Disputereste voi il fatto che Dio ha il diritto di rivelare la Sua ira contro il peccato e il peccatore? Ma se Dio deve rivelare la Sua ira contro il peccato ed il malvagio, se Egli deve rivelare l’antitesi della Sua santità, il peccato ed il malvagio devono essere lì. E’ piaciuto a Dio di determinare eternamente nel Suo consiglio che il peccato ed il malvagio dovessero esservi così che Egli potesse mostrare che Egli li odia. Per mostrare che Dio odia il peccato, deve esservi il malvagio. Questo è il solo proposito che egli serve.

Nel mostrare ira, il proposito di Dio è rendere manifesta la Sua potenza. La potenza di Dio non è una potenza superiore. Dio è il solo che ha potenza. Dio non manifesta che Egli è forte, ma Egli vuole che si sappia che Egli è l’unico che ha forza. Anche la potenza del diavolo e del suo esercito e di tutti i malvagi è la potenza di Dio.

Dio rende nota la Sua potenza facendo sì che i malvagi servano a portare le ricchezze della Sua gloria ai vasi di misericordia. Non sono i vasi d’ira preparati a distruzione da un lato, ed i vasi di misericordia preparati alla gloria dall’altro? I vasi d’ira devono servire i vasi di misericordia. Il diavolo e tutte le potenze malvagie devono servire a rendere conosciute le ricchezze della gloria di Dio ai vasi di misericordia. La riprovazione serve l’elezione secondo il proposito di Dio. Se non fosse venuto il peccato, la grazia non sarebbe potuta essere rivelata. Se non fosse venuta la morte, e la risurrezione, la gloria finale dei vasi di misericordia non sarebbe potuta venire. Le sofferenze del tempo presente non sono degne di essere paragonate alla gloria che sarà rivelata in noi.

Basta che guardate alla croce. Lì trovate i vasi d’ira che spargono il sangue dell’espiazione così che i vasi di misericordia possano essere glorificati.

Cosa diremo allora? Noi diremo: "Oh la profondità delle ricchezze sia della sapienza che della conoscenza di Dio! Quando inscrutabili sono i suoi giudizi, e le sue vie insondabili! … Perché da lui, e per mezzo di lui, e per lui, sono tutte le cose. Al quale sia gloria per sempre. Amen" [Romani 11:33, 36].

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