Il Regno non è Carnale
David J. Engelsma
"Il Quale ... ci ha traslato nel regno del Suo Amato Figlio" (Colossesi 1:13).
Nei due articoli precedenti ho introdotto il grande soggetto del regno di Dio. Il primo articolo ha stabilito che "il regno di Dio che è centrale nel vangelo delle Scritture è il regno di grazia di Dio per mezzo dello Spirito e Parola dell’incarnato, crocifisso e risorto Figlio di Dio." Esso è "il regno di grazia di Dio in Cristo," in distinzione dal governo di Dio sopra tutte le cose per mezzo della Sua onnipotente potenza.
Il secondo articolo ha conteso che "l’idea basilare del regno è il governo di Dio, il vivente, fattuale, liberatorio, salvifico, benedetto governo di Dio in Gesù Cristo." Anche se il regno include un reame, ha cittadini (inclusi i figli dei credenti), e fornisce benefici, esso è il governo di Dio in Cristo. Il regno di Dio è semplicemente Dio il re e la sua monarchia. Questo articolo si è chiuso promettendo uno studio della relazione tra il regno di Dio e la chiesa. Questo articolo inizia a mantenere questa promessa.
Affermo ora la fondamentale verità concernente la relazione del regno e della chiesa nel modo più chiaro, acuto e succinto che posso: Il regno di Dio nella nostra epoca presente, neotestamentaria, è la chiesa.
Alcuni possono essere in disaccordo, ma nessuno mi può fraintendere.
Questa semplice, basilare verità riguardante il regno, è, primo, l’insegnamento della Bibbia, e, secondo, è la posizione storica e confessionale delle chiese Riformate e Presbiteriane, in realtà delle chiese della Riforma in generale.
E’ anche una verità che ha bisogno di essere insegnata e difesa dovunque nel mondo. La ragione è che essa è ampiamente contestata. Sotto la pressione di insegnamenti che rendono il regno di Dio qualcosa di differente dalla chiesa, dei Cristiani professanti dubitano a riguardo dell’identificazione del regno con la chiesa. Un risultato pratico (e fatale) è il discredito, se non il disprezzo, nei confronti della chiesa, incluso il fatto di dover essere un membro vivente nella vera chiesa.
Dobbiamo essere chiari quanto ai nostri termini. Per "regno di Dio" noi intendiamo il governo di Dio in Cristo. Questo governo forma un reame all’interno del quale il regno di Cristo da parte di Dio mantiene il dominio. In strettissima connessione con questo reame è la popolazione, o cittadinanza, e questa vista non come individui rigenerati ma in quanto un "Commonwealth," o nazione, unita e ben ordinata.
Con "chiesa," ogni Cristiano Riformato comprenderà il corpo universale di Gesù Cristo composto da tutti gli eletti da tutte le nazioni e che si manifesta nella congregazione vera, locale, istituita. Richiamando l’insegnamento di Gesù che alla Sua prima venuta il regno era "vicino," avremo in mente la forma matura e compiuta della chiesa neotestamentaria. L’Israele dell’Antico Testamento era la chiesa, certo, ma come Paolo insegna in Galati 4:1 e a seguire, era in una forma immatura, non sviluppata.
Il regno di Dio è la chiesa. Il regno vivente di Dio in Cristo per mezzo della Parola e dello Spirito è la chiesa. Il reame è la sfera della chiesa. I cittadini sono i membri della chiesa. Le benedizioni del regno sono sparse sulla chiesa e godute da essa.
Vi è una verità riguardante il regno di Dio basilare alla confessione che il regno di Dio è la chiesa, e cioè la verità che il regno di Dio è spirituale. La spiritualità è una qualità essenziale del regno di Dio. Conoscere la natura spirituale del regno è essenziale per credere cose giuste riguardo al regno. I grandi errori riguardanti il regno che sono in corso oggi hanno questo in comune: essi vedono il regno come terreno, politico, carnale. Questo è il grossolano e malvagio errore del dispensazionalismo, che rende il regno di Dio una potenza mondiale terrena giudaica. Questo è il grossolano e malvagio errore dei liberali, che rendono il regno un governo mondiale terreno che soddisferà tutti i desideri carnali dell’umanità empia: abbondanza di cibo e bevande, la gratificazione di ogni concupiscenza sessuale di ogni persona, l’eliminazione di tutte le persone inconvenienti, ovvero bambini ancora non nati, persone anziane, malate, e, alla fine, dei Cristiani ortodossi, e l’eradicazione della guerra e della lotta sociale.
