Covenant Protestant Reformed Church
Bookmark and Share

La Bestia dal Mare

David J. Engelsma

(Da: The Standard Bearer, Volume  71 – n. 15)

 

Di cosa consiste realmente l’Anticristo? In che modo sarà realizzata alla fine la potenza anti-Cristiana? Cosa si deve aspettare concretamente la chiesa e con cosa dovrà confrontarsi con l’Anticristo nel futuro?

Per avere la risposta a queste domande, ci volgiamo ad Apocalisse 13:1-10. Siccome lo spazio è limitato e citerò parti del passaggio mentre procedo, non lo citerò qui. Al lettore è richiesto di leggere l’intero capitolo 13 di Apocalisse attentamente, come anche il dodicesimo capitolo che è ad esso strettamente correlato.

Il tredicesimo capitolo di Apocalisse deve essere visto alla luce del capitolo 12. Il capitolo 12 ci dice di un grande dragone rosso, identificato al verso 9 come "il Diavolo e Satana, che inganna il mondo intero." Secondo i versi 4-5 il dragone ha desiderato divorare il figlio maschio di una certa donna. La donna è il popolo di Dio dell’Antico Testamento, considerato come la chiesa nell’antica dispensazione, ed il suo figlio maschio è Gesù il Cristo. Questo descrive il proposito e l’attività del Diavolo durante tutta l’antica dispensazione.

Quando quel Figlio ascende a Dio (v. 5), il Diavolo è scacciato dal cielo sulla terra (vv. 7-9). Egli è arrabbiato a motivo della vittoria del figlio (v. 12). Egli sa che egli ha solo un breve tempo prima che la vittoria del figlio sia compiuta in modo perfetto e prima di essere totalmente distrutto. In questa grande ira, egli perseguita la donna, la chiesa, e fa guerra al residuo della sua discendenza, "che osservano i comandamenti di Dio, ed hanno la testimonianza di Gesù Cristo" (vv. 13-17). Cioè, egli odia e cerca di distruggere la chiesa ed i santi.

In connessione a questo, il capitolo 13 registra l’apparizione di una bestia che sorge dal mare. Questa bestia è il prodotto del dragone del capitolo 12, la culminazione della campagna adirata del dragone contro la chiesa, i comandamenti di Dio, e la testimonianza di Gesù Cristo.

Dal mare sorge una bestia, un animale selvaggio. La sua apparenza è quella di un leopardo, o pantera, con l’eccezione che i suoi piedi sono quelli di un orso, e la sua bocca quella di un leone. La bestia, quindi, è un mostro pauroso, selvaggio e minaccioso all’estremo. Esso combina la scaltrezza ed agilità del leopardo con le laceranti e potente zampe dell’orso e la bocca e le zanne divoranti del leone.

La bestia ha sette teste e dieci corni. Immediatamente, questo ci ricorda il dragone rosso stesso, che nel capitolo 12, al verso 3, appare con sette teste e dieci corni. Questa è la creatura del Diavolo! Le teste della bestia sono piene di nomi di blasfemia. Uno dei capi è peculiare perché mostra che una volta gli fu sferrato un corpo mortale che, tuttavia, è poi stato guarito.

Essendo risorta, la bestia è adorata dal mondo intero. Essa pronuncia blasfemie contro Dio, e fa guerra coi i santi e li vince.

Alla stessa bestia si fa riferimento anche in Apocalisse 17. Lì è descritta come scarlatta quanto al colore e come portare una donna che è chiamata la grande prostituta. Il verso 8 dice che l’origine della bestia è l’abisso e che la sua fine è la perdizione, cioè viene dall’inferno e va all’inferno.

 

Le Bestie di Daniele 7

La visione della bestia da parte di Giovanni è simile alla visione del profeta Daniele in Daniele 7. La visione dell’apostolo in Apocalisse 14 è basata sulla visione del profeta. Entrambe riguardano la stessa verità dell’Anticristo negli ultimi giorni. In Daniele 7 il profeta vide quattro bestie sorgere dal mare, una dopo l’altra. La prima era simile ad un leone, la seconda era simile ad un orso, la terza era simile ad una pantera, e la quarta era così terribile e spaventosa che nessun animale poteva rappresentarlo. Diviene chiaro che la bestia della visione di Giovanni è un composto delle quattro bestie di Daniele, cioè la bestia di Giovanni è nient’altro che tutte e quattro le bestie di Daniele affluite in una.

