Covenant Protestant Reformed Church
Bookmark and Share

(Settembre 2008 • Volume XII, n. 5)

 

Cristo edificherà la Sua Chiesa (2)

Rev. Angus Stewart

Perfino la persona di Pietro (per non parlare dei papi di Roma) è totalmente incapace di essere la pietra che supporta la chiesa. Primo, pochi versi dopo in Matteo 16, Cristo rimproverò il Suo discepolo: "Vai via da me, Satana, tu mi sei d’offesa, perché hai il senso non delle cose che sono da Dio, ma di quelle che sono degli uomini" (23). Soltanto alcuni momenti dopo la sua grande confessione (16), Pietro cadde in pensieri carnali (22). Roma ha completamente il senso delle cose degli uomini, mentre confessa che è la chiesa che Cristo edifica sul papa! A qualsiasi individuo o leader ecclesiastico o chiesa (Cattolico-romana o altrimenti) che ha il senso delle cose dell’uomo, Cristo dichiara: "Vai via da me, Satana, tu mi sei d’offesa" (23)! Un secondo esempio della fallibilità di Pietro è il suo diniego di Cristo, con giuramenti e maledizioni (26:69-75). Roma nega Cristo anche mediante la sua non biblica dottrina, sacramenti, disciplina, governo ed adorazione, ogni giorno. Un terzo esempio è il temporaneo compromesso di Pietro della verità della giustificazione per sola fede attraverso le sue azioni (Galati 2:11 e a seguire). Quando alcuni Giudei vennero ad Antiochia, egli smise di mangiare coi Gentili, implicando che essi avevano bisogno di osservare le leggi dietarie dell’Antico Testamento e in verità l’intera legge Mosaica, e così negando la giustizia che è in Cristo solo, sia per Giudei che per Gentili. Mentre Pietro ha negato una sola volta la verità della giustificazione per sola fede, per implicazione ed attraverso le sue azioni, il papa nega del continuo la giustificazione per sola fede, attraverso il suo esplicito ed ufficiale insegnamento. Pietro si è ravveduto quando fu ammonito, ma Roma è impenitente dopo mezzo millennio di rimprovero evangelico.

Ascoltate la chiara testimonianza della Sacra Scrittura riguardante la sola pietra o fondazione su cui Dio edifica la Sua chiesa: "altra fondazione nessun uomo può porre che quella già posta, che è Gesù Cristo" (I Corinzi 3:11). Paolo spiega che coloro che proclamano vane fantasie ("legno, fieno, stoppia"), mentre si attengono a Cristo la fondazione, soffriranno perdita quanto alla redarguizione (12-15). Quanto peggiore sarà il giudizio che attende coloro che cambiano del tutto la fondazione stessa, rendendola Pietro e tutti i papi di Roma? Inoltre, una differente fondazione significa un differente edificio, uno che non è affatto la chiesa di Cristo. Così Roma non giace sulla pietra (Cristo) ma su una canna spezzata (il papato). Essi edificano la loro chiesa su eretici, lupi e bestemmiatori, che sono parole usate dalla Bibbia per descrivere i falsi profeti. Una chiesa edificata sulla sabbia non sta in piedi quando i venti soffiano e la pioggia cade. In verità, è caduta già, specialmente quando ha anatemizzato il vangelo che è stato ricuperato e proclamato fedelmente nella Riforma del sedicesimo secolo.

La chiesa di Dio non è edificata sulla persona di Pietro (come è confessato da Roma), ma sulla Persona di Cristo (come confessato da Pietro). I Pietro 2:6-8 fa appello a tre profezie Messianiche "miliari" (Salmo 118:22; Isaia 8:14; 28:16). Colui che è reclamato come il primo papa spiega che la chiesa è edificata su Cristo: "Quindi è anche contenuto nella Scrittura, Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta preziosa, e colui che crede in lui non sarà confuso. A voi quindi che credete egli è prezioso" (I Pietro 2:6-7). L’apostolo infallibile dichiara che la chiesa reproba e falsa rigetta ed è distrutta da Cristo, la pietra angolare: "ma per coloro che sono disubbidienti, la pietra che i costruttori hanno rigettato, la stessa è resa la testata d’angolo, ed una pietra d’inciampo, ed una roccia d’offesa, per coloro che inciampano alla parola, essendo disubbidienti, alla qual cosa anche furono ordinati" (7-8). Pietro descrive tutti i veri credenti (incluso se stesso) come "pietre viventi" (5) edificate sulla "pietra vivente," Cristo (4).