Concepire il regno come carnale è anche l’errore di coloro che suppongono che la più importante realizzazione del regno sarà un impero Cristiano terreno, politico, visibilmente glorioso, che Cristo innalzerà nel mondo prima della Sua seconda venuta. Sì, essi concorderanno, in qualche modo impazientemente, che la chiesa è una manifestazione del regno, al presente. Ma la manifestazione superiore del regno di Dio, il regno Messianico nella sua forma migliore e più piena, il regno che alla fine adempie la profezia dell’Antico Testamento nel Salmo 2 e passaggi simili, sarà quella potenza mondiale futura, terrena, che avrà cristianizzato tutte le nazioni.
Contrariamente a questi errori riguardanti la corretta comprensione del regno di Dio, dobbiamo credere e confessare che il regno di Dio è spirituale.
Nel suo libro Thy Kingdom Come (Venga il Tuo Regno) Rousas J. Rushdoony, padre del movimento Cristiano Ricostruzionista, dice questo: "La riduzione del regno di Dio ad un reame spirituale è in effetti un diniego del regno" (p. 178). Apprezzo che Rushdoony veda il punto fondamentale concernente il regno e faccia questa schietta affermazione. Ma in aperta contraddizione ad essa io sostengo che la Scrittura insegna che il regno di Dio in Gesù Cristo è essenzialmente ed interamente un reame spirituale. Io sostengo inoltre che ogni diniego della spiritualità del regno è un diniego del regno di Dio.
E’ significativo che Rushdoony pronuncia questo diniego riguardante il fatto che il regno è spirituale nel contesto del suo diniego che la chiesa debba essere identificata col regno: "La chiesa … non è da identificarsi come il regno di Dio, ma semplicemente come una parte del regno" (p. 178). Il Sig. Rushdoony ha praticato quanto ha insegnato. Nel 1991, il collega Cristiano Ricostruzionista Gary North informò il mondo che "Rushdoony non appartiene ad una chiesa locale, né ha preso la comunione per due decenni, tranne quando è in strada, e parla ad una chiesa che ha una politica di comunione aperta o che non è al corrente del suo status di non-membro di chiesa" (Westminster’s Confession, p. 80).
Spiegando la spiritualità del regno di Dio in modo negativo, diciamo che il regno non è terreno quanto alla sua natura. Non consiste di dominio per mezzo di forza fisica, con la spada e il suo terrore. Non promette o provvedere benedizioni e beni terreni, pace e prosperità materiale terrena. Non reclama alcun territorio terrestre come suo territorio, la Palestina, il Nord America, la Scozia o l’Olanda. Non possiede o mostra alcuna gloria terrestre, potere, armi, numeri, grandezza, o un leader impressionante (il Cristo del vangelo biblico della croce non è imponente per l’uomo naturale). In realtà, i suoi cittadini non sono cittadini in virtù di una qualche caratteristica terrestre, che sia razza, sesso, nazionalità, status sociale, o ciò che si è realizzato nella vita.
Concordemente alla sua natura non terrena, il regno di Dio non può essere conosciuto dai sensi fisici dell’uomo. Ciò è quanto Gesù disse letteralmente a Nicodemo in Giovanni 3:3: "Eccetto che un uomo sia nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio." Cristo insegnò la stessa cosa in Luca 17:20 quando, in risposta ad una domanda da parte dei Farisei a riguardo di quando dovesse venire il regno di Dio, Egli disse: "Il regno di Dio non viene in modo osservabile." Il regno viene senza essere osservato poiché la maniera della sua venuta è invisibile.
Il regno di Dio, quindi, è dissimile da ogni altro regno (umano). Esso è radicalmente dissimile da tutti gli altri regni. E’ dissimile da tutti gli altri regni in qualità, nella sua natura essenziale. Esso è un altro tipo di regno rispetto a quello di Babilonia, Roma, l’Impero Britannico, la Germania, il moderno Israele, o gli Stati Uniti.
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