Specialmente la quarta bestia riceve attenzione in Daniele 7. Essa è terribile, forte e distruttiva. Ha dieci corni. Tra i dieci corni cresce un undicesimo corno. Questo piccolo corno ha gli occhi di un uomo ed una bocca che pronuncia cose grandi e vanagloriose. Una volta cresciuto, il piccolo corno fa guerra ai santi e prevale, parla contro Dio, ed esalta se stesso in tal misura che cerca di detronizzare Dio, sforzandosi di cambiare tempi e leggi.

Vi sono definite ed inevitabili similarità tra la quarta bestia di Daniele 7, specialmente in quanto esprime se stessa nel piccolo corno, e la bestia di Giovanni dal mare. Entrambe hanno dieci corni. Entrambe combattono contro i santi e li vincono e bestemmiano Dio. Vi è perfino una distinta similarità per quanto riguarda il periodo in cui esse fanno guerra ai santi. Daniele 7:25 dice che i santi sono dati in mano del piccolo corno "fino ad un tempo e dei tempi e la divisione del tempo," cioè, un tempo, due tempi, e la metà di un tempo. Apocalisse 13:5 afferma che fu data potenza alla bestia di continuare 42 mesi. Quarantadue mesi sono tre anni e mezzo, cioè, l’idea, non necessariamente il tempo vero e proprio, di un anno, due anni, e metà anno, che corrispondono al tempo, tempi e metà tempo di Daniele.

La spiegazione di queste similarità è semplicemente che la bestia di Apocalisse 13 è la quarta bestia di Daniele 7, particolarmente in quanto la quarta bestia si sviluppa alla fine nel piccolo corno.

 

Anticristo, una Potenza Mondiale

Ma cosa rappresenta quel piccolo corno della quarta bestia? Cos’è la bestia dal mare?

E’ l’Anticristo. In Daniele 7 ed Apocalisse 13 Dio rivela che l’Anticristo sarà un’entità politica, un governo mondiale. L’origine della bestia è il mare. Nella Scrittura il mare agitato e senza riposo rappresenta le nazioni del mondo sempre in tumuglio. Alla fine, il risultato di secoli di tensioni e conflitti globali sarà un unico governo mondiale. Che la bestia sia una realtà politica, un regno, è evidente nella sua apparenza. Egli ha corni e corone. I corni nella Scrittura rappresentano il potere di governare, e le corone sono segni di autorità, di regalità. I dieci corni e corone indicano una pienezza di potenza politica. Inoltre, Apocalisse 13:2 dice espressamente che la bestia ha potere ed un trono e grande autorità. Infatti, il verso 7 afferma che ha potere sopra tutte le famiglie, e lingue, e nazioni. Egli esercita questo potere anche perché l’ultima parte del capitolo ci informa che la bestia controlla ogni cosa, commercio e lavoro, arte, religione, ed educazione, la vita e la morte di ogni uomo. Se rimane qualche dubbio a riguardo, il fatto che Daniele 7 chiami le quattro bestie quattro re e il fatto che Apocalisse 17 identifica la bestia dal mare come un re, essi sono fugati. La bestia è un grande regno sotto un potente re.

E’ una potenza mondiale assolutamente universale. Tutto il mondo si meraviglia dietro alla bestia, leggiamo al verso 3. Essa ha potere su tutte le famiglie, e le lingue, e le nazioni, secondo il verso 7. Il verso 8 dice che tutti coloro che dimorano sulla terra lo adoreranno, cioè, tutti coloro i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello. Ogni nazione è sotto il dominio della bestia. Il sogno di molti a riguardo di un solo governo mondiale sta per essere realizzato nel futuro.

Una caratteristica della bestia che colpisce è che essa non soggioga le nazioni del mondo con la forza, ma che i popoli del mondo si sottomettono ad essa e si alleano ad essa volontariamente. Essa differisce in questo aspetto da altre potenze mondiali che l’hanno preceduta nella storia. Vi sono state altre nazioni che hanno dominato quasi tutto il mondo e hanno stabilito imperi mondiali, ad esempio l’impero greco-macedone, sotto Alessandro Magno, e l’impero romano, ma essi si sono estesi per mezzo di conquiste militari. E’ differente per quanto riguarda la bestia dal mare. E’ vero che possiede e mostra tremenda potenza, perché tutto il mondo chiede: "chi è come la bestia? Chi è in grado di far guerra con lui?" Ma a prescindere da questa potenza, potenza militare, se volete, egli manifesta una certa innata autorità, un meraviglioso carisma, che è liberamente riconosciuto da tutte le nazioni. Tutto il mondo si meraviglia in presenza della bestia, ed ha soggezione di essa. Tutto il mondo adora la bestia. A motivo della meravigliosa autorità intrinseca della bestia, tutte le nazioni si allineano volontariamente dietro alla bestia e si sottomettono ad essa.

