David J. Engelsma
"Il Quale ... ci ha traslato nel regno del Suo Amato Figlio" (Colossesi 1:13).
Il regno di Dio è spirituale. E’ un governo spirituale. Esso conferisce benefici spirituali. Crea ed occupa un territorio spirituale. Riflette una gloria spirituale. Crea una cittadinanza spirituale.
Non è fantastico, immaginario, e fantasmagorico come Narnia di C. S. Lewis o la terra di mezzo di R. R. Tolkien, o la Scuola delle Streghe e dei Maghi di Hogwarts di J. K. Rowling. E’ un regno reale. E’ presente nel mondo, esercita il suo tremendo potere, crea e potenzia i suoi cittadini, avanzando ed allargandosi con invincibile forza, distruggendo le armi e le difese dei suoi nemici. Così reale è il regno di Dio, per noi che siamo stati traslati in esso coll’essere stati generati dall’alto, che noi ora combattiamo la battaglia spirituale della fede e vediamo che il regno di Dio è la realtà solida, sostanziale, mentre tutti gli altri regni terreni sono ombre fragili che passeranno via in un momento.
Oh sì, il regno di Dio è realtà, ma è realtà spirituale. Spirituale non significa irreale. Spirituale significa irreale solo per colui che non è spirituale, l’uomo materialista, naturale (I Corinzi 2:9-16). "Spirituale" descrive il tipo di realtà. Vi è una realtà fisica, per esempio gli Stati Uniti d’America. Vi è una realtà spirituale, come il regno di Dio.
In quanto credenti, noi non dubitiamo della realtà spirituale, o mi sbaglio? Non stimiamo la realtà spirituale meno di quella fisica e terrena, o mi sbaglio? Non siamo diventati crassi Darwiniani, o mi sbaglio? Perché, in quanto Cristiani, la nostra speranza ultima è un corpo spirituale in un mondo perfettamente ed esclusivamente spirituale, secondo I Corinzi 15:44-49:
"Esso è seminato corpo naturale, è risuscitato corpo spirituale. Vi è corpo naturale e vi è corpo spirituale. E così è scritto: ‘Il primo uomo Adamo fu reso un’anima vivente,’ l’ultimo Adamo fu reso uno spirito vivificante. Tuttavia non fu primo quello spirituale ma quello naturale, e dopo quello che è spirituale. Il primo uomo è dalla terra, terrestre, il secondo uomo è il Signore dal cielo. Come è il terrestre, tali sono anche coloro che sono terrestri, e quale è il celeste, tali sono anche coloro che sono celesti. E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, porteremo anche l’immagine del celeste."
In quanto spirituale, il regno di Dio è la creazione dello Spirito di Gesù Cristo. Nebuchadnezzar creò Babilonia; Franklin, Jefferson, Washington ed altri crearono gli Stati Uniti; Hitler creò la Germania Nazista. Lo Spirito di Cristo ha creato il regno di Dio.
Il regno di Dio è spirituale, in secondo luogo, perchè la sua vita e potere sono la vita e il potere del risorto ed esaltato Gesù Cristo. Nella Sua risurrezione, Gesù è passato ad una nuova vita ed ha ricevuto così una potenza sconosciuta, la più alta vita e più grande potere che un uomo può possedere ed esercitare: vita immortale ed eterna! Potere che dà vita, che vince la morte, che è irresistibile!
Questo è l’insegnamento dell’apostolo in I Corinzi 15:42 e a seguire. Vi è un corpo spirituale, il corpo del risorto Gesù Cristo. L’ultimo Adamo, Gesù Cristo, fu reso uno "spirito vivificante." Gesù Cristo e ogni cosa che Lo riguarda è spirituale. Ora il regno di Dio nel mondo è semplicemente la vita e il potere del risorto Gesù Cristo nella storia. Siccome Gesù è spirituale, così è e deve essere (e non può che essere) il Suo regno. Nel linguaggio di I Corinzi 15, il regno non è "naturale," non è "terrestre."
Tanto vero è che il regno di Dio non è terreno, che la Bibbia lo descrive come celeste. Questa è la sua natura, la sua qualità. Questo è il tipo di regno che è. Il regno di Dio è la vita ed il potere celeste di Gesù Cristo che irrompe nel nostro mondo. Vi è una prima testa di sbarco in Palestina. Poi, lungo gli anni, il regno si espande attraverso il mondo intero, fino a che infine, nel Giorno di Cristo, per il miracolo della seconda venuta, la vita ed il potere di Cristo rinnovano l’intera creazione in quanto regno di Dio.
Vi è qualcosa di misterioso a riguardo del regno di Dio, quindi. Ovviamente. Noi abbiamo familiarità con dei regni terreni: la volontà di voler dominare politicamente sulla terra, la brama di gloria terrena, la terrificante o affascinante forza terrena, il godimento di pace e prosperità terrena. Ma questo regno spirituale è nuovo e differente.
Tuttavia, la Scrittura rivela qualcosa a riguardo del regno spirituale, e noi che siamo stati traslati in esso facciamo esperienza dei principi della sua vita e potenza. Il regno è caratterizzato da verità, e la verità è la Parola di Dio, il vangelo dell’ispirata Scrittura, inclusa la legge. Il regno è caratterizzato da giustizia, e la giustizia è la giustificazione del peccatore per sola fede, seguita da una vita di ubbidienza alla legge di Dio. Il regno è caratterizzato da pace, e la pace è una tranquilla ed armoniosa relazione con Dio per mezzo del perdono dei peccati e nella via del cammino con Lui nella santità. Il regno è caratterizzato da servizio, e il servizio è confessare la Signoria di Gesù Cristo e fare la Sua volontà. Il regno è caratterizzato da prosperità, e la prosperità è costituita dalle ricchezze della salvezza.
