Angus Stewart
Nei pulpiti di molte chiese si ascoltano spesso affermazioni come questa "Dio farà tutto il possibile per incoraggiarci a fare la giusta scelta." Se questo è vero, perché Dio ha decretato che molti mai ascoltassero il Vangelo (Salmo 147:19-20; Atti 16:6-7)? Perché Egli ha eternamente "ordinato" falsi dottori in molte chiese per predicare il falso vangelo (Giuda 4)? In che modo questo incoraggerà le persone a credere? Perché Dio indurì il cuore del Faraone (Esodo 4:21), se voleva il suo ravvedimento? Cosa intende Paolo quando scrisse "[Dio] indurisce chi vuole" (Romani 9:18)? Perché Davide prega, "Si offuschino i loro occhi, così che non vedano più" (Salmo 69:23)? Se Dio sta facendo tutto ciò che può per portare tutti alla conversione, perché la Scrittura dichiara "Dio ha dato loro uno spirito di stordimento, occhi per non vedere e orecchi per non udire" (Romani 11:8)? Se Dio sta facendo "tutto il possibile" per portare tutti alla salvezza, perché non elegge tutti e li chiama irresistibilmente alla fede? Il dio che fa tutto ciò che può per portare tutti alla salvezza e tuttavia fallisce non è l’Iddio onnipotente della Bibbia che "agisce come vuole con ... gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano o dirgli ‘Che fai?’" (Daniele 4:35).
Dio opera la fede solo nei Suoi eletti tramite il Suo Spirito Santo, come la Confessione di Fede di Westminister (XIV:1) dichiara, "La grazia della fede, in base alla quale gli eletti sono abilitati a credere per la salvezza delle loro anime, è l’opera dello Spirito di Cristo nei loro cuori."
La volontà dell’uomo naturale è schiava di Satana che lo rende prigioniero alla sua volontà (II Timoteo 2:26). Perciò "non c'è alcuno che ricerchi Dio." (Romani 3:11). Solo agli eletti (Atti 13:48) "è stato dato, per Cristo, … di credere in lui" (Filippesi 1:29). Anche l’attività del credere ("di credere") è un dono di Dio ("è stato dato").
I Canoni di Dort, il credo Riformato composto dal piu’ internazionale dei sinodi di teologi, espone l’insegnamento Scritturale riguardante la fede come un dono (III/IV:14). La fede è "il dono di Dio non in base al suo essere offerto da Dio all’uomo, per essere accettato o rigettato a suo piacimento" nè "perchè Dio conferisce il potere o l’abilità di credere e poi aspetta che l’uomo, esercitando il suo libero arbitrio, acconsenta ai termini della salvezza." Piuttosto, la fede è il dono di Dio "perchè essa è realmente conferita, soffiata ed infusa nell’uomo" e "perchè [Dio] che opera nell’uomo sia il volere che l’agire ... produce sia la volontà di credere che l’atto del credere."