Ron Hanko
Il premillenialismo, a volte chiamato "chiliasmo," insegna che il ritorno personale e visibile di Cristo avrà luogo mille anni prima della fine del mondo. Esso afferma che l’apostasia e l’empietà aumenteranno e risulteranno nella rivelazione finale dell’Anticristo. A quel tempo comincerà un periodo di severa persecuzione, descritta in Matteo 24:21 come "la grande tribolazione." Questo regno dell’Anticristo e periodo di persecuzione finiranno con la venuta di Cristo, che risusciterà i Suoi santi, muterà i corpi di coloro che sono ancora viventi, li giudicherà, rimuoverà la maledizione dalla terra, e stabilirà in Gerusalemme un regno che durerà mille anni.
Questo regno, secondo il premillenialismo, sarà il risultato di una conversione di massa degli Ebrei, i quali saranno ristorati nella loro propria terra. Essi, insieme coi Cristiani Gentili, costituiranno il regno di Cristo, centrato in Gerusalemme, anche se gli Ebrei avranno la priorità. Questo regno sarà caratterizzato da giustizia, pace, e prosperità qui su questa terra e durerà esattamente mille anni. Alla fine di questo periodo di governo terreno di Cristo, il resto dei morti verrà risuscitato, e seguiranno il giudizio finale e la creazione dei nuovi cieli e nuova terra.
Alcune di queste vedute del premillenialismo sono molto strane. Per una ragione: i cittadini del regno milleniale sono supposti essere una mistura composta di quelli che sono stati risuscitati e glorificati e quelli che sono ancora nei loro corpi terreni, cosa contraddetta da I Corinzi 15:50. Un’altra ragione è che il regno, si suppone, sarà su una terra dalla quale la maledizione sarà stata rimossa ma che tuttavia non è del tutto liberata dal peccato, dalla malattia, e dalla morte. Su quella terra i santi risuscitati vivranno insieme a coloro che sono ancora soggetti al peccato e alla morte.
Vi sono, comunque, obiezioni piu’ importanti a questo insegnamento:
Primo, la Scrittura contraddice l’insegnamento premilleniale riguardante la venuta di Cristo precedente alla fine del mondo di mille anni, insegnando piuttosto che essa è simultanea alla fine di questo mondo presente (I Corinzi 15:23-24), la creazione dei nuovi cieli e nuova terra (II Pietro 3:9-10), la risurrezione di tutti i morti (Apocalisse 20:12-13), e il giudizio finale (Matteo 24:37-41; Luca 17:28-37; Giuda 6-7, 14-15).
Secondo, la Scrittura non insegna piu’ di una risurrezione e giudizio (Giovanni 5:25-29), nè una risurrezione e giudizio che precedono la fine del mondo di mille anni (Giovanni 6:39-40, 44-45; Giovanni 11:24; I Corinzi 15:51-52; si noti l’enfasi su "ultima" in I Corinzi 15:52).
Terzo, la Scrittura insegna l’esatto opposto di un regno terreno; essa insiste che il regno è celeste (Giovanni 18:36; Ebrei 12:22-23).
Quarto, la Scrittura insegna che il regno di Cristo è eterno, non lungo mille anni (Daniele 4:34; Daniele 7:27; II Pietro 1:11).
Quinto, la Scrittura non insegna che i Giudei sono soltanto i discendenti fisici di Abraamo. Al contrario, ci dice che tutti i credenti—Giudei e Gentili allo stesso modo—sono i veri Giudei, il vero Israele di Dio (Romani 2:28-29; Galati 3:29; Filippesi 3:3). Israele è la chiesa, e la chiesa è Israele. Così, anche, il regno è la chiesa, e la chiesa è il regno.
Per queste ragioni specialmente noi rigettiamo l’insegnamento premillenialista.
("Premillennialism's Errors," un capitolo tradotto da: Doctrine According to Godliness [Grandville, Michigan, USA: Reformed Free Publishing Association, 2004], pp. 298-299)