La Scrittura insegna che il regno è spirituale. Scrivendo ai santi a Colosse nella metà del primo secolo d. C., quando di certo non vi era alcun regno Cristiano terreno, visibile, politico, l’apostolo dichiarò che chiunque è nato di nuovo e crede il vangelo è così stato trasferito nel regno del Figlio dell’amore di Dio, cioè, nel regno Messianico di Dio (Colossesi 1:13). Da un lato, ciò demolisce la nozione che il regno di Cristo è uno stato ed una potenza mondiale futura, milleniale, giudaica. Dall’altro, similmente demolisce ogni concezione terrena del regno. Se noi che crediamo il vangelo siamo ora nel regno (e Colossesi 1:13 ci assicura che vi siamo), il regno è presente e spirituale. Se Paolo ed i Cristiani di Colosse erano già nel regno di Cristo (e Colossesi 1:13 dice che vi erano), il regno di Cristo irruppe nel mondo nel giorno di Pentecoste in quanto regno spirituale.
Inoltre, vi è la parola di Gesù a Pilato in Giovanni 18:36, una parola che è assolutamente cruciale per la corretta comprensione del regno: "Il Mio regno non è di questo mondo." Certo, Gesù descrisse l’origine del Suo regno. Egli è re. Non ci si sbagli su questo. Egli ha un regno: "Il Mio regno." Questo regno, tuttavia, non ha origine in questo mondo. Esso ha origine dal cielo. Ma l’origine determina la sua natura. Esso non è di questo mondo, ma di un altro mondo. E’ celeste.
La prova è chiara ed abbondante. Primo, è nella natura stessa del caso. Ciò che viene dal cielo, e specificamente da Dio attraverso il crocifisso e risorto Cristo nello Spirito di Cristo, deve essere celeste come la sua origine.
Secondo, la natura celeste è indicata dall’implicazione che Gesù trasse dall’origine celeste del Suo regno: i Suoi servi non combattono. I servi non combattono per difendere il loro re dalla morte. Essi non combattono per promuovere il regno. Essi non usano forza fisica, o la minaccia d’essa, per estendere o sostenere il regno. Gesù fece riferimento alla proibizione contro la forza fisica nei confronti di Pietro nel giardino: "Riponi la tua spada nel fodero" (Giovanni 18:10-11). Questa è una legge concernente la difesa e la promozione del regno fino alla fine di questa epoca. Senza che ci si possa sbagliare, essa descrive il regno come spirituale. Essendo spirituale, il regno di Dio può soltanto essere promosso e difeso con mezzi spirituali. Questi mezzi spirituali sono la Parola di Dio (II Corinzi 10:3-5).
Terzo, che la descrizione di Gesù riguardante l’origine del Suo regno fu anche la descrizione della sua natura celeste è provato dalla Sua affermazione in Giovanni 18:37 dove dice che Egli stabilisce e promuove il Suo regno portando testimonianza alla verità. Il regno di Dio è il più strano regno che vi sia mai stato. Winston Churchill una volta ha osservato a riguardo di tutti i regni terreni in tempo di guerra che "la prima vittima della guerra è la verità." Anche se il regno di Dio è sempre in guerra nella storia, esso impiega solo la verità per la sua difesa ed avanzamento. Questa è la chiara testimonianza da parte di Cristo riguardante il fatto che il Suo regno è celeste.
Quarto, vi è prova della natura celeste del regno di Dio nella conclusione a cui giunse Pilato sulla base della parola di Gesù al verso 36: "Il mio regno non è di questo mondo." Pilato concluse che il regno di Gesù non era una minaccia per Roma come i leader giudaici l’avevano fatta essere, una minaccia costituita da piani di sedizione, per mezzo della forza fisica, e della rivoluzione. "Io non trovo in lui colpa" fu il verdetto del rappresentante di Roma, che aveva un occhio d’aquila per i re e i regni rivali (Giovanni 18:38).
L’origine celeste del regno di Dio, insegnata da Gesù in Giovanni 18:33-40, determina la sua natura celeste. Questa fu la comprensione d’essa che aveva il Presbiteriano scozzese James Bannerman:
"Cristo cerca di disingannare la mente di Pilato, a riguardo della natura della Sua Chiesa, circa l’idea che essa poteva essere come ogni altra delle potenze di questo mondo, stabilita o mantenuta con la forza; Egli gli dice che essa è spirituale nella sua natura ed autorità, e quindi non soggetta a divenire un oggetto di gelosia da parte dello stato, come se usurpasse la sua autorità o giurisdizione" (The Church of Christ, Edinburgh, 1974, vol. 2, p. 163).
La virtuale definizione del regno di Dio in Romani 14:17 prova che il regno è spirituale, non fisico: "Il regno di Dio non è cibo e bevanda, ma giustizia, e pace, e gioia nello Spirito Santo." Queste realtà spirituali sono il regno nella sua essenza. Il regno di Dio non è niente di terrestre. La spiritualità del regno di Dio è offensiva per moltitudini al giorno d’oggi. Che molti inciampino sulla natura spirituale del regno di Dio ci affligge. Ma non ci sorprende. Esattamente questa fu l’offesa della regalità e del regno del Messia per i Giudei del periodo in cui Gesù fu sulla terra.1
1Per una difesa più piena della spiritualità del regno Messianico di Dio, specialmente contro il regno carnale del Ricostruzionismo Cristiano, vedasi David Engelsma, Il Regno Spirituale di Cristo, Una Difesa dell’Amillenialismo Riformato [Redlands, CA: The Reformed Witness, 2001] (questo scritto sarà tradotto e aggiunto online prossimamente, DV—N.d.T.).