Ciò calza in modo perfetto con Matteo 16:18: "tu sei Pietro [Greco: petros], e su questa pietra [Greco: petra] io edificherò la mia chiesa." Le due parole, petros e petra, sono simili e tuttavia differenti. Essi hanno un significato differente: petros (pietra) e petra (pietra nel senso di grande roccia), come anche generi differenti: petros (maschile) e petra (femminile). Pietro identifica Gesù: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (16), e Gesù identifica Pietro: "tu sei Pietro" (18). Gesù dice a Pietro che la sua identificazione di Lui come il Cristo fu per illuminazione divina: "carne e sangue non te lo ha rivelato [cioè, la mia identità] ma il Padre mio che è in cielo" (17). Poi Gesù aggiunge: "tu sei Pietro [petros, pietra, maschile], e su questa pietra [petra, grande roccia, femminile—ovvero su ciò che Pietro aveva appena confessato, che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente] io edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa" (18). Come dice Paolo: "altra fondazione nessun uomo può porre che quella che è già posta, che è Gesù Cristo" (I Corinzi 3:11). Tutte le chiese devono stare sicure su questa fondazione soltanto, tutti i ministri devono predicare interamente in accordo con questa fondazione (edificando su di essa "oro, argento, pietre preziose;" 12) e tutti i santi devono cercare, ed essere edificati attraverso tali chiese e tale predicazione. Questo è il modo in cui Cristo edifica la Sua chiesa su Se Stesso, la pietra.


Matrimoni Interraziali

Prof. Herman Hanko

La domanda a cui si deve rispondere in queste News è un argomento di etica Cristiana. Se da un lato è vero che la Scrittura non parla in modo diretto di tutti i problemi che sorgono nella nostra chiamata durante la vita, essa stabilisce dei principi che possono e devono servire come la nostra guida per camminare in un modo che piace a Dio. La domanda è specialmente importante in alcune parti del mondo: "La Bibbia proibisce il matrimonio tra razze differenti? E’ questo il significato dello sposarsi "secondo la loro specie" in Genesi 1?"

L’espressione a cui si fa riferimento in Genesi 1 (versi 11-12, 21, 24-25) non può riferirsi a matrimoni interraziali per due ragioni. Primo, questi passi fanno riferimento a piante, a cose striscianti, pesci, uccelli ed animali, ma non all’uomo, e, ovviamente, non potrebbero riferirsi alla creazione dell’uomo. Dio creò solo un uomo ed una donna. Secondo, la creazione di tutte le altre cose viventi in "specie" era una parte dell’ordinanza della creazione. La divisione dell’umanità in razze ebbe luogo a Babele, e fu una punizione di Dio sugli uomini che desideravano stabilire a Babele un regno anticristiano.

Incidentalmente, Babele non fu soltanto una confusione di lingue, ma fu anche la formazione delle razze, con tutte le loro peculiarità fisiche e mentali. Essa è la ferita della bestia menzionata in Apocalisse 13:3, che impedisce la prematura realizzazione dell’Anticristo, secondo il proposito e piano di Dio. Ma menziono questo come digressione

Noi dobbiamo riconoscere che differenti culture hanno concezioni dei matrimoni interraziali differenti da quella che potremmo avere noi dell’Ovest. In Oriente alcuni considerano un matrimonio tra un Cinese ed un Filippino come interraziale, altri no. Alcuni considerano un matrimonio tra una persona di colore ed una bianca come interraziale, che la persona di colore, che sia nera o gialla, mentre altri considerano un matrimonio di una persona nera ed una bianca come interraziale, ma non uno tra una gialla ed una bianca. Ciò, in sé, dice qualcosa a riguardo della correttezza o meno dei matrimoni interraziali: nessuno è d’accordo su cosa si intenda con l’espressione.

Non vi è alcun passaggio biblico che condanni i matrimoni interraziali. Al contrario, vi sono certi individui che si sono sposati da razze differenti ed i cui matrimoni non sono condannati nella Scrittura. Mi riferisco ai dodici figli di Giacobbe, per esempio. Tutti loro, con l’eccezione di Giuseppe, hanno sposato Canaanite, e Giuseppe sposò un’Egiziana. Che questi matrimoni erano, in un senso, matrimoni interraziali è evidente dal fatto che i Canaaniti discendevano da Cam, mentre i dodici patriarchi discendevano da Sem, e la divisione delle popolazioni della terra in razze seguì le linee dei tre figli di Noè.

Inoltre noi leggiamo di Mosè, che egli sposò una donna etiope: "E Miriam ed Aaronne parlarono contro Mosè a motivo della donna etiope che aveva sposato, perchè egli aveva sposato una donna etiope" (Numeri 12:1). Ancora, gli etiopi discendevano quasi sicuramente da Cam, mentre Mosè era nato nella linea dei discendenti di Sem. Dio approvò quel matrimonio, perché Miriam ed Aaronne furono condannati per il loro criticismo di Mosè. E’ vero che secondo Numeri 12:2 Miriam ed Aaronne anche obiettarono alla posizione di Mosè come leader nella nazione: "Ed essi dissero, Ha il Signore davvero parlato soltanto mediante Mosè? Non ha egli parlato anche mediante noi?" Me le due obiezioni che Miriam ed Aaronne portarono contro Mosè erano correlate l’una all’altra. Possiamo concludere con sicurezza che l’approvazione di Dio era sul matrimonio di Mosè.

Lo stesso era vero dei figli di Giacobbe. Non soltanto queste madri Canaanite erano le madri della discendenza promessa di Abraamo, ma Tamar, una nuora di Giuda, fu incorporata nella linea di Cristo (Matteo 1:3). E Giuseppe, sposato ad un’Egiziana, Asenath, ricevette quella parte della benedizione di primogenitura che consisteva in una doppia porzione delle possessioni del padre.

Vi potrebbero essere problemi pratici inclusi nei matrimoni interraziali. Vi sono differenze significative tra le razze. Queste differenze non sono soltanto fisiche (colore della pelle, degli occhi, caratteristiche facciali, taglia, etc.) ma sono anche fisiche. Le differenze tra le razze sono sorprendenti e potenti a questo riguardo. Il modo di pensare dei Cinesi è molto differente da quello degli Occidentali, così tanto che le possibilità di fraintendimenti sono sempre presenti.

Il risultato è che queste differenze rendono difficili i cambiamenti nella vita matrimoniale. E’ già difficile per un uomo ed una donna adattarsi alla vita nella più intima delle relazioni umane. Ma quando vi si aggiungono differenze razziali, il cambiamento diviene ancora più difficile.

Tuttavia, l’unione di una sola chiesa in Cristo trascende ogni differenza razziale e culturale ed unisce perfino un uomo ed una donna nel solo vincolo della famiglia pattale di Dio. All’interno di quella unione di un uomo ed una donna che sono fratello e sorella in Cristo, possono essere risolte e vengono risolte differenze di ogni specie. Un tale matrimonio può essere ed è una figura del matrimonio di Cristo e la Sua chiesa.

Molti dicono che un matrimonio interraziale pone un peso extra su un uomo ed una donna perchè socialmente è inaccettabile in molte parti del mondo. Qualsiasi sia la verità a questo riguardo, ed è certamente un fatto caratteristico di molte culture come lo era una volta negli Stati Uniti, l’inaccettabilità sociale è di poca o nessuna importanza. Il figlio di Dio che cammina secondo i principi del regno dei cieli è sempre socialmente inaccettabile, e lui o lei diverrà sempre più tale quando aumenta la persecuzione.

Alcuni hanno detto che non vorrebbero mai che i loro figli si unissero in matrimoni interraziali. Posso comprendere questo e sono pienamente cosciente dei problemi creati in alcuni casi. Ma è meglio per un uomo ed una donna che sono fratello e sorella in Cristo sposarsi nonostante dei problemi sociali, che per un figlio o una figlia di genitori credenti sposare un non credente. A quel punto i problemi diventano insormontabili.


Per leggere articoli su dottrina e pratica biblica dal punto di vista confessionalmente Riformato delle Tre Formule di Unità (Confessione di Fede Belga, Catechismo di Heidelberg, Canoni di Dordrecht) vai alla Sezione Italiana della CPRC. Essa è in continua espansione.