Apocalisse parla di questo più pienamente. Essa insegna che nella fine sorgerà una potente nazione con un potente leader. Allora, altri dieci regni, rappresentati in Apocalisse 13 dai dieci corni sul capo della bestia, con una sola mente daranno il loro potere e forza alla bestia, così che la bestia starà in piedi a gambe larghe sulla terra come un colosso.

 

Culminazione di Tentativi di Dominio Mondiale

Un altro aspetto significativo di questa potenza mondiale a venire è che essa incarna le altre grandi potenze mondiali che l’hanno preceduta nella storia. Questo è messo in evidenza in due modi. Primo, la bestia di Apocalisse 13 ha caratteristiche di un leopardo, un orso, ed un leone; cioè, come abbiamo notato in precedenza, anche se la bestia di Apocalisse 13 è lo sviluppo finale della quarta bestia della visione di Daniele, in qualche modo essa incarna le altre tre bestie di Daniele 7. Le quattro bestie di Daniele 7 sono quattro grandi regni mondiali, in ordine: l’impero babilonese (capeggiato da Nebuchadnezzar), il regno dei Medi e dei Persiani (di cui Ciro fu il dominatore di spicco), il regno dei Greci e dei Macedoni (sotto Alessandro Magno), e l’impero romano, la quarta bestia. La bestia di Apocalisse 13 è lo sviluppo finale dell’antico impero romano, tuttavia nel futuro, ma incorpora in sé in modo definito gli altri grandi regni.

Questo è anche il significato dei sette capi della bestia. Apocalisse 17 spiega che questi capi sono sette re, cioè regni, cinque dei quali erano già caduti al tempo in cui fu scritto il libro di Apocalisse (intorno all’anno 95 d.C.), uno dei quali esisteva allora, e l’ultimo dei quali ancora doveva e deve venire. Il grande regno che esisteva al tempo della redazione di Apocalisse era l’impero romano. Fu questo regno, infatti, che stava perseguitando la chiesa del tempo e che aveva esiliato l’apostolo Giovanni all’isola di Patmos. Il regno che doveva ancora venire, il settimo capo della bestia, era il regno dell’Anticristo stesso. I cinque regni che erano già caduti al tempo degli apostoli erano, andando indietro in ordine dal tempo degli apostoli, il regno dei Greci e dei Macedoni, il regno dei Medi e dei Persiani, il regno dei Babilonesi, il regno Assiro, ed il regno di Babele, capeggiato da Nimrod al tempo della costruzione della torre di Babele.

Tutti questi erano grandi regni che cercarono di dominare il mondo intero e che più o meno ebbero successo. Essi tutti erano capi della bestia. Lo Spirito ci insegna con questo che il grande regno dell’Anticristo, quando viene, è correlato a questi imperi precedenti, che è l’obiettivo per cui essi tutti lottarono, che è la fruizione dei loro sforzi, e che, in esso, l’essenza di essi tutti deve ancora esservi trovata. Sempre, attraverso la storia, il regno dell’Anticristo sta venendo (vedasi l’articolo precedente della serie: "La Venuta dell’Anticristo").

 

