Robert C. Harbach
L’Apostolo Giovanni scrisse nel suo vangelo: "Perchè la legge fu data per mezzo di Mosè, ma la grazia e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo" (1:17). Giovanni faceva riferimento alla legge in quanto periodo delle ombre, e alla grazia e alla verità come le realtà. La legge forniva ad Israele una copia delle cose a venire. La grazia e la verità portarono "gli originali." La legge forniva un abbozzo, mentre la grazia e la verità completarono il disegno. La "Bibbia Scofield" a questo punto è quindi in errore. Ciò che qui abbiamo non è un contrasto tra legge e grazia, ma un paragone dei due lati della sola verità. Legge e grazia non sono più antitetici di legge e verità. Peccato e grazia sono antitetici, la cui antitesi tuttavia non è qui presa in considerazione. E’ superficiale dire: "La legge è connessa a Mosè e alle opere, la grazia con Cristo e la fede…" perché anche la legge è connessa con Cristo (Matteo 5:17) e la con la fede (Romani 3:31). Come anche Mosè è connesso con la grazia! (Esodo 33:12-13, 16-17, 19). Nè le opere sono antitetiche alla fede, come prova l’Epistola di Giacomo. E’ peggio ancora dire: "La legge richiede che la benedizione sia guadagnata, la grazia è un libero dono…" La legge non ha mai richiesto che le benedizioni fossero guadagnate. Il proposito della legge era mostrare che le benedizioni non potevano essere guadagnate! E’ vero che la legge richiede ciò che la grazia conferisce. Ma anche se "la grazia è un libero dono," anche la legge era un dono, ed un dono di amore se è per questo, come la prefazione ai Dieci Comandamenti dimostra. Anche in connessione a questo, due cose dovrebbero essere tenute a mente: (a) Il comandamento è di amare (Deuteronomio 11:1, 13, 22), e (b) La legge era data per grazia (Salmo 119:29).
La nota di Scofield continua: "In quanto una dispensazione, la grazia inizia con la morte e risurrezione di Cristo ... Il punto su cui si viene provati non è più l’obbedienza legale come condizione della salvezza, ma l’accettazione o reiezione di Cristo …" Ciò è fallire non soltanto di vedere che se "l’accettazione di Cristo" fosse resa una condizione della salvezza nessuno sarebbe salvato (cf. Isaia 53:3 con Giovanni 5:40 e 6:44), ma è anche fallire di vedere cosa Dio ha dispensato attraverso tutte le epoche, e cioè, grazia. Tutte le dispensazioni del tempo sono le varie dispensazioni della grazia di Dio. Vi sono differenti dispensazioni, ma sempre della stessa grazia di Dio. Poi, nella pienezza dei tempi, non è vero che alla fine non abbiamo più "l’ubbidienza legale come condizione della salvezza," per la semplice ragione che l’ubbidienza legale non è mai stata la condizione della salvezza. Non vi sono due vie di salvezza, una nella dispensazione della legge, per opere, e l’altra in questa dispensazione, per grazia. Il Signore non ha dato che una sola via di salvezza durante tutte le dispensazioni del Suo patto. E’ sempre e solo stata per grazia. I santi dell’Antico Testamento erano salvati nello stesso modo in cui lo siamo noi oggi, per grazia attraverso la fede, senza le opere, solo che essi guardavano a Cristo crocifisso in prospettiva, mentre noi guardiamo a Lui retrospettivamente. Ma Scofield si è ingabbiato nell’incoerenza delle due vie di salvezza nella sua nota in I Giovanni 3:7, dove scrive: "L’uomo giusto sotto la legge diveniva giusto operando giustamente, sotto la grazia diviene giusto perché è stato reso giusto …" Qui la salvezza è nell’antica dispensazione per opere (perché si alleghi delle "condizioni" alla salvezza, e la si rende "per opere"), mentre nella nuova dispensazione è per grazia soltanto. Ma sia Davide che Paolo negano che il giusto diviene giusto col fare qualcosa. Perché l’antico patto descrive la beatitudine (la salvezza) dell’uomo a cui Dio imputa la giustizia senza opere (Romani 4:6)! Il giusto in quella dispensazione anche, come in questa, era giusto non perché diveniva tale col fare qualcosa, ma perché Dio imputava lui la giustizia. Nell’antica e nella nuova dispensazione non vi sono oggettivamente due differenti giustizie, una per opere e l’altra per fede. La "giustizia per opere" era un’invenzione dei Farisei, che legalisticamente facevano diventare la legge di gratitudine (Salmo 119:62) un sistema di auto-giustizia.