Il Capo Ferito

E’ in connessione a questo che dobbiamo considerare l’affermazione in Apocalisse 13:3 che uno dei capi della bestia fu "ferito a morte," ma "la sua ferita mortale fu guarita." Se ogni capo è preso come una manifestazione della bestia nella storia, come un tentativo di stabilire il regno dell’Anticristo, non è difficile capire questo. La ferita guarita deve far riferimento alla divisione dei popoli da parte di Dio a Babele, come registrata in Genesi 11. Subito dopo il diluvio, sotto il potente Nimrod, vi fu un tentativo di realizzare un regno mondiale. Ma Dio frustrò lo sforzo col confondere il loro linguaggio. A quel tempo Dio divise la razza umana in differenti nazioni dando ai differenti gruppi il loro linguaggio peculiare, e, senza dubbio, il loro proprio colore ed altre caratteristiche razziali e nazionali. Così Dio disperse i popoli e li separò. Lungo tutta la storia, questo tremendo colpo inferto all’aspirazione dell’uomo di realizzare un solo governo mondiale, ha impedito tutti gli sforzi di realizzare il regno dell’Anticristo. Ma alla fine, il corpo mortale sarà guarito. Le nazioni saranno di nuovo capaci di comunicare l’una con l’altra, si cercheranno l’una con l’altra, e si uniranno di fatto sotto la direzione dell’Anticristo, che sarà il capo.

 

Bestia

Noi stiamo vedendo questo aver luogo al giorno d’oggi. Le nazioni stanno parlando l’una con l’altra, e stanno parlando di pace. Il mare delle nazioni del mondo è percorso da venti di interdipendenza economica, mutuo timore di guerra, e, non ultimo, un comune odio per Dio e il Suo Cristo ed un comune amore dell’uomo.

Da questo verrà la bestia. E sarà una bestia! Non, ovviamente, secondo l’opinione del mondo empio, che la acclamerà come la sua utopia, come il cielo sulla terra, ma nel giudizio del popolo di Dio che la vede per ciò che realmente è. Perché essa avrà il carattere spirituale del dragone. E’ il dragone che le dà la sua potenza e trono ed autorità, secondo il verso 2. E’ una bestia nella sua relazione a Dio. Essa è piena di orgoglio e piena di odio per Dio. Essa richiede di essere adorata come Dio. Odia Dio e si infuria contro di Lui. Il verso 1 ci dice che ha nomi di blasfemia sui suoi capi. Questi nomi mostrano cosa la bestia è essenzialmente: niente se non una mostruosa blasfemia. Com’è così si comporta: essa bestemmia Dio, il Suo Nome (cioè, Gesù Cristo), e il Suo tabernacolo (v. 6). Essa è, quindi, anche una bestia in relazione alla chiesa. Essa fa guerra coi santi e li vince. Come vedremo in seguito, la potenza mondiale anticristiana inaugura la grande tribolazione.

La bestia è il regno di Satana nel mondo. Satana è il suo costruttore e fattore, la sua potenza, e il suo capo spirituale. Durante tutta la storia, Satana ha operato per questo: contro il regno di Dio per erigere il suo regno. Ripetutamente, egli ha fallito. Alla fine, egli avrà successo. Vi sarà un impero che manifesta la vita ed i principi di Satana, che ridonda alla lode di Satana, e che soddisfa la sua concupiscenza per un regno assoluto sopra l’umanità e sopra la creazione di Dio. Per un pò Satana si glorierà: "Io sono Dio, io domino tutto, mio è il regno, la potenza e la gloria." In verità, per un tempo, dei tempi, e la metà di un tempo, sembra così, anche al popolo di Dio.

Questo è il futuro prossimo della terra. Tempi terribili attendono coloro che piegano il loro ginocchio al Dio vivente e pregano: "Tuo è il regno e la potenza e la gloria per sempre."

Dal momento che il regno della bestia è essenzialmente spirituale, il "No" del Diavolo al regno di Dio, noi cittadini del regno di Dio dobbiamo opporlo in una maniera spirituale. Noi non cerchiamo di impedirlo o di sovvertirlo per mezzo di trovate politiche o con la forza delle armi. Noi lo resistiamo come i santi hanno sempre fatto, per fede nell’Agnello ucciso dalla fondazione del mondo. Da questa fede proviene pazienza, pazienza per sopportare le spaventose cose che si vedono, mentre guardiamo alle cose che non si vedono.

Nè abbiamo paura. I nostri nomi sono scritti nel libro della vita (Apocalisse 13:8). I santi si porteranno valorosamente (Daniele 11:32, versione Diodati). I martiri vivono e regnano con Cristo immediatamente (Apocalisse 20:4, 6). Soffrire per Cristo è un dono prezioso che ci è fatto (Filippesi 1:29). E la bestia è ordinata a sconfitta e distruzione: egli deve essere ucciso ed andrà in cattività eterna (Apocalisse 13:10).

L’Antico di Giorni ha dato il regno a Gesù Cristo.

Gesù Cristo è Signore.

Per altre risorse in italiano, clicca qui.