La via della salvezza è sempre stata la stessa. Il piano di Dio per l’intera razza umana è stato sempre lo stesso, ed è stato e sarà eseguito in base agli stessi principi che hanno sempre diretto questo medesimo piano fino alla sua fine predeterminata. La principale differenza nelle dispensazioni del piano di Dio, che ammettiamo sono differenti, sta nel fatto che Egli ha rivelato la Sua verità sempre più pienamente e progressivamente attraverso le epoche.
Anche se possiamo legittimamente parlare di molte dispensazioni del patto di Dio, ve ne sono basilarmente soltanto tre, quella Patriarcale, la Mosaica, e la Cristiana, o, più fondamentalmente, solo due, l’Antica e la Nuova. In tutte il Signore è sempre stato manifestato nella Sua grazia sovrana. E’ più di un grande errore credere che la grazia è limitata a questa epoca Cristiana. Non si fa una distinzione appropriata quando si chiama questa epoca "la dispensazione della grazia." Non erano tutte le altre epoche dispensazioni della grazia? Ovviamente il dispensazionalista risponderà di no, perché comprende in modo errato Giovanni 1:17, ed Efesini 3:2. Egli pensa, secondo la nota nella Bibbia Scofield a Matteo 28:19, che la dispensazione della grazia è iniziata "con la morte e risurrezione di Gesù Cristo." Ora, "sotto la grazia, Dio dà liberamente al peccatore credente la vita eterna, mette sul suo conto una giustizia perfetta, e gli conferisce una posizione perfetta," infatti questa dispensazione è marcata dalla salvezza di tutti quelli che credono e il giudizio perviene sul mondo profano e la chiesa apostata. Ma la verità è che ciò è sempre stato così dal principio, da Abele in poi, dai tempi dei figli di Dio e delle figlie degli uomini fino al tempo presente.
Di quel periodo ci è detto: "Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore," (Genesi 6:8) e ciò in tempi che erano così malvagi che il Signore era grandemente addolorato nel Suo cuore a motivo di essi. La terra era corrotta davanti a Dio e ripiena di violenza, così tanto che Dio non potè più sopportare la vista d’essa. Questa fu la fine per quanto Gli riguardava! Egli avrebbe distrutto ogni carne, eccetto che "un residuo secondo l’elezione della grazia." Dio riservò a Se Stesso una famiglia tra quelle generazioni malvagie, corrotte, e reprobe. La grazia sovrana li salvò dall’apostasia che prevaleva. La grazia fu evidente in Noè dalla fede che Dio gli diede (Ebrei 11:7), e dalle opere di ubbidienza e di giustizia (II Pietro 2:5). Noè fu liberato da quel mondo malvagio per mezzo del diluvio non a motivo di qualche cosa in lui, perché egli era un uomo di passioni simili alle nostre (Genesi 9:21 e a seguire), ma solo per grazia.
Tutti i patriarchi vissero in un’epoca di grazia, secondo la verità espressa in Romani 4. Abraamo fu giustificato per grazia. Lui, come Noè ed Enoc, vissero per fede, non per opere. Lot anche, "un peccatore credente," a cui Dio imputò "una perfetta giustizia," (II Pietro 2:7 e a seguire) trovò grazia, misericordia e salvezza agli occhi di Dio (Genesi 19:19). I patriarchi non avevano questa verità ed esperienza trattenuta da loro, perché essi tutti bramavano il favore grazioso di Dio, come è evidente nel "Dio ti sia grazioso" da parte di Giuseppe a Beniamino (43:29). Non fu per grazia che Dio rivestì Adamo ed Eva con le pelli di animali? Non fu per grazia che Dio redense Israele dall’Egitto? Perchè chi diede loro la manna dal cielo e l’acqua dalla Roccia? (Perché si ricordi che la manna e l’acqua erano tipi di Cristo e che "quella Roccia era Cristo"). Se si riconosce questo allora l’epoca patriarcale fu un’epoca di grazia. Questo Scofield stesso lo ammette a pagina 20 della sua Bibbia.
Tuttavia, con la dispensazione Mosaica, si crede che ciò sia cambiato. Cioè, al Sinai e alla consegna della legge (Esodo 19-20) la "dispensazione della legge" ebbe inizio. Secondo Scofield e la sua nota ad Esodo 19:3, nelle dispensazioni precedenti alla legge "le persone … fino a questo momento … erano stati oggetti della libera grazia" ma "la dispensazione della promessa terminò quando Israele avventatamente accettò la legge. (Esodo 19:8). La grazia aveva preparato un liberatore (Mosè), aveva provveduto un sacrificio per il colpevole, e per potenza divina li aveva portati fuori dalla schiavitù … ma al Sinai essi scambiarono la grazia con la legge" (Nota a Genesi 12:1). Ora, in primo luogo, ciò è errato perché implica che il popolo di Dio non era "sotto la legge" prima del Sinai, ma di sicuro lo erano: (Esodo 16:27-28). In secondo luogo è errato perché implica che dal Sinai in poi non furono gli oggetti della libera grazia. Ma ciò non è così, perché la giustizia di Dio senza la legge (e questo significa "giustizia per grazia") è stata manifestata, essendo testimoniata dalla legge e i profeti (Romani 3:21).
Qualcuno dirà forse che ciò non significa che la grazia era rivelata anche nei giorni della legge? Dovrebbe essere chiaro a chiunque sappia come usare una concordanza biblica che Israele conosceva la grazia dopo che ebbe ricevuto la legge al Sinai. Perché poco dopo che la legge fu data, dopo il vitello d’oro, Israele fu giudicato per questo peccato con un giudizio molto severo, tremila furono eseguiti con la spada. Tuttavia "il popolo che fu lasciato dalla spada trovò grazia nel deserto, e cioè Israele" (Geremia 31:2). E’ difficilmente necessario ora mettere in evidenza, in terzo luogo, che questa veduta, che Israele agì avventatamente nell’accettare la legge, e nel fare così abbandonò la grazia, è errata! Perché Mosè, nel ricevere la legge, si fece proclamare dal Signore: "Il Signore, il Signore, misericordioso e grazioso, paziente ed abbondante in bontà e verità, che mantiene misericordia a migliaia, perdonando iniquità, trasgressione e peccato …" (Esodo 34:5 e a seguire). Perché dal principio di questa cosiddetta "dispensazione della legge" fino alla sua fine i santi vissero in base alla forza di questa promessa di grazia data a Mosè; così Davide (Salmo 86:5, 15; 103:8-13), così Neemia (9:17, 31), Osea (14), Gioele (2:13), Giona (4:2), e Michea (7:18-20)!
Immediatamente dopo aver dato la legge, il Signore garantì: "Io verrò a te e ti benedirò" (Esodo 20:24). Questa non era una "benedizione terrena," ma una promessa di grazia insieme alla legge, come è chiaro dai "giudizi" immediatamente seguenti come ulteriore espansione della legge, nella quale (al titolo di Scofield La legge, i Giudizi) il Signore assicura: "Io sono grazioso!" (22:27). Alla fine della dispensazione della legge è più tardi promesso che Dio sarà grazioso verso i "noi" dell’antico patto (Malachia 1:9). Nell’epoca dal Sinai al Calvario i figli di Israele non erano mandati via dal servizio di adorazione senza la benedizione da parte del sommo sacerdote per come trovata in Numeri 6:23-27 (e qui sottolineo le parole: benedica, grazioso, pace). Questo era nella "dispensazione della legge," e tuttavia i Cristiani potettero e possono desiderare di più! La grande differenza tra la dispensazione Mosaica a questa Cristiana è che allora la grazia era riposta in una nazione, ma ora è sparsa su tutte le